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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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martedì 30 ottobre 2012

RICERCATRICE ATTIVISTA- LICENZIATA PER AVER DETTO NO!



Good story.
The reaction of the university proves that the interests behind this experiementation must be really strong. Firing people just for protesting betrays fear on the part of the establisment. I wonder if health is the only concern of the actrivists, or if the OGM represent the symbol of a agro-food loddy that aims at throwing small farmers into dependency and powerlessness.


venerdì 26 ottobre 2012

INGV: STATO DI AGITAZIONE!

Il 23 OTTOBRE i lavoratori dell'INGV hanno dichiarato lo STATO DI AGITAZIONE.

Il giorno prima la sentenza gravissima dell'Aquila: UN PROCESSO ALLA SCIENZA.


All'indomani del terremoto del Pollino
ricordiamo che 250 precari dell'INGV  rischiano di andare a casa fra due mesi.

Paralisi …

26102012
Paralisi è la sensazione che ci ha colpito all’indomani della sentenza del processo di L’Aquila che ha visto condannati per omicidio colposo due ricercatori, due colleghi, del nostro Ente. Uno di essi, peraltro (Giulio Selvaggi), non era nemmeno parte della Commissione Grandi Rischi. Avremo modo di scriverne. Non serve aspettare le motivazioni della sentenza, ci sono fin troppo chiare ormai e non le condividiamo, come del resto tutto il mondo scientifico nazionale e internazionale.
Ma paralisi è anche quella che sta colpendo l’INGV nel suo funzionamento ordinario e straordinario. Da alcuni giorni il personale precario (che lo ricordiamo rappresenta il 40% dell’Ente e dal 40% al 90% in molti ruoli sensibili non solo di ricerca ma anche nel monitoraggio) è costretto a prendersi le FERIE FORZATE perché alla fine dell’anno scadranno i contratti di 245 persone che dal 1° Gennaio non saranno più dipendenti dell’INGV.
La paralisi è già iniziata e sarà progressivamente crescente fino a fine anno, a causa delle ferie residue e dei recuperi che per legge siamo costretti a prendere a causa della licenziamento a fine Dicembre. Questo è stato ben esposto con una serie di documenti ufficiali inviati dai Direttori delle Sezioni dell’INGV, in particolare quelle più esposte come il Centro Nazionale Terremoti, Catania Osservatorio Etneo, Palermo, Napoli Osservatorio Veusuviano, al Direttore Generale Ghilardi, al C.d.A. e al Presidente Grestache quindi son ben informati delle conseguenze delle loro scelte.
Se in passato in occasione di sequenze sismiche che hanno colpito duramente la popolazione abbiamo messo da parte le nostre proteste (è successo a L’Aquila come in Emilia, sempre), la prossima volta non potremmo nemmeno volendo. E da Gennaio non saremo nemmeno dipendenti.
Perché tutto questo? La spiegazione in due ottimi articoli di Pubblico e L’Unità e in due comunicati Sindacali … Ma anche in “due righe” nostre che è giusto riportare.
Il nuovo Direttore Generale, il Dott. Massimo Ghilardi (ex dirigente MIUR sotto la Gelmini e, brevemente, sotto Profumo) ha convinto il nostro CdA (per la verità a maggioranza e non all’unanimità) a VIOLARE un accordo sindacale per le PROROGHE dei nostri contratti a TEMPO DETERMINATO. Non si parla di assunzione a tempo indeterminato, che ormai è un miraggio.
Il nuovo Presidente dell’INGV, il Dott. Stefano Gresta, che insieme al CdA aveva APPOSTO LA SUA FIRMA SULL’ACCORDO, dopo l’arrivo del nuovo Direttore Generale si è totalmente appiattito sulle sue posizioni.
Tutti insieme hanno allegramente deliberato che la cosa giusta da fare in regime di spending review è buttare soldi per bandire circa 200 concorsi per 200 proroghe e fare tutto questo in 2 mesi (ridicolo) su cui avevano già un accordo coi sindacati, peraltro visto e approvato nelle sue basi giuridiche dalla Funzione Pubblica. 200 concorsi per riassumere le stesse persone? Per fare esattamente le stesse cose? Dopo aver dichiarato nell’accordo la necessità di tenerli in servizio (visto il peso che hanno nelle funzioni base dell’Ente)? Mah … quando qualcosa sembra illogico ma è portato alle estreme conseguenze vuol dire che non hai capito cosa c’è dietro.
C’è qualcosa che non va con l’INGV.
L’INVALSI ha firmato poco prima di noi un accordo esattamente identico al nostro, per le stesse ragioni ma con fondi distribuiti diversamente. A loro non dicono nulla e il loro DG non frantuma l’Ente pur di non prorogare con l’accordo. Tutta questa ignorante ostinazione è per noi incomprensibile.
E’ una nuova fase. Brutta per tutti, anche per chi come noi, e diversamente da molti colleghi stranieri, ha dedicato metà del suo tempo di vita e lavorativo al servizio per l’INGV e per l’Italia e non alla pubblicazione di articoli per ingrossare il proprio Curriculum (che comunque è mediamente di alto livello alla faccia dei tanti incapaci che dirigono il Paese a vari livelli).
Di seguito articoli e comunicati:
Articolo su “Pubblico” di Luca Telese a cura di Maria Grazia Gerina
Articolo (nuovo) su “L’Unità” a cura di Jolanda Bufalini

