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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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martedì 19 ottobre 2010

Articolo su "Liberazione" di Rete Ricerca Pubblica

venerdì 15 ottobre 2010

14 OTTOBRE- ROMAUNO.TV - METROPOLIS-

Roma 14 ottobre 2010


Comunicato Stampa
ALLE 21.00- SU ROMA UNO- METROPOLIS
RIFORMA “SALVA-UNIVERSITA’”: E I SOLDI DOVE SONO?


Slitta la riforma dell’Università targata Gelmini: i soldi per la copertura finanziaria non ci sono. Cosa succede ora? Il disegno di legge arriverà all’esame del Senato? E quando? Studenti, ricercatori, docenti continueranno a protestare? Quando inizieranno i corsi del nuovo anno accademico?
E cosa stanno facendo gli atenei per affrontare la crisi e le difficoltà economiche?

A queste domande risponderà Metropolis, la trasmissione di approfondimento giornalistico di Roma Uno, condotto da Valentina Renzopaoli, che andrà in onda questa sera, giovedì 14 ottobre alle 21 e in replica domani alle 15 (digitale terrestre, freq. 860 su Sky, streaming su www.romauno.tv).

In studio ne discuteranno Bartolomeo Azzaro, Prorettore per lo Sviluppo delle attività formative e di ricerca Università La Sapienza, Giuseppe Santoni, Prorettore vicario Università di Tor Vergata, Alessandro Ferretti, Coordinatore nazionale Rete 29 Aprile, Elena Monticelli, Link Coordinamento universitario.

In collegamento telefonico Federica De Luca, Rete Ricerca Pubblica.


Presidio a Montecitorio- La Manovra non ha copertura finanziaria.

Anche la Rete Ricerca Pubblica in piazza con l'Università

Tratto da "Ilfattoquotidiano.it"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/14/universita-gli-studenti-davanti-a-montecitorio-tenere-alta-lattenzione-contro-la-riforma/71689/

Università, gli studenti davanti a Montecitorio: “Tenere alta l’attenzione sul ddl”


L’onda della scuola diventa tzunami e arriva davanti a Montecitorio dove oggi si sarebbe dovuto discutere il ddl Gelmini. La notizia dello slittamento dell’esame del disegno di legge è arrivata ieri sera, ma il sit in di protesta c’è stato e – giurano gli organizzatori – andrà avanti fino a sabato, quando il corteo della scuola pubblica si unirà a quello della Fiom per sfilare a difesa dei diritti, della democrazia, della legalità e del lavoro.

Associazioni di studenti, universitari, ricercatori e anche docenti da tutta Italia contro l’affossamento della scuola pubblica con slogan e manifesti che parlano da soli: “Ghedini difendici tu siamo noi gli utilizzatori finali della scuola pubblica”, per la rete universitaria. “Gelmini ostaggio di Tremonti, dimettiti”, per la rete 29 Aprile. E ancora: “Una ministra in processione” per l’unione nazionale degli studenti (Udu) che ha lanciato il presidio davanti Palazzo Chigi.

“Perché – spiega Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’Udu – l’aria che si respira è diversa, un piccolissimo passo avanti è stato fatto, ma quello che non vogliano è un progetto che distrugge il diritto all’istruzione e quindi è necessario continuare a tenere alta l’attenzione per dimostrare che non molleremo mai”. Dalla stessa parte anche il prorettore per lo Sviluppo delle attività formative e di ricerca della Sapienza, Bartolomeo Azzaro, che con l’articolo 33 della Costituzione attaccato dietro la schiena spiega le sue ragioni: “Nel nostro ateneo la situazione è davvero difficile. Se siamo qui anche noi professori è per dimostrare che questa è una battaglia che ci accomuna tutti, che nella protesta c’è sintonia”. E lascia intendere che quella d’ingegneria non rimarrà l’unica facoltà occupata visto la forte agitazione che c’è nelle altre sedi.

Nei maggiori atenei romani, da Torvergata a Roma Tre la protesta cresce ogni giorno con lezioni bloccate per il no dei ricercatori all’insegnamento e per la mancanza di fondi che dal ministero non arrivano. Lo stesso Luigi Frati, rettore del primo ateneo capitolino, per sua ammissione ha dichiarato di avere soldi per pagare gli stipendi fino a dicembre. “Situazione che accomuna tutta l’Italia” replica Sergio Zilli, ricercatore di Trieste e membro del Cun, Consiglio universitario nazionale, che denuncia un nuovo taglio di 280 milioni al Fondo ordinario di finanziamento (un finanziamento statale che costituisce la principale fonte di entrata per le università italiane): “La situazione è drammatica ed è destinata a peggiorare, perché con la scure della Gelmini, oltre alle risorse già detratte dalla legge 133, sono previste altri tagli per un totale che porterà l’Ffo da 7,2 a 6,1 miliardi”.

