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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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martedì 22 giugno 2010

Chi siamo? Cosa facciamo? Dove andiamo? Ma soprattutto: da dove veniamo?

Si, certo, forse è meglio cominciare da qui, da dove veniamo. Veniamo da una manovra finanziaria che sta per sopprimere diversi enti di ricerca oltre a tagliare fondi e speranze di assunzione a un numero enorme di ricercatori in tutto il settore. Gli enti a rischio di chiusura, che a dispetto di quanto viene raccontato, producono importanti ricerche e ricchezza per il Paese, sono stati occupati a fine maggio, con l'appoggio di quasi tutte le sigle sindacali e di tantissimi loro colleghi, in gran parte precari, ma non solo. Ecco, veniamo da lì.

Non lo sapevate? Beh, certo, telegiornali, carta stampata e tv non hanno dato grande risalto agli aspetti devastanti di questo pezzo della manovra... così i lavoratori degli enti di ricerca, grazie anche ai sindacati, hanno provato ad unire le proprie voci e le proprie forza per rappresentare il proprio dissenso e farlo capire a tutti, proprio tutti. Soprattutto quelli che non sanno bene quanto e quale lavoro faccia un ricercatore, e quanto questo si traduca in utilità, benessere, vita migliore per tutti.

E così sapete anche dove andiamo, o meglio, dove vogliamo andare.

Invece, come ci chiamiamo non è importante: “movimento”, “gruppo di ricercatori” “aggregazione”, fate come vi piace. Nei nostri istituti si sono aperte molte discussioni in merito ad un coordinamento degli enti di ricerca libero e indipendente... Di qualsiasi cosa si tratti, vi basta sapere che non è istituzionale. Non abbiamo mandato per poter rappresentare nessuno, se non noi stessi come “lavoratori della ricerca”. Non ci interessano neanche le accuse di possibili strumentalizzazioni da parte di partiti o sindacati. Noi parliamo a chiunque sia disposto ad ascoltarci e aiutarci concretamente.

Cosa facciamo? Sono nati gruppi su Facebook, SIT-IN che hanno catalizzato l’attenzione di stampa e tv (Ballarò, Annozero, RAInews24, Teleroma56, fra gli altri), Su internet e su testate importanti sono partite raccolte di firme e petizioni per rispondere all’arroganza della manovra in modo collettivo, Fino ad approdare alla diretta di “Annozero”.

Abbiamo 60 GIORNI (ormai 40).. prima che il decreto diventi LEGGE!
...E abbiamo deciso di provare mantenere alta la tensione. Gli enti occupati e gli striscioni fuori non bastano. Stiamo cercando di fare di tutto, di essere ovunque sia possibile a manifestare, protestare e comunicare l’insensatezza di questa operazione!

Mia madre, mia nonna.. mia sorella.. i vostri figli.. tutti devono sapere.. che non c’è alcun risparmio e che stanno tagliando le gambe ad un’intera generazione.. e che dalla crisi non si esce senza la ricerca e l’innovazione, di cui tanto si riempiono la bocca.

2 commenti:

giovanna filosa ha detto...

Ovviamente sul "Chi siamo? Cosa facciamo? Dove andiamo?" è aperto il dibattito. Questo blog vuole essere per l'appunto un luogo di scambio di opinioni, riflessioni e informazioni tra i lavoratori della ricerca.

Nicola ha detto...

Il video è ben fatto e riesce a spiegare la drammaticità della vicenda dei lavoratori della ricerca pubblica. Lo metto sul mio blog subito!
www.nicolaviceconti.it