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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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giovedì 27 marzo 2014

Agitazione PRECARI ISTAT



giovedì 20 marzo 2014

Comunicato Stampa Confederali su Spending Review ed EPR

Roma, 19 marzo 2014

COMUNICATO STAMPA
FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA -
 IL GOVERNO RENZI DICHIARA DI INVESTIRE NELLA RICERCA MA POI...

L’IPOTESI DI SPENDING REVIEW E IL PROGRAMMA DI LAVORO DI COTTARELLI PER LA RIDUZIONE DELLA SPESA 
SI ACCANISCONO CONTRO GLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA E I PRECARI

Il Consiglio dei Ministri del 12 marzo ha approvato la relazione del Presidente Renzi sugli interventi in tema di politica economica e di lavoro. La relazione di Renzi si è soffermata sulle misure che (sempre rispettando il tetto del 3% del Pil) possano avere un impatto immediato per la ripresa. Tra queste, come contenuto in “La svolta buona” sembra evidenziarsi un certo interesse verso la ricerca scientifica e tra le misure, infatti vi è la proposta di raddoppiare il credito d’imposta per i giovani ricercatori.

Questo interesse, tuttavia sembra avere un carattere più che altro simbolico e fittizio e lo dimostra in modo molto chiaro il documento di Cottarelli sui tagli alla spesa presentato alla Presidenza del Consiglio. Tra le diverse misure previste, vi sarebbe la previsione della soppressione di 15-20 Enti Pubblici tra cui l’ISFOL e la razionalizzazione attraverso fusione ed accorpamenti di altri 15-20 enti in particolare di Enti di Ricerca.

Il processo di attuazione del programma prevede la costituzione di gruppi di lavoro per la revisione della spesa che dovranno affrontare diversi nodi tematici. Saranno ad esempio chiamati a individuare i programmi o le attività di minore utilità, ma anche a ragionare su ipotesi di trasferimento di attività al privato “senza svantaggi per la cittadinanza”!(cfr. documento Cottarelli p. 4).

Come al solito la soluzione al problema è l’esternalizzazione e la cancellazione del sistema della ricerca pubblica, passando per la dichiarazione di razionalizzazione (nell’erronea equiparazione degli EPR alla Pubblica Amministrazione) e su questo le esperienze di soppressione degli Enti Pubblici di Ricerca hanno già ampiamente dimostrato il loro fallimento (si vedano ad esempio le relazioni della Corte dei conti sulla soppressione di Isae, Ispesl, ecc.).

Tutto ciò è alquanto contraddittorio e segue di poco l'audizione delle organizzazioni sindacali della Ricerca Pubblica presso l'Ufficio di Presidenza della 7a Commissione (Istruzione) del Senato della Repubblica sulle problematiche degli Enti Pubblici di Ricerca di martedì 11 marzo 2014. In questa sede le tre sigle sindacali hanno ribadito il netto rifiuto di ulteriori interventi di "mutilazione" del settore dal punto di vista istituzionale e sostenuto al contrario la necessità di un rafforzamento degli EPR dal punto di vista delle risorse e del personale, con particolare riferimento alla predisposizione di interventi urgenti e specifici finalizzati al superamento del precariato negli Enti Pubblici di Ricerca.

Come più volte sottolineato la situazione degli EPR e quella complessiva del sistema di produzione scientifica nazionale sono fortemente condizionati dal sottodimensionamento del sistema stesso in termini di risorse finanziarie.

Negli ultimi anni le riforme anziché valorizzare autonomia e ruolo degli Enti Pubblici di Ricerca ne hanno compresso la condizione istituzionale, indebolito il sostegno finanziario, precarizzato il lavoro e annullata la specificità nell’ambito del sistema pubblico allargato.

Il blocco dei concorsi e del turn‐over non solo ha prodotto un invecchiamento dell’età media del personale, ma ha contribuito a creare un precariato diffuso e di lunga durata.

Il continuo disinvestimento nella ricerca e la continua messa in discussione del suo ruolo e della sua utilità per il Paese servirà forse a “rivedere la spesa” ma le conseguenze sul fronte occupazionale, sociale ed economico saranno decisamente negative per il Paese. 