“Anche se il parere sul ddl Gelmini è stato spostato per dopo la sessione di bilancio, quindi a metà novembre, noi continuiamo ad alzare la testa, e il movimento non si ferma come vuole far credere qualcuno”. A parlare è Teresa Numerico del coordinamento di Romatre: “La rabbia sale anche se il nostro rettore cerca tenere a bada l’ateneo”. Nei giorni scorsi la Gelmini aveva parlato di riforma moderna e innovativa attendendo l’approvazione del Parlamento e la copertura economica del Ministero dell’Economia. “Eppure a noi nessuno chiede mai niente”, si interroga Gianfranco Mascia del popolo viola: “Studenti, genitori e lavoratori della scuola non sono mai stati ascoltati sulle riforme da fare. La scuola è il futuro dei nostri figli e del nostro Paese, ma noi non possiamo partecipare ad una riforma che ci vede in prima linea. Non staremo a guardare mentre si porta avanti questo scempio”.

di Luigina D’Emilio

mercoledì 13 ottobre 2010

Repubblica.it per il 14 Ottobre

http://www.repubblica.it/scuola/2010/10/13/news/riforma_a_rischio-8017333/?ref=HRER1-1

Università, duello sui fondi la riforma Gelmini è a rischio

Il Tesoro stronca il testo che la Camera sta cercando di approvare a tempi strettissimi: "Non c'è copertura". Si blocca l'esame in Commissione e l'arrivo nell'Aula già slitta a venerdì. Il Fli attacca:"Senza modifiche sui precari votiamo contro". Bossi: "Meglio i soldi per i ricercatori che per le bombe". E domani sit-in di protesta a Montecitorio

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - A rischio la riforma dell'università. Secondo la relazione della Ragioneria generale dello Stato, il disegno di legge approdato in commissione Bilancio a Montecitorio non ha la copertura finanziaria su diversi punti: soprattutto su quello che prevede l'assunzione di professori di seconda fascia (associati) entro il 2016 e che potrebbe sbloccare la protesta dei ricercatori che si astengono dalla didattica. E la conferenza dei capigruppo ha già deciso di rinviare a venerdì l'arrivo della legge in aula, sempre che un accordo venga trovato, visto che oltre al no dell'opposizione anche Futuro e libertà lega il suo voto alle modifiche proposte alla Camera. Dubbi giungono anche dalla Lega, con parole dure di Bossi implicitamente critiche anche della missione a Kabul: "Meglio trovare i soldi per i ricercatori che spenderli per le bombe".


A proposito della norma che evita la "rottamazione" degli attuali 26 mila ricercatori italiani, il Fli spiega che questa è una misura cui Fli non intende rinunciare per cui "se il governo non garantirà le risorse necessarie ad una riforma universitaria che tenga conto dei fondi indispensabili per la ricerca, il gruppo di Futuro e Libertà chiederà il ritiro del testo al ministro Gelmini".

14 OTTOBRE CON LA RICERCA conto il GOVERNO!

Rete Ricerca Pubblica ci sarà..
cerca i nostri striscioni e unisciti a noi!!!!
LA RICERCA E' UN UNICO GRANDE MONDO
CHE STANNO DISTRUGGENDO!!!

martedì 12 ottobre 2010

Forum dei Saperi

 
Il Sapere libera tutti
Scuola, Università e Ricerca per l’alternativa

..."Si tratta di un’occasione di riflessione sulle condizioni di estremo disagio della Scuola, dell’Università e della Ricerca. Una riflessione che aiuti a ricostruire una politica organica su questi temi partendo dal sapere come bene comune. Un bene pubblico che bisogna salvaguardare ed ampliare per attuare concretamente i principi costituzionali e per realizzare la “società della conoscenza” che ci chiede l’Europa".
Queste le parole di Umberto Guidoni che ha avviato questa iniziativa con docenti, ricercatori e studenti il 12 Ottobre 2010.
Di seguito il programma:

Sala Fredda - via Buonarroti 12

16:30 Inizio Lavori (M. Furfaro)

  • Ripartiamo dalla Scuola (S. Salacone)
    • Contributi (Sasso, Vertecchi)
    • Lavori del Tavolo Scuola (Carla Corciulo, Giorgio Crescenza)
    • Interventi docenti, precari, studenti

  • Quale Università? (G. Parisi)
    • Lavori del Tavolo Università (Marco Rizzoni)
    • Lavori del Tavolo Studenti (Cesare Cagnetta, Alessio Stazi)
    • Interventi docenti, precari, studenti

18:30 Intervento di Mimmo Pantaleo (Segretario FLC-CGIL)

  • Ricerca e Società della Conoscenza (R. Iovino)
    • Lavori del Tavolo Ricerca (Vincenzo Fiore)
    • Interventi ricercatori, precari