PETIZIONE DA FIRMARE


Cari colleghi,
Le discussioni al prossimo vertice dell'Unione europea dei capi di Stato e di governo, prevista per il 22 e 23 novembre, saranno sono decisive per determinare il bilancio della ricerca dell'UE per i prossimi sette anni. Diversi Stati membri richiedono drastici tagli sul totale UE bilancio e la ricerca dovrà competere con altre priorità politiche.

Questo è un momento in cui, la comunità scientifica, dovrebbero procedere di comune accordo e sostenere la causa per proteggere il finanziamento della ricerca, compresa quella del Consiglio europeo della ricerca (CER), dai tagli.  Le decisioni saranno preparate nelle discussioni tra i politici a livello nazionale.
Tutti noi dobbiamo cercare nuove opportunità di influenzare queste decisioni e inviare un forte segnale ai capi di Stato e di governo.

Una lettera aperta firmata da premi Nobel Europei è stata pubblicata in molti giornali europei questa settimana. L'impatto di questa lettera potrà essere aumentato se verrà seguita da una mobilitazione nazionale delle comunità scientifiche. 

Per sostenere lo slancio è stata lanciata una petizione online:

http://www.no-cuts-on-research.eu

Vorrei chiedervi di firmare e di incoraggiare tutti i vostri i colleghi a fare altrettanto.
Tenete presente che in passato meno di 30.000 scienziati hanno firmato la più grande petizione per una causa scientifica europea rispetto alle centinaia di migliaia di firme su petizioni da altri gruppi della società. Dobbiamo fare di meglio.

Questa azione è coordinata dalla Iniziativa per la Scienza in Europa (Ise@i-se.org; www.initiative-scienza-europe.org), di cui è un EMBO membro. Si prega di contattare Wolfgang Eppenschwandtner, Executive
Coordinatore del ISE se avete domande o suggerimenti.

Cordiali saluti,

Leptina Maria

Direttore
EMBO - l'eccellenza nelle scienze della vita
Meyerhofstr. 1
69117 Heidelberg, Germania
tel +49-6221-8891-102
fax +49-6221-8891-202

maria.leptin @ embo.org
_______________________________________________
Discussioni mailing list
Discussioni@ced.inaf.it
http://netserver.ced.inaf.it/mailman/listinfo/discussioni

ENGLISH VERSION

Dear colleagues,

The discussions at the next summit of the European Union heads of state or government, which is scheduled for 22 and 23 November, will be decisive in determining the EU research budget for the next seven years. Several Member States are demanding severe cuts on the total EU budget and research will have to compete with other policy priorities.
This is a time when we, the scientific community, should act together and make our case to protect research funding, including that of the European Research Council (ERC), from cuts. Decisions will be prepared in discussions among politicians at the national level. All of us must look for opportunities to affect these  decisions and send a strong signal to the heads of state or government.