Pertanto FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA ribadiscono con forza la loro contrarietà a qualsiasi ipotesi che contempli interventi di soppressione degli Enti Pubblici di Ricerca già pesantemente colpiti e penalizzati.
Le Segreterie Nazionali
FLC CGIL 
FIR CISL
UIL RUA

mercoledì 19 marzo 2014

Spending Review di Cottarelli: l'ennesimo attacco alla Ricerca Pubblica

Questa Rete di Lavoratori degli Enti Pubblici di Ricerca è nata per combattere l’insensatezza delle soppressioni di numerosi Enti del comparto che nel luglio del 2010 ha colpito 5 EPR, per condividere informazioni e battaglie in un comparto privo di strategie politiche unitarie, per promuovere una Governance del Sistema Ricerca Pubblica, che ad oggi non esiste e deve superare la distinzione fra Enti Miur e Non Miur, e per sostenere la necessità di una migliore comunicazione del comparto rispetto alla propria utilità di Sistema.

Ci ricordiamo bene da dove veniamo, e ci ricordiamo bene che le soppressioni di tutti gli Enti di Ricerca degli ultimi anni sono arrivate dalle famose Spending Review (di Tremonti e di Monti).

Ecco, nel 2014, anche questa Spending Review di Cottarelli è gravida di manovre aggressive sugli EPR, non possiamo non denunciarlo e non essere preoccupati.

Infatti, a meno che Renzi non decida che quel punto della Spending che prevede l'ennesima aggressione della Ricerca non sia da eliminare, SIAMO ALL'ALBA DELL'ENNESIMO ATTACCO alla RICERCA (prima o poi ci ammazzeranno, è chiaro).


1. la SOPPRESSIONE DELL'ISFOL che fino a "ieri" sembrava coinvolto nel Progetto di Agenzia Federale per l'Impiego e da oggi , invece, sembra SOPPRESSO.

Fino a ieri sembrava che l'Isfol  fosse un attore determinate per il Jobs Act e noi a ripetere che è l'Unico Ente di ricerca rimasto fra quelli Vigilati dal Ministero del Lavoro e non può finire in un'Agenzia Governativa che non sarebbe autonoma, oggi la sorpresa: l'ISFOL è nella LISTA NERA di Cottarelli degli enti da sopprimere, i  “soliti enti inutili” insieme all'ICE, all'ARAN.. ecc (la stessa lista del 2010).
 Peccato per l’ICE si siano levati gli scudi di Squinzi sul Sole24Ore e per l’Isfol il Ministro Poletti non abbia detto una parola.

Ne frattempo segnaliamo, se a qualcuno interessa, che sopprimere l’Isfol non porta alcun risparmio se non il costo irrisorio del CDA, visto che i dipendenti pubblici resterebbero tali e la sede andrebbe tenuta per garantire un luogo ai lavoratori. Infine segnaliamo che i precari dell’Isfol non sono pagati da fondi nazionali ma da fondi europei, quindi non sono a carico dello Stato. Se qualcuno ci spiega qual è il risparmio…

2. ACCORPAMENTI E RAZIONALIZZAZIONI DI 25 ENTI/AGENZIE (IN PARTICOLARE enti di ricerca)
Su questo punto non sappiamo niente di più, continuiamo a chiederci, come nel 2010, quali siano i risparmi di certe operazioni, oppure il senso politico di queste operazioni. Sarà che chiudere gli enti pubblici va di moda.. indipendentemente da cosa facciano e se servano. Basta attaccare il Pubblico impiego come operazione di marketing politico?

Non sappiamo molto, ma sappiamo che in passato gli accorpamenti e le soppressioni non hanno prodotto risparmi (FONTE Corte dei Conti), sappiamo che a rimetterci sono stati i precari e i progetti di ricerca, sappiamo che le classi dirigenti non hanno mai pagato, sappiamo che certi dirigenti sono finiti in galera, sappiamo che l'Ispesl è stato "silenziato", che l'Isae non esiste più.. sappiamo che i precari dell'Inran sono a casa da mesi in attesa di essere chiamati per l'ennesimo contratto precario, sappiamo che i ricercatori dello IAS si sono dovuti riciclare e che tutte le loro attività di ricerca sono state spente. 

SAPPIAMO CHE LE SOPPRESSIONI E GLI ACCORPAMENTI non portano niente di buono nè agli Enti , nè al Paese.