19:45 Chiusura Lavori (U. Guidoni)

mercoledì 6 ottobre 2010

ENTE NAZIONALE SEMENTI ELETTE

L' Ente Nazionale delle Sementi Elette viene costituito l'11 settembre 1954 e riconosciuto quale persona giuridica con DPR 12/11/1955 n° 1461. In base alla legge 25/11/1971, n° 1096 "Disciplina dell'attività sementiera", che recepisce le direttive comunitarie in materia, l'ENSE è stato riconosciuto Ente di Diritto Pubblico e posto sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Con DPR 1/4/1978 n° 247 è stato compreso tra gli Enti scientifici di ricerca e sperimentazione necessari per lo sviluppo del Paese. Con D.Lgs. 29/10/1999 n° 454 è stato riordinato attribuendogli autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria e incaricandolo di svolgere i compiti che derivano dall'applicazione delle norme che disciplinano la produzione e la commercializzazione dei prodotti sementieri.
Adesso con il D.L. 78 del 31 maggio 2010, l'Ente Nazionale Sementi Elette, è stato soppresso ed accorpato dall'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).

La nostra attività rimarrà sotto la nostra autonomia fino a dicembre 2010, dopodichè tutto il lavoro di attività sementiera, certificazione, controllo anti frode nel commercio delle sementi, iscrizione al Registro delle nuove varietà in corso di iscrizione...verrà affidato al suo destino. Dopo tanti anni di servizio, veniamo messi in disparte perchè ritenuti "inutili". Infatti la nostra attività è così "inutile" da risultare obbligatoria per legge (sia a livello Nazionale che Comunitario), in pratica non può esistere il commercio delle sementi se il nostro ente non effettua le attività di certificazione ed iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà.E' indispensabile sottolineare anche l' efficienza del nostro istituto; l'avanzo di amministrazione complessivo fino al 31/12/2009 risultava pari a 3.362.170,08 € .Questa parte deriva esclusivamente dalla nostra attività scientifica, senza mettere mano nelle tasche dei cittadini.
In pratica non esisteva nessun presupposto per sopprimerci, lo stesso art.7 comma 20 della relazione tecnica degli atti parlamentari n° 2228, dichiarava apertamente che la nostra soppressione non avrebbe di certo giovato le casse statali.
Il testo cita la seguente frase: "Si evidenzia che l'Ente Nazionale Sementi Elette è un ente market, nel quale le entrate di mercato coprono la totalità delle spese, per cui l'inserimento nel perimetro delle P.A., a seguito del previsto accorpamento, non determina effetti apprezzabili sui saldi di finanza pubblica".Il risparmio dello Stato è praticamente pari a zero, anzi, adesso con l'accorpamento siamo completamente dipendenti dalla finanza pubblica, ovvero i soldi dei cittadini.

martedì 5 ottobre 2010

ENTI INUTILI

Ecco cosa succede con la manovra.
Storie di soppressioni e di bavagli

Nel 2006 Letizia Moratti illustrando il piano nazionale della ricerca 2010-2012, parlava di necessaria “forte razionalizzazione del ruolo degli Enti pubblici di ricerca”. Nel mese di maggio del 2010, il governo ha finalmente svelato cosa doveva intendersi per razionalizzazione e con la Legge n.122 del luglio scorso (la cosiddetta MANOVRA STRAORDINARA) ha soppresso molti enti pubblici, fra questi ben 5 enti di ricerca: l'ISAE, l'ISPESL, lo IAS e l'INSEAN e l’ENSE, nel frattempo inseriva un articolo beffa sul rientro dei cervelli, proponendo sgravi fiscali per chi rientra dall’estero per fare ricerca in Italia.


IL MANCATO RISPARMIO
L’aspetto che dovrebbe far riflettere sulle reali intenzioni celate dietro le soppressioni degli enti di ricerca è il mancato risparmio per lo Stato. Infatti, se l'intento era quello di risparmiare soldi pubblici, dagli allegati tecnici della manovra si scopre che i risparmi effettivi sono di 883.248 euro complessivi, meno dello 0,00005% della manovra, 175.000 euro di media per ogni ente soppresso, circa 4 monolocali a Roma. Di contro, questi enti riuscivano a sviluppare programmi di ricerca nazionali e internazionali in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro (ISPESL), analisi economica (ISAE), disagio sociale (IAS), idrodinamica navale e marittima (INSEAN), sperimentazione e analisi delle sementi elette (ENSE), gravando ben poco sulla finanza pubblica, ma sostenendo la propria attività con i finanziamenti di milioni di euro derivanti dai bandi di ricerca internazionali.


L’ATTACCO ALL’AUTONOMIA SCIENTIFICA
Aggiungi didascalia
Per alcuni di questi enti, come lo IAS, l’INSEAN e l’ENSE, la manovra nella versione definitiva di luglio ha “corretto il tiro” prevedendone l’accorpamento, o meglio lo scioglimento, in altri enti di ricerca e non presso i rispettivi Ministeri Vigilanti; per l’INSEAN, infatti, era previsto lo scioglimento/accorpamento con il Ministero delle infrastrutture e dei trasposti, nella versione definitiva è stato accorpato al CNR. Per gli altri enti di ricerca, l’ISAE e l’ISPESL, la soppressione si traduce in un serio problema di democrazia e autonomia scientifica.




 ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica

Il primo della lista degli enti da sopprimere per il Ministro dell’Economia è stato l'ISAE, vigilato proprio dal Dicastero di Tremonti, una storia a tratti perversa e incomprensibile. l’ISAE forniva analisi e dati indispensabili per le attività di programmazione economica: indici di fiducia delle imprese e dei consumatori, previsioni di andamento del PIL, valutazione economica della manovra finanziaria, tutti indici che negli ultimi mesi avevano andamenti piuttosto negativi e la cui elaborazione, con la soppressione dell’Ente, potrebbero diventare competenza del Ministero dell’economia, in barba alla terzietà e all’autonomia scientifica. La manovra prevede che le funzioni e le risorse saranno assegnate al Ministero dell'economia e all'ISTAT, poi con dei decreti, non ancora emanati, verranno “individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie riallocate presso il Ministero dell'economia e delle finanze, nonché, limitatamente ai ricercatori e ai tecnologi, anche presso l'ISTAT”. In sintesi, chi valutava il MEF non esiste più, questo compito è trasferito al MEF, poi certo, qualche ricercatore andrà all’Istat.

Il pensiero che il MEF non abbia voglia di essere valutato da un ente autonomo e terzo, è davvero così assurdo? Chi ha fatto la valutazione dell’ultima finanziaria? Chi farà la valutazione delle prossime finanziarie? Perché IL Presidente dell’Isae, uomo non certo estraneo agli ambienti del PDL, ha lanciato un appello al festival mondiale dell’Economia di Trento? Perché centinaia di economisti di tutto il mondo hanno firmato la petizione contro la soppressione dell’Isae? Il risparmio complessivo per lo Stato, grazie alla soppressione dell’Isae, sarà di 135.000 euro.


ISPESL -Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro



l’ISPESL è un ente di diritto pubblico nel settore della ricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica, ed è stato soppresso. Tutte le funzioni, i compiti e le risorse saranno trasferiti all’INAIL. Nessuno riesce a spiegarsi per quale motivo si possa ritenere opportuno rinunciare ad un ente di ricerca che si occupa della prevenzione sul lavoro e pensare che venga accorpato ad un ente previdenziale, che non gode di autonomia scientifica, né tantomeno è un ente di ricerca. I due enti, pur avendo in comune il tema della sicurezza sul lavoro hanno ruoli ben distinti: l'ISPESL era un ente pubblico di ricerca e organo tecnico scientifico del servizio sanitario nazionale per la sperimentazione, il controllo, la consulenza, l’assistenza, l’alta formazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. l'INAIL riscuote i contributi previdenziali e paga la pensioni di invalidità e inabilità, oltre a risarcire il danno in caso di infortuni sul posto di lavoro.

Ruoli ben distinti, dunque, uno di carattere strettamente scientifico che ha investito in ricerca e prevenzione anche d’avanguardia, basti pensare all’amianto, l’altro di carattere previdenziale e assicurativo che di solito applica i dati delle ricerche Ispesl per le proprie valutazioni di merito. Risorse umane e personale con profilo talmente diverso che nessuno sa ancora come inserire un ricercatore dell'ISPESL nei ruoli dell'INAIL.

E’ come se, improvvisamente, in un paese che conta tre morti al giorno (di media) sul lavoro, si potesse fare a meno di un ente di ricerca che investa in programmi complessi per la riduzione delle malattie, degli infortuni e del numero di morti sul lavoro, trasformandolo in una sorta di dipartimento di ricerca del più grande istituto assicurativo d’Italia. La ricerca in materia può essere soppressa e demandata ad un ente previdenziale che è lo stesso chiamato a corrispondere il risarcimento in caso di danno. E’ possibile che un giorno l’INAIL non abbia più molto interesse nell’andare avanti nei programmi di ricerca sull’amianto? Quando fare ricerca su alcuni temi sarà troppo dispendioso, quale sarà il criterio d'investimento in Inail? Speriamo tutti siano domande retoriche.

La soppressione produce un risparmio di 426 mila euro, a fronte di circa 13 milioni di euro che l’ente si procurava attraverso bandi internazionali. Nel frattempo, in ISPESL, ci sono circa 500 precari in scadenza, che ancora non sanno se ivedrenno rinnovati i propri contratti.

Conclusione per Il paese? Con la soppressione dell'Ispesl risparmiamo, forse, 426.000 euro, rischiamo di perdere 13 milioni di euro di progetti, l’ente che fa ricerca in materia di sicurezza del lavoro non esiste più e circa 500 precari rischiano di perdere il posto.