An open letter signed by European Nobel laureates has been published in top European newspapers this week. The impact of this letter will be increased if it is followed by a mobilization of the national scientific communities. To keep the momentum going, an online petition has been launched:

http://www.no-cuts-on-research.eu

I would like to ask you to sign it and to encourage all your colleagues to do likewise. Note that in the past, less than 30.000 scientists signed the largest petition for a European scientific cause compared to the hundreds of thousands of signatures on petitions fromother groups of society.  We must do better than that.

This action is coordinated by the Initiative for Science in Europe (ise@i-se.org; www.initiative-science-europe.org), of which EMBO is a member.  Please contact Wolfgang Eppenschwandtner, Executive
Coordinator of the ISE if you have any questions or suggestions.

Best regards,

Maria Leptin

Director
EMBO - excellence in life sciences
Meyerhofstr. 1
69117 Heidelberg, Germany
tel +49-6221-8891-102
fax +49-6221-8891-202

maria.leptin@embo.org
_______________________________________________
Discussioni mailing list
Discussioni@ced.inaf.it
http://netserver.ced.inaf.it/mailman/listinfo/discussioni



giovedì 18 ottobre 2012

Stasera Inran a PIAZZA PULITA


Questa sera 18 ottobre a PIAZZA PULITA (LA7) i lavoratori dell'INRAN.
Potrete seguire la puntata anche on line all'indirizzo


Tonight workers INRAN at PIAZZA PULITA (La7)
You can also follow the episode online at
 http://www.la7.it/piazzapulita/

SALTA TUTTO: ART.11 STRALCIATO


Parere unanime:rilevanza politica di tutta evidenza 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 18 ott – 

Sono state stralciate dal Ddl di stabilità tutte le norme giudicate estranee dalla commissione Bilancio della Camera. Lo ha annunciato in Aula il presidente, Gianfranco Fini. 
Le misure espunte dal provvedimento diventano ora provvedimenti autonomi che sono stati assegnati alle commissioni competenti.
Fini ha segnalato che il parere della commissione Bilancio e’ stato espresso all’unanimità, fatto “la cui rilevanza politica e’ di tutta evidenza e non necessita di ulteriori commenti”, ha sottolineato. 
In un caso, una voce della tabella C relativa al Fondo solidarietà incentivi assicurativi, la norma e’ stata soppressa, perchè la sua corretta allocazione era nella tabella E.
Mct-Bof
(RADIOCOR) 18-10-12 11:14:14 (0153)PA 3 NNNN

ESTRATTO PRESIDENTE Giancarlo Giorgietti:Per queste ragioni, ritiene che non vi siano le condizioni per una revisione della proposta formulata, osservando in primo luogo come l'intervento previsto nell'articolo 11, che pure potrebbe ritenersi condivisibile, presenti un contenuto essenzialmente ordinamentale, anche perché i risparmi di spesa ad esso associati sono meramente eventuali e, comunque, quantificabili solo in sede di consuntivo. Parimenti, ritiene che nelle disposizioni contenute nell'articolo 10 siano assolutamente prevalenti i profili di carattere ordinamentale, anche in considerazione della circostanza che alle disposizioni sono ascritti effetti di risparmio di modesta entità. Giudica, quindi, che, se si vuole evitare che il disegno di legge di stabilità assuma la natura di un provvedimento omnibus, non possa derogarsi alle regole previste dall'articolo 11 della legge n.  196 del 2009, osservando, in questo contesto, come non possano ritenersi ammissibili interventi di semplificazione, pure comprensibili, come quello relativo alle procedure autorizzatorie in materia ambientale. 