Adesso è chiaro che i tagli previsti da Cottarelli sono talmente gravi (sanità, pensioni, assegni di accompagnamento, ecc) che riuscire a rendere sensibili governo e opinione pubblica su certi temi non sarà facile. Pensiamo, però, non si possa tacere sul fatto che il Governo del "fare" che dice di voler ripartire dalla scuola e dal futuro delle nuove generazioni, alla prima operazione di “razionalizzazione” decida di fare spending sulla Ricerca e sui precari della Ricerca. Avevamo capito che la Ricerca fosse un Asse prioritario del Programma di Renzi, forse non quella pubblica?
Pensiamo non si possa tacere sul fatto che questo sia controproducente e in assoluta continuità con Tremonti, Monti e Letta, altro che cambi di verso!

Perché sia chiaro, il blocco totale del Turn-over insieme alle misure segnalate sopra producono un risultato chiaro: per I PRECARI DELLA RICERCA NON CI SARA' MAI POSTO.

Forse sopprimere gli enti di ricerca è la strada più breve?

Ecco se questo è il governo dei giovani, del fare e della lotta alle disuguaglianze, abbiamo paura.




venerdì 14 marzo 2014

Enti Pubblici di Ricerca: audizione in Senato!

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto di CGIL, CISL e UIL, riguardo ai contenuti dell'audizione in Senato dell'11 Marzo scorso. 

Non possiamo non sottolineare l'assoluta coerenza fra i contenuti proposti dai sindacati confederali e le posizioni e le proposte da sempre sostenute da Rete Ricerca Pubblica.

Ci sembra che il tema della Governance Unitaria abbia finalmente scalato la classifica delle numerose questioni che affliggono il mondo eterogeneo degli Enti Pubblici di Ricerca, diventando finalmente la Prima Questione all'ordine del giorno.

Questo ci conforta e ci ripaga di tanti anni di iniziativa perché abbiamo sempre ritenuto che il superamento della frammentazione della Governance attuale sia un'iniziativa di Sistema in grado di intervenire anche su tutte le altre criticità: risorse, precariato, autonomia scientifica, valutazione adeguata.

Nella speranza che questo Governo e questo Parlamento siano in grado di "cambiare verso" attendiamo i primi passi concreti in relazione agli impegni presi in merito.

LINK ALLE NOSTRE PROPOSTE
http://blogretericercapubblica.blogspot.it/p/le-proposte_10.html

LINK LIBRO BIANCO



L’11 marzo scorso ha avuto luogo l’Audizione presso la VII Commissione del Senato a suo tempo richiesta unitariamente da CGIL FLC, CISL FIR e UIL RUA.

All’Audizione, presieduta dal Presidente della Commissione Senatore Andrea Marcucci e successivamente dal vice Presidente Senatore Fabrizio Bocchino, erano presenti numerosi Senatori dei diversi schieramenti politici.
I relatori di parte sindacale (Sinopoli, De Biase, Civica), rispondendo alle domande poste della Commissione in un documento preventivamente inviato alle OO.SS., hanno fatto un quadro di sintesi delle principali criticità che affliggono gli Enti Pubblici di Ricerca e delle situazioni specifiche dei singoli Enti.

Fra i punti di maggiore rilievo:

·         la mancanza di una Governance unitaria di ciò che dovrebbe costituire il sistema nazionale della ricerca pubblica, che continua invece a scontare la mancanza di strategie d’azione unificanti e la storica frammentazione fra gli enti vigilati dal Miur e quelli degli altri ministeri;
·         la costante diminuzione del finanziamento pubblico alla Ricerca e la sua contraddizione con l’obiettivo di una partecipazione attiva a Horizon 2020, considerata impropriamente l’unica fonte di finanziamento della Ricerca, a fronte di un’altrettanta progressiva diminuzione del personale strutturato;
·         la necessità di sostenere la ricerca fondamentale, indispensabile fonte di nuova conoscenza alla base delle applicazioni del futuro;
·         il grave problema della precarietà e l’urgenza di risposte utili al suo superamento; la debolezza degli strumenti legislativi a disposizione per dare risposte positive, in un contesto in cui le risorse assunzionali, che non gravano sui conti pubblici, sono sottoposte ai vincoli sul turn – over della P.A;
·         l’evidente necessità di avviare un piano straordinario di assunzioni, stante l’esiguo numero del personale addetto alla ricerca, insufficiente per il raggiungimento degli obiettivi riposti nella partecipazione a Horizon 2020;
·         rendere esigibili gli strumenti contrattuali per consentire percorsi di stabilizzazione tipo tenure-track;
·         la eccessiva ingerenza della politica sugli assetti e sulle scelte dei vertici degli enti;
·         la possibilità di definire piani pluriennali, triennali o quinquennali, per gli enti, che non siano modificabili al cambiare dei Governi.