....riflettiamo...

lunedì 4 ottobre 2010

ISAE soppresso- RISPARMIO PER LO STATO 135.000 €
ISPESL soppresso- RISPARMIO PER LO STATO 426.000 € 

Siamo stati soppressi e nessuno ne parla...
proprio adesso che siamo più deboli..
ma noi non ci arrendiamo!

giovedì 30 settembre 2010

Assemblea Nazionale dei Precari

 della Ricerca e della Docenza delle Università

Venerdi 8 ottobre 11:00 - 18:00

presso L'Università degli Studi di Bologna

-Aula B, Viale Berti Pichat - 6


giovedì 23 settembre 2010

Stiamo provvedendo ad aggiornare il Blog.
Presto a disposizione:


Le Tabelle degli Enti di Ricerca
stato dell'arte, risorse e soppressioni..


Gli Statuti degli Enti Pubblici di Ricerca

Il quaderno "Verba Volant..Scripta manent"
a testimonianza delle promesse ricevute al Gazebo

mercoledì 22 settembre 2010

Notte Dei Ricercatori





Immagine - Documento pdf Comunicato Stampa dell'evento
Immagine - Documento pdf Comunicato Stampa Congiunto 

martedì 21 settembre 2010

Manifesto breve - “Rete Ricerca Pubblica”

..la Rete Ricerca Pubblica in tre punti
Scarica versione Pdf del Manifesto Breve

La Rete Ricerca Pubblica sostiene la necessità che tutti i soggetti interessati (istituzioni, movimenti e singoli) si adoperino per:

1. garantire all'attività di ricerca autonomia e indipendenza scientifica dalla Politica, dal Governo e dai Ministeri vigilanti, i quali, al di là della definizione di indirizzi e priorità strategici, legati all'interesse nazionale e di normative di valutazione che rispettino i criteri della comunità scientifica internazionale, non devono condizionarne le metodologie, le procedure e i risultati;

2. promuovere a tutti i livelli la diffusione del valore della ricerca scientifica come fonte di benessere collettivo, di crescita della qualità della vita, di miglioramento degli strumenti per le decisioni di vasto impatto sociale;

3. sostenere la continuità e la stabilità dell’attività di ricerca anche attraverso la promozione di percorsi di carriera chiari, da sottrarre alla precarietà e alla discrezionalità, che diano a ciascuno la possibilità di lavorare con adeguato riconoscimento di retribuzione, diritti e tutele e con l'opportunità di competere in tempi certi e secondo modalità trasparenti ai fini dell'ingresso in ruolo.

Tipologie di attività della Rete Ricerca Pubblica

Napolitano risponde all'appello degli Enti di Ricerca!

Clicca sul titolo di questo post per aprire il collegamento all'Osservatorio degli EPR.

Appello per Statuti Autonomi degli EPR!



Dopo circa 21 anni dalla legge n. 168 del 1989 in cui veniva riconosciuto alle Università Italiane il diritto di autonomia statutaria così come espressamente richiamato dall’articolo 33 della Costituzione della Repubblica Italiana, con la legge n. 165 del 2007 (modificata in seguito con l'articolo 27 della legge n. 69 del 2009) anche per gli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, si è inteso procedere alla realizzazione di statuti autonomi, corrispondendo in tal modo al dettato costituzionale.

A questo fine il decreto legislativo n. 213 del dicembre 2009 definisce le modalità e i limiti per la realizzazione di questi statuti (di enti quali il CNR, l’INAF, l’INGV). Di fatto questo decreto restringe i limitati margini di autonomia imposti dalla legge delega con vincoli che minano alla base la dichiarata autonomia statutaria.

lunedì 20 settembre 2010

Documento finale- Assemblea "Rete29 Aprile"- 17.9.10

Il 17 settembre 2010 si è tenuta una Assemblea nazionale, convocata dalla Rete29Aprile aperta alla partecipazione, che si è rivelata ampia, di altri soggetti dell'Università (studenti, ricercatori precari e non, professori) e degli Enti di ricerca pubblica. Da questa Assemblea, così composta, sono emersi alcuni punti di intesa, approvati alla fine della seduta ed elencati nel testo scaricabile QUI.

Clicca sul titolo di questo post per visualizzare il documeno finale dell'Assemblea di "Rete 29Aprile" oppure clicca qui http://www.rete29aprile.it/FILES_UPPATI/Punti%20Assemblea.pdf

domenica 19 settembre 2010

ISAE SOPPRESSO- Comunicato del Presidente ISAE

Clicca sul titolo per scaricare il Pdf del Comunicato.
Istituto di Studi e Analisi Economica

Nella manovra approvata dal governo per il contenimento del disavanzo è prevista la soppressione dell’Isae e il riaccorpamento del suo personale nel Ministero dell’Economia o in altri enti di ricerca, “al fine di razionalizzare e semplificare le funzioni di analisi e studio in materia di politica economica”. Nell’articolato si afferma altresì che da questo riaccorpamento non devono derivare oneri addizionali per la finanza pubblica.
Come traspare chiaramente dalla formulazione dell’articolato, il passaggio del personale al MEF o in altri enti non è finalizzato a produrre un risparmio di spesa (tanto è vero che la norma si preoccupa di ribadire che non si devono manifestare oneri addizionali) e può quindi essere giustificato soltanto nell’ottica di un riordino degli enti di ricerca.