Il parere della commissione Bilancio della Camera dei Deputati può essere letto qui:

Fare "RETE" o si muore..


Di ritorno dal Presidio al Miur, nessuno è stato ricevuto dal Ministro ma il nostro disagio è stato manifestato.

Nel frattempo attendiamo notizie sull'evoluzione dell'ART.11 DEL DDL STABILITA' IN PARLAMENTO, non sappiamo bene cosa aspettarci, probabilmente sarà stralciato..


Ma è chiaro che il colpo di mano del Ministro sembra essere naufragato..
Siamo ancora in tempo per avviare un confronto allargato all'interno del comparto?

Una cosa ci sembra importante da ribadire: la necessità di un confronto urgente fra i lavoratori, i direttori, i presidenti e le parti sociali di tutti gli ENTI DI RICERCA nel tentativo estremo di fare rete per opporsi in modo strategico e programmatico ai continui attacchi di cui il comparto è vittima da anni.

La Rete Ricerca Pubblica nacque per dimostrare la possibilità di superare gli steccati e i confini dei propri Istituti e unire le proprie voci e i propri diritti in un unica grande lotta di difesa del COMPARTO E DELLA RICERCA PUBBLICA in questo Paese.

Nella speranza di poter sensibilizzare lavoratori, sindacati e vertici istituzionali alla necessità di salvaguardare un pezzo importante per la nostra società e per la nostra crescita economica e nella speranza che il PRECARIATO DEGLI EPR possa presto essere un ricordo (NELLA RICERCA SI INVESTE E NON SI TAGLIA, non è uno slogan) riavvieremo presto dei momenti di confronto INTERENTE a cui tutti i membri della Rete Ricerca Pubblica e tutti i lavoratori degli EPR saranno invitati a partecipare.

Nessun ente può definirsi tranquillo, in ogni ente c'è un problema serio, sia esso di precariato, di fondi, di autonomia scientifica, di blocco delle attività o addirittura di uscita dal comparto della ricerca, ognuno di noi vive tragicamente il problema di non essere messo nelle condizioni di poter fare al meglio il proprio lavoro. 

E noi vorremmo solo lavorare... NON LOTTARE PER DOVER LAVORARE.

L'intuizione della Rete Ricerca Pubblica era, ed è, quella di fare rete per unire le forze, lottare insieme per alzare la voce e iniziare a sentirsi parte dello stesso mondo...sentirsi tutti insieme promotori di un'alternativa condivisa e di sistema che migliori la performance e la qualità della  vita lavorativa di chi ha bisogno di portare avanti progetti, inventare, scoprire.. capire.. migliorare..

Continuiamo a pensare che i lavoratori degli EPR abbiano una speranza di salvare il comparto solo provando a stare tutti insieme.. elaborando proposte condivise e di sistema..

Sappiamo che questa consapevolezza sta crescendo.. 
Sappiamo che alcune sigle sindacali credono come noi in questa strada..
Ma sappiamo anche che c'è ancora tanta strada da fare.
Federica De Luca

mercoledì 17 ottobre 2012

RICERCA PUBBLICA, PRESIDIO AL MIUR




Giovedì 18 Ottobre ore 10,00
le lavoratrici e i lavoratori della 
Ricerca in presidio al MIUR

Né modello tedesco né americano. Dopo anni di progressiva erosione delle risorse, specchio del totale disinteresse della politica e del mondo delle imprese nei confronti della ricerca, siamo oggi arrivati alla condizione di quasi collasso di tutti gli enti. I processi di accorpamento e riordino, gli ultimi con la spending review, privi di un disegno organico e pensati con l’obiettivo esclusivo di realizzare risparmi, hanno prodotto la cancellazione degli spazi di democrazia e autogoverno, la paralisi di intere linee di ricerca, la perdita di competenze con conseguente espulsione dei precari e indebolimento complessivo del sistema ricerca.
Anziché invertire questa tendenza il ministro propone l’ennesimo intervento in una sede impropria come il DDL stabilità. Si tratta, peraltro, di una proposta scaturita in modo assolutamente non trasparente e, viste le continue riscritture, dagli esiti pericolosamente incerti.