·         le eccessive ingerenze legislative nell’autonomia degli Enti, attraverso norme a volte contraddittorie, che ne limitano l’efficienza nel perseguimento degli obiettivi istituzionali ed equiparano erroneamente gli enti al resto della pubblica amministrazione;
·         i problemi del personale, le cui figure professionali (ricercatore, tecnologo, nonché tecniche e amministrative) sono definite esclusivamente nel CCNL e che rischiano di essere cancellate dalla riforma della contrattazione nella Pubblica Amministrazione (DLgs 150/2009), non rispettosa delle relative peculiarità;
·         i rischi di una spaccatura nel personale che vi deriverebbero dall’introduzione dello stato giuridico dei ricercatori, e che non risolve i problemi di osmosi delle professionalità fra i diversi soggetti di un Sistema nazionale della Ricerca, tutto da costruire e non limitato a Università ed EPR, risolvibili invece attraverso strumenti contrattuali trasversali di equiparazione;
·         il recupero dell’autonomia degli Enti e l’avvio di un sistema di valutazione che tenga conto delle relative mission, ben diverse da quella dell’Università, per la quale sono stati costruiti i criteri della VQR dall’ANVUR;
·         il superamento delle disfunzioni indotte nei singoli Enti dai vari processi di riordino;
·         la salvaguardia delle specificità e delle professionalità del Personale che a seguito dello scioglimento di Enti di ricerca si trova allocato in altre realtà.

Nella replica dei Senatori Di Giorgi, Tocci e Bocchino è stato precisato che è intenzione della VII Commissione del Senato giungere alla redazione di un documento conclusivo attraverso il quale poter incidere sulle politiche del Governo.

Il dibattito ha inoltre evidenziato il ruolo insufficiente del MIUR nell’azione di coordinamento della ricerca pubblica e del quale deve essere rivista l’impostazione, preso atto che le varie riforme hanno aggravato la situazione degli Enti.

La VII Commissione si farà carico di chiedere un impegno immediato e incisivo del Governo per arginare la dispersione del capitale umano che, in relazione alle problematiche del precariato, richiede interventi coraggiosi volti anche ad abbattere le limitazioni sul turn-over.

Nel panorama della riorganizzazione dell’apparato statale è necessario e urgente, infine, pervenire a una forma di Governance che dia indirizzi generali sulla ricerca, collocabile nella Presidenza del Consiglio dei Ministri.

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
FLC CGIL Via L. Serra, 31 – 00153 Roma Tel. 06 83966800 - Fax 06 5883926


FIR CISL
Giuseppe De Biase
FIR CISL Via Merulana, 198 - 00185 Roma Tel.: 06 77265400 - Fax: 06 70452806


UIL RUA
Alberto Civica
UIL RUA Via Aureliana, 63 – 00187 Roma Tel. 06 4870125 - Fax 06 87459039


giovedì 13 marzo 2014

Pronta la Super Agenzia che sopprime l'Isfol?

In attesa di esaminare il testo della legge delega che potrebbe riguardare la soppressione dell'Isfol (vedi Post relativo) pubblichiamo l'articolo uscito oggi sul Sole24Ore a riguardo.

Pare proprio che il Governo stia progettando di sopprimere una serie di "Enti e Uffici del dicastero che si occupano di Politiche attive" per confezionare una super Agenzia Nazionale responsabile del coordinamento dei Servizi per l'Impiego e della gestione dell'Aspi.