In questo caso, tuttavia, l’inserimento della norma in un decreto legge appare incongruo e, in conseguenza, appare più che mai opportuna l’eliminazione di questa disposizione e l’inserimento eventuale in un disegno di legge organico di riordino degli enti di ricerca.

In realtà, quella che appare del tutto incongrua è l’idea stessa della soppressione di un ente pubblico di ricerca, indipendente e con il compito istituzionale di promuovere analisi e previsioni economiche.

La prima decisione presa dal nuovo Ministro del Tesoro britannico George Osborne è stata la creazione di “an independent fiscal watchdog with responsibility for growth and public finance forecasting”. In Gran Bretagna, in una situazione di crisi della finanza pubblica molto più drammatica di quella italiana, si ritiene indispensabile creare un Istituto con questi compiti; in Italia questo ente esiste - ed è l’Isae - e si decide di sopprimerlo.

Per tali motivi l’Isae (i suoi vertici istituzionali, i ricercatori, i tecnologi e il personale tecnico e amministrativo) invita con forza Governo e Parlamento a ritirare l’articolo che prevede la soppressione dell’Istituto e, al contempo, a valutare con attenzione l’esigenza di stabilizzare definitivamente le risorse umane e finanziarie per consentire all’Isae di migliorare ulteriormente la propria attività di ricerca al servizio della collettività.

Alberto Majocchi 

sabato 18 settembre 2010

17 SETTEMBRE - Intervento Assemblea Nazionale di "Rete29Aprile"

(clicca sul titolo per visualizzare l'articolo correleato di Repubblica.it)

Estratto comunicato della Rete29Aprile

"L’Università fa la differenza: a Roma la II assemblea nazionale della rete 29 Aprile

La Rete 29 Aprile – Ricercatori per un’università pubblica, libera e aperta, convoca per il giorno 17 settembre (ore 10.30, presso l’aula La Ginestra della facoltà di Chimica nella città universitaria della Sapienza di Roma) la sua seconda assemblea nazionale, aperta a tutti i ricercatori universitari degli atenei italiani, oltre che ai ricercatori non ancora strutturati, ai ricercatori degli enti pubblici di ricerca e a tutti coloro – quale che sia il loro ruolo o la loro funzione nell’Università – che hanno a cuore l’Università libera, pubblica e aperta."

La Rete Ricerca Pubblica è intervenuta all'assemblea condividendo con la Rete29Aprile la necessità di difendere la ricerca Pubblica da attacchi e tagli indiscriminati e discutibili.

E' stato proiettato il video e sono intervenuti due membri della Rete Ricerca Pubblica

9 SETTEMBRE- Festa CGIL- Terme di Caracalla

TUTTA UN’ALTRA LIBERTA’
Rete Ricerca Pubblica ospite della Festa della CGIL di Roma e Lazio "PIAZZA BELLA PIAZZA" il giorno 9 Settembre 2010, giornata dedicata al diritto all’istruzione, all’università e alla ricerca, chiusa dalla presenza del Segretario Generale Guglielmo Epifani.


Molti i membri della Rete Ricerca Pubblica presenti durante il dibattito dedicato alla Ricerca
“Il ruolo della conoscenza e della ricerca nello sviluppo del Paese”.
 
Dibattito con:
Mimmo PANTALEO - Segretario Generale FLC CGIL Nazionale
Umberto GUIDONI - Astronauta e Astrofisico
Marco MANCINI - Rettore Università della Tuscia – Segretario CRUI

Il dibattito si è aperto con il video-appello della Rete Ricerca Pubblica.  Sono intervenuti: un portavoce della Rete Ricerca Pubblica, i movimenti degli studenti universitari, un membro della Rete29Aprile, una ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità.

...l'attività di informazione e denuncia della Rete Ricerca Pubblica Non si ferma! 

martedì 31 agosto 2010

"Rete Ricerca Pubblica" e "Rete29Aprile" insieme per la Scuola

COMUNICATO STAMPA DEL 31.08.2010

La “Rete Ricerca Pubblica” la “Rete29Aprile” (rete dei ricercatori universitari http://www.rete29aprile.it), nella volontà di unire le proprie forze per una battaglia in difesa dell'autonomia e dell'indipendenza della Ricerca in Italia che sia di tutti i Ricercatori Italiani (Enti di Ricerca Pubblici e Università Pubbliche), dichiarano totale solidarietà e appoggio a tutti i lavoratori precari della scuola pubblica che da mesi protestano contro la legge 133 e da giorni sono in sciopero della fame a Montecitorio per difendere la scuola pubblica in vista dell'avvio del nuovo anno scolastico per il quale sono previsti ingenti tagli di risorse e di personale che faranno piombare circa 20.000 precari della scuola nella disoccupazione.


Ricercatori e insegnanti della scuola pubblica sono accomunati dall'essere parte del sistema di produzione e diffusione della conoscenza e della cultura del nostro Paese, sistema che in questi mesi sta vivendo un attacco frontale inedito e pericoloso, un attacco fatto di tagli pesantissimi ed ingiustamente punitivi che mettono a rischio la sopravvivenza del sistema stesso.

Mentre tutti i paesi evoluti investono massicciamente in formazione e ricerca, in Italia si approfitta della crisi per smantellare scuole, università ed enti di ricerca. Il prezzo da pagare sarà ben più oneroso dei risparmi ottenuti: abbandonare all'ignoranza le generazioni future avrà costi economici e sociali insostenibili per il Paese. Attaccare la formazione e la ricerca abbasserà il livello di benessere dei cittadini e renderà impossibile affrontare le sfide del futuro e la stessa convivenza civile.


R29A e RRP auspicano il coordinamento delle proteste di tutti coloro che lavorano nel settore della conoscenza (Scuola, Università e Ricerca) per difendere tutti insieme il diritto dei cittadini ad avere un futuro di crescita e sviluppo culturale e civile nel Paese.


SOPPRIMERE LA RICERCA SPEGNE ANCHE IL TUO FUTURO

giovedì 29 luglio 2010

28 Luglio 2010- Avviata la collaborazione con "Rete 29Aprile"

Ieri, 28 Lugio 2010, a Roma, è stata avviata la collaborazione tra "Rete Ricerca Pubblica" e "Rete29Aprile" ovvero le più grandi e recenti aggregazioni spontanee di ricercatori in Italia.



Lavoriamo per unire tutti i ricercatori, e difendere insieme la ricerca pubblica!  

Presto maggiori approfondimenti...

lunedì 26 luglio 2010

Foto Gazebo Rete Ricerca Pubblica

FOTO GAZEBO RETE RICERCA PUBBLICA

venerdì 23 luglio 2010

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL MOVIMENTO DEI PRECARI DELL'UNIVERSITA'

LUNEDì 26 LUGLIO ALLE Ore 15:00

presso L'Università di Roma La Sapienza

-Piazzale Aldo Moro- vecchio istituto di Fisica.

mercoledì 14 luglio 2010

Sabato 17 Luglio - ore 23.30- Evento Stellare a Caracalla!

Ho Visto più lontano degli altri, perchè stavo sulle spalle dei  giganti! (I. Newton)


lunedì 12 luglio 2010

15 LUGLIO - ore 10:00- Presidio davanti al Senato

Rete Ricerca Pubblica
.. scende di nuovo in piazza...
Tutti i lavoratori della ricerca si ritroveranno davanti al Senato della Repubblica, nei pressi di Piazza Navona a Roma, per urlare il proprio NO alla MANOVRA FINANZIARIA che taglia i fondi alla Ricerca e sopprime Enti di Ricerca strategici per il paese, riducendo i lavoratori della ricerca a voci governative!

Diremo NO a chi pensa di poter calpestare con indifferenza anni di studi e di autonomia intellettuale che rendono libero questo paese!
Diremo NO  a chi pensa di poter zittire il valore della CONOSCENZA.. e i dati delle nostre ricerche!
Diremo NO a chi racconta che l'ISAE, l'ISPESL, l'IINSEAN e l'ENSE sono enti inutili!!!
Sveleremo la VERITA'!
Sveleremo che il Paese non risparmia un euro con le soppressioni!
Sveleremo che questa MANOVRA fa perdere al Paese Millioni di euro di PROGETTI AUTO FINANZIATI!
Sveleremo che questa manovra sulla ricerca ha degli obiettivi precisi oltre che spaventose ricadute per il benessere e lo sviluppo di tutto il Paese!

La Rete Ricerca Pubblica chiede a tutti i cittadini Italiani che credono nel valore dell'autonomia e dell'indipendenza della ricerca di sostenere i ricercatori e tutti i lavoratori della ricerca in questa battaglia che ci ha visti soli e dimenticati finora!

L'appuntamento è per tutti coloro che credono nel valore della Ricerca Pubblica, unico vero strumento di uno sviluppo equo e condiviso.. unica speranza per un futuro migliore!

lunedì 5 luglio 2010

domenica 27 giugno 2010

30 giugno 2010 "TOGLIAMO IL BAVAGLIO ALLA RICERCA"

Ora: 20.30 - 22.30
Luogo: Roma-Terme di Caracalla-
Festa del Partito Democratico- Palco Cararalla

La Rete della Ricerca Pubblica sarà ospite del Partito Democratico per sostenere la propria protesta contro la Manovra Finanziaria che sopprime 4 Prestigiosi enti di Ricerca del nostro Paese e taglia i fondi a tutti gli altri!


Sarà proiettato un Video-Spot realizzato e Prodotto dalla Rete della Ricerca Pubblica.

Alcuni lavoratori degli Enti soppressi saranno ospiti sul Palco per esprimere dissenso e protesta contro l'ennesimo bavaglio alla democrazia!

ENTI SOPPRESSI: ISAE- ISPESL-INSEAN-ENSE
(entro un paio di giorni il programma completo della serata)

venerdì 25 giugno 2010

STAND -Terme di Caracalla- Roma

Lo Stand della "Rete Ricerca Pubblica" è ufficialmente attivo
Festa dell'Unità di Roma - Palco Caracalla!

Saremo lì per tutto il mese a dire
"NO alla manovra AmmAZzARIceRCA"


17 Luglio 2010
 VI ASPETTIAMO... evento stellare...

giovedì 24 giugno 2010

25 GIUGNO- CARRO DELLA RICERCA PUBBLICA

ROMA_In occasione dello SCIOPERO GENERALE CGIL ..LA RETE DELLA RICERCA PUBBLICA PROMUOVE IL CARRO DELLA RICERCA

APPUNTAMENTO ALLE 09,30 A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA'


Il corteo sarà ATTRAVERSATO dal "CARRO" della Ricerca.

Il "carro" porterà un'istallazione dell'Italia (TUTTA INTERA) idealmente trainata fuori dalla crisi DALLA RICERCA!

mercoledì 23 giugno 2010

L'inizio della battaglia..

23 GIUGNO 2010- Assemblea della ricerca pubblica in mobilitazione

Ore 10, sede centrale del CNR Piazzale Aldo Moro (aula Marconi)

Interverrà Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL

Sono invitati i parlamentari delle commissioni cultura e lavoro di camera e senato

La Rete della Ricerca Pubblica ha deciso di essere presente all'iniziativa
per denunciare gli effetti devastanti della Manovra.

martedì 22 giugno 2010

e-mail di contatto della Rete dei lavoratori della Ricerca

Se sei un lavoratore della ricerca e vuoi saperne di più..
o semplicemente vuoi avere maggiori informazioni scrivi a:

retericercapubblica@gmail.com

22 GIUGNO - CIAK .. si gira!

APPUNTAMENTO PER LE RIPRESE
MARTEDI' 22 GIUGNO - ORE 16,30

presso sede ISPESL

VIA URBANA 167- ZONA TERMINI
prodotto e reaalizzato da
Rete Ricerca Pubblica

Chi siamo? Cosa facciamo? Dove andiamo? Ma soprattutto: da dove veniamo?

Si, certo, forse è meglio cominciare da qui, da dove veniamo. Veniamo da una manovra finanziaria che sta per sopprimere diversi enti di ricerca oltre a tagliare fondi e speranze di assunzione a un numero enorme di ricercatori in tutto il settore. Gli enti a rischio di chiusura, che a dispetto di quanto viene raccontato, producono importanti ricerche e ricchezza per il Paese, sono stati occupati a fine maggio, con l'appoggio di quasi tutte le sigle sindacali e di tantissimi loro colleghi, in gran parte precari, ma non solo. Ecco, veniamo da lì.

Non lo sapevate? Beh, certo, telegiornali, carta stampata e tv non hanno dato grande risalto agli aspetti devastanti di questo pezzo della manovra... così i lavoratori degli enti di ricerca, grazie anche ai sindacati, hanno provato ad unire le proprie voci e le proprie forza per rappresentare il proprio dissenso e farlo capire a tutti, proprio tutti. Soprattutto quelli che non sanno bene quanto e quale lavoro faccia un ricercatore, e quanto questo si traduca in utilità, benessere, vita migliore per tutti.

E così sapete anche dove andiamo, o meglio, dove vogliamo andare.

Invece, come ci chiamiamo non è importante: “movimento”, “gruppo di ricercatori” “aggregazione”, fate come vi piace. Nei nostri istituti si sono aperte molte discussioni in merito ad un coordinamento degli enti di ricerca libero e indipendente... Di qualsiasi cosa si tratti, vi basta sapere che non è istituzionale. Non abbiamo mandato per poter rappresentare nessuno, se non noi stessi come “lavoratori della ricerca”. Non ci interessano neanche le accuse di possibili strumentalizzazioni da parte di partiti o sindacati. Noi parliamo a chiunque sia disposto ad ascoltarci e aiutarci concretamente.

Cosa facciamo? Sono nati gruppi su Facebook, SIT-IN che hanno catalizzato l’attenzione di stampa e tv (Ballarò, Annozero, RAInews24, Teleroma56, fra gli altri), Su internet e su testate importanti sono partite raccolte di firme e petizioni per rispondere all’arroganza della manovra in modo collettivo, Fino ad approdare alla diretta di “Annozero”.

Abbiamo 60 GIORNI (ormai 40).. prima che il decreto diventi LEGGE!
...E abbiamo deciso di provare mantenere alta la tensione. Gli enti occupati e gli striscioni fuori non bastano. Stiamo cercando di fare di tutto, di essere ovunque sia possibile a manifestare, protestare e comunicare l’insensatezza di questa operazione!

Mia madre, mia nonna.. mia sorella.. i vostri figli.. tutti devono sapere.. che non c’è alcun risparmio e che stanno tagliando le gambe ad un’intera generazione.. e che dalla crisi non si esce senza la ricerca e l’innovazione, di cui tanto si riempiono la bocca.