E’ inconcepibile pensare che il sistema della ricerca possa essere riordinato da una norma inserita in finanziaria. Il tutto senza un confronto con le comunità scientifiche, il personale degli enti e le organizzazioni sindacali.

E’ necessario aprire una nuova stagione per questo settore strategico partendo da un forte investimento, dall’assunzione dei precari e dalla mobilitazione di tutte le energie disponibili.


 Ritirare l’articolo 11
aprire un confronto vero per costruire il rilancio di tutta la ricerca pubblica.

Le Segreterie Nazionali FLC CGIL, FIR CISL e UILRUA

Roma, 16  ottobre 2012

PERICOLO SCAMPATO O PERICOLO RIMANDATO?


RICERCA

Ddl stabilità, salta il super-Cnr
restano in vita i 12 enti da accorpare

L'ultima versione del ddl Stabilità del governo prevede la nascita di una 'consulta', coordinata dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Soddisfazione da parte dei ricercatoridi MONICA RUBINO

ROMA - Pericolo accorpamento scampato per i dodici enti di ricerca - dall’Istituto di fisica nucleare all’Agenzia spaziale fino agli istituti di astrofisica e di geofisica e vulcanologia, per citare i più grandi - che dovevano essere riuniti nel cosiddetto "super-Cnr", non più "Consiglio" ma "Centro" nazionale delle ricerche. Una scelta che aveva già provocato pesanti polemiche, anche perché annunciata all'indomani della scoperta del bosone di Higgs, la "particella di Dio", cui aveva dato il suo contributo uno degli enti coinvolti dai tagli, ovverol'Istituto di fisica nucleare
 
Secondo il progetto del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, la maxistruttura avrebbe dovuto sostituire, accorpandoli, i dodici enti esistenti tagliando tutti i vertici e assorbendo il personale.

E invece l'ultima versione del ddl stabilità pubblicata sul sito del governo prevede che nasca per gli istituti di ricerca nel mirino una "Consulta dei presidenti", coordinata dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Il nuovo organismo dovrà elaborare una riorganizzazione degli enti entro il 31 gennaio del 2013, "allo scopo - si legge nel testo del ddl - di assicurare una governance unitaria e più efficace degli stessi e garantire il mantenimento dell'identità storica, l'attuale denominazione 
nonché l'autonomia scientifica e di budget".
 
Il riordino coinvolge Cnr, Istituto nazionale di fisica nucleare, Agenzia spaziale italiana, Istituto nazionale di astrofisica, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Istituto nazionale di oceanografia, Istituto nazionale di ricerca metrologica, Stazione zoologica 'Anton Dohr'. Istituto nazionale di studi germanici, Istituto nazionale di alta matematica e Museo storico della fisica e Centro studi e ricerche 'Enrico Fermi'. 
 
La rivoluzione che rischiava di travolgere le punte di diamante della ricerca scientifica italiana sembra essere dunque passata, o quantomeno rinviata. I presidenti degli enti di ricerca coinvolti tirano un sospiro di sollievo. "Adesso sì che c'è spazio per una discussione serena", commenta a caldo Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare: "Mentre il provvedimento iniziale era una follia, considerando anche il fatto che nessun paese al mondo ha solo un ente di ricerca, la nuova norma prevede il coinvolgimento dei vari attori nell'elaborare una proposta di riorganizzazione". 

Soddisfatto del passo indietro del governo anche Giovanni Fabrizio Bignami, presidente dell'Istituto nazionale di Astrofisica: "E' stato un gesto di ragionevolezza - afferma - in quella logica concertativa dai noi auspicata. Adesso però sarà importante capire come lavorerà la consulta che viene istituita".
 
Diversa invece la sorte per gli altri entri soppressi dalla manovra di spending review del luglio scorso. Oggi hanno manifestato davanti a Montecitorio i ricercatori dell'Inran, l'Istituto nazionale di ricerche alimentari, in fase di accorpamento al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra), facente capo al ministero delle Politiche agricole. I lavoratori Inran, 400 persone di cui 120 precari, hanno protestato contro lo smantellamento dell'istituto, famoso per aver disegnato la piramide alimentare e aver promosso nel mondo la dieta mediterranea. "A causa del taglio dei fondi  - spiegano - non ci sono nemmeno i soldi per comprare il materiale ordinario. Siamo il primo caso di 'esodati' della ricerca". 
(16 ottobre 2012)


martedì 16 ottobre 2012

DDL STABILITA': AL VIA LA CONSULTA!

Scarica il DOCUMENTO al SEGUENTE LINK
http://www.governo.it/GovernoInforma/documenti/def.pdf


1. E' ISTITUITA UNA CONSULTA DEI PRESIDENTI
2. GLI ENTI POTRANNO ESSERE RIORDINATI, TRASFORMATI E SOPPRESSI
3. E' ISTITUITA UN'ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE.

Presto un'analisi più accurata e un comunicato della Rete Ricerca Pubblica.

Per il momento, scompaiono dal decreto le Agenzie immaginate nelle prime bozze e tutti gli Enti di Ricerca NON vigilati DAL MIUR. Scompariranno anche dalla Ricerca?




lunedì 15 ottobre 2012

NIENTE SUPER CNR.. SI PASSA ALLA CONSULTA?


Gli enti di ricerca non si accorpano.
Arriva la Consulta degli EPR

L’art. 11 del disegno di legge di stabilità 2013, verrebbe modificato conservando il principio di  coordinamento tra i 12 enti di ricerca, attraverso l’istituzione di una Consulta dei presidenti degli Enti di ricerca, ma eliminando l’accorpamento in unico Centro Nazionale delle Ricerca.
Ecco quello che dovrebbe essere il testo definitivo:
Titolo XXX
Razionalizzazione del sistema della ricerca
Art. 1
Razionalizzazione del sistema della ricerca.
1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge è istituita, presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, la consulta dei presidenti dei seguenti enti: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto nazionale di fisica nucleare, Agenzia spaziale italiana, Istituto nazionale di astrofisica, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, Istituto nazionale di ricerca metrologica, Stazione zoologica “Anton Dohrn”, Istituto italiano di studi germanici, Istituto nazionale di alta matematica e Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”.
2. La consulta, coordinata dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, elabora una proposta di revisione organizzativa degli enti di cui al comma 1 tale da assicurare una governance unitaria e più efficace degli stessi e da garantire il mantenimento dell’identità storica, l’attuale denominazione nonché l’autonomia scientifica e budgetaria.
3. La revisione organizzativa di cui al comma 2 assicura, a decorrere dall’anno 2013, la gestione unitaria della logistica, anche attraverso un piano di razionalizzazione delle sedi finalizzato al contenimento dei costi, la gestione coordinata dell’acquisto di beni e servizi attraverso l’utilizzo del mercato elettronico della pubblica amministrazione e delle convenzioni stipulate da Consip s.p.a., l’integrazione logica e organizzativa dei sistemi informativi e la gestione unitaria degli stessi, la gestione integrata dei servizi di biblioteca, il coordinamento delle relazioni internazionali.
4. La governance unitaria di cui al comma 2 è assicurata, tra l’altro, attraverso la predisposizione di un documento di visione strategica della ricerca, in coerenza con quanto previsto dal decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, necessario ai fini della ripartizione del fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) trasferito dal Ministero. La ripartizione del FOE è effettuata per l’esercizio finanziario 2013 su base storica e a decorrere dall’esercizio finanziario 2014 all’esito di un processo di valutazione attuato dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) ai sensi dell’articolo 2, comma 140, del decreto-legge 26 febbraio 2006, n. 262, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e del decreto del Presidente della