E' chiaro che in assenza di un disegno di legge non c'è molto da commentare.
Ci permettiamo solo di porre all'attenzione dei nostri lettori un paio di considerazioni "preventive":

  1. qualora l'Isfol fosse da considerare uno di questi Enti, sia chiaro che l'Isfol (come qualsiasi Ente di Ricerca) non è "del" Ministero. Gli EPR sono Vigilati dai dicasteri (Miur, Min. Lavoro, Min. Ambiente, ecc) e la Vigilanza (che sosteniamo da sempre essere soffocante e andrebbe ridiscussa nella sua concreta forma e sostanza) NON E' UN TITOLO NE' DI POSSESSO NE' DI PROPRIETA'! Gli Enti di Ricerca in quanto tali godono per legge di Autonomia e Indipendenza Scientifica.
  2. Qualora l'Isfol non fosse fra quegli enti da sopprimere e si decidesse di costituire un'Agenzia Tecnica di coordinamento delle Politiche Attive e Passive, si lascino all'Isfol i compiti di Monitoraggio, Valutazione e Studio, visto che è l'unico ente in Italia ad avere tali competenze e si intervenga per rilanciarne la centralità e il prestigio, invece di continuare a rimandare la stabilizzazione di 252 precari decennali dell'Istituto.
  3. Il Sole24Ore dice: Realizzabilità Bassa/Efficacia Media. Magari progettando meglio l'intervento saliranno sia il tasso di realizzabilità, sia quello di efficacia. Basterebbe non avere fretta di sopprimere la Ricerca ritenendola inutile perchè servono braccia e teste da mettere in un Agenzia da fare a costo zero, oppure, banalmente, chiedere ai Ricercatori dell'Isfol di aiutare il Governo a progettare la Riforma, visto che questo è il loro mestiere.



lunedì 10 marzo 2014

Il "Jobs Act" sopprime l'ISFOL?

 A LUPO!  A LUPO!
In un villaggio viveva  un pastore che di notte doveva fare la guardia alle pecore. Si annoiava e quindi, decise di fare uno scherzo: mentre le altre persone erano a dormire egli cominciava a gridare: "Al lupo, al lupo!" Così tutti si svegliavano e accorrevano per aiutarlo. Ma dopo il pastore burlone rivelava loro che era uno scherzo. Questo scherzo continuò per parecchi giorni, fino ad una notte in cui quel lupo venne veramente. Il pastore cominciò a gridare: "Al lupo, al lupo!", ma nessuno venne ad aiutarlo perché tutti pensarono che fosse il solito scherzo. Così il lupo si mangiò tutte le pecore.

Dopo 4 anni consecutivi di tentativi di soppressione pare che questa sia "la volta buona".
Il Governo "del fare" recepisce i suggerimenti decennali dell'Isfol e mette in campo la revisione dei Servizi per l'Impiego immaginando di costituire una nuova Agenzia Federale per il Lavoropeccato nel progetto di Agenzia si stia immaginando di sciogliere l'Isfol facendone confluire il personale all'interno: un Ente di Ricerca Pubblico sarà soppresso e il suo personale sarà assorbito da un'Agenzia Governativa che di "autonomo e scientifico" non può avere nulla.

Come se il Medico fosse inviato a somministrare la terapia dopo aver fatto la diagnosi.. da medici ad infermieri è un bel salto!

Ma nella Rete Ricerca Pubblica sappiamo bene che l'Autonomia della Ricerca in questo Paese non è un valore.. anzi è un problema. E così, pur di "fare il Jobs Act", la soppressione dell'Isfol sarà venduta come un efficientamento del Sistema.

Non che l'Isfol vada bene così, ma se ha dei limiti derivano proprio da quella Vigilanza controllante del Ministero che andrebbe ridiscussa, non rinforzata, e dall'inibizione della sua autonomia. Se davvero volessero cambiare verso avrebbero annunciato nuovi investimenti in RICERCA E un'AGENZIA PER IL LAVORO in grado di funzionare.

Il governo con il Jobs Act vuole costituire L'Agenzia Federale per il Lavoro che potrebbe funzionare da coordinamento delle Agenzie Regionali per il lavoro (che non esistono in tutte le Regioni) solo qualora fosse riformato il Titolo V che ad oggi assegna alle Regioni la Competenza Esclusiva di "Lavoro e Formazione". 
Senza questo "piccolo passaggio" l'Agenzia non avrebbe alcuna competenza nè operativa nè giuridica (è lo stesso giochino della legge elettorale dimezzata in attesa dell'abolizione del Senato).

Sempre nell'ambito del riordino dei Servizi per l'Impiego non si può non segnalare la questione "Province" alle quali sono affidati attualmente i Servizi Per l'Impiego. A chi saranno affidati quando saranno soppresse? Saranno soppresse?

In altri termini un'Agenzia Federale ha senso solo dopo la Riforma del Titolo V e la definizione delle competenze delle Province (quasi soppresse).

Foto: Mercoledì Renzie, attraverso quello che i renzioti (e solo loro) chiamano con eccesso di pomposità  "jobs act", tenterà di mettere fine all'ISFOL, l'unico Ente Pubblico di Ricerca, in Italia, ad occuparsi di tematiche occupazionali in maniera indipendente, per tacitare anche la minima autonomia di pensiero in seno alla pubblica amministrazione riguardo a questi temi fondamentali. La scusa sarà quella di voler fare "un'unica agenzia federale" sulle politiche attive del lavoro, la realtà è che l'ISFOL, come tutti i piccoli Enti Pubblici di Ricerca, è fastidioso, in quanto gli Enti Pubblici di Ricerca godono, per loro natura, di autonomia nella valutazione e nel giudizio, rispetto alle amministrazioni che li finanziano. Così non è per un'agenzia, che è totalmente e indiscutibilmente asservita alle volontà di chi la gestisce. In più con questa mossa, il bulletto di Rignano cementa l'unione con l'NCD di Maurizio Sacconi, che già da quando era "ministro del non lavoro" ha ripetutamente tentato operazioni analoghe, per dare ai suoi scagnozzi un "giocattolino" di questo tipo per poter grufolare allegramente nel crogiolo del clientelismo più becero. Con buona pace delle 252 famiglie dei lavoratori della ricerca che per questo gioco andranno a casa, alcuni di essi dopo 15-20 anni di precariato.
By Franco Cesari
L'Isfol sostiene da sempre la necessità che le politiche del lavoro e i servizi per il lavoro siano maggiormente coordinati a livello centrale, da sempre chiede un Sistema Informativo Nazionale che non è mai partito, da sempre evidenzia le difficoltà dovute a vari fattori qualitativi e quantitativi, dalle competenze inadeguate del personale dei servizi per l'Impiego al numero totale di addetti agli stessi. Da sempre sostiene che il Titolo V COME FORMULATO ATTUALMENTE consegna al Paese 21 Sistemi Regionali differenti in materia di Formazione e Lavoro e questa frammentazione va superata.



Ma non era mai stata suggerita l'AutoSOPPRESSIONE!!!!!!


Pare che all'improvviso, invece, i dipendenti dell'ISFOL SIANO GLI UNICI "CAPACI" di dare corpo alla riforma dei Servizi per l'Impiego e POTREBBERO ESSERE SMISTATI..
così per la realizzazione di Job center capaci di dare implementazione alla Garanzia Giovani e ai nuovi ammortizzatori sociali in cantiere "sono disponibili" i dipendenti Isfol...
Le solite riforme fatte sulla carta!

E così da Tito Boeri a Tiziano Treu, passando per il Ministero e per Sacconi, tutti propongono a gran voce la SOPPRESSIONE di ISFOL e ITALIA LAVORO SPA per farne confluire il personale in un UNICA GRANDE AGENZIA PER IL LAVORO, della quale non si capiscono le competenze, rinunciando senza problemi all'unico ente terzo in grado di valutare e monitorare le riforme che saranno messe in campo..
l'Importante E'..FARE.. che poi si faccia bene o male.. è irrilevante.

Qual'è la cosa più triste?
Il personale è esausto e dopo anni di lotta probabilmente non è in grado di mobilitarsi come ha già fatto tante volte, la delusione e la disillusione hanno un peso sulla capacità di mobilitazione. Probabilmente da Mercoledì ci saranno reazioni. Per ora il classico stato di Shock.. e lo sconcerto circola nei corridoi.

  • Come si fa a non capire che l'Agenzia si può e si deve fare lasciando l'Isfol come ente Terzo di ricerca a valutarne l'efficienza?
  • Come si fa a pensare che un'Agenzia federale e governativa possa colmare le competenze di un ente di Ricerca (autonomo per statuto)?
  • Ma davvero pensano che centinaia di ricercatori e tecnici di Ricerca accetteranno di andare a lavorare in un'Agenzia Federale?

E in fine.. scusate MA I PRECARI DELL'ISFOL (252 PERSONE) CHE FINE FARANNO?

L'avevamo già spiegato durante una puntata di Servizio Pubblico nel 2011,
possibile si debba combattere sempre la stessa battaglia ogni due anni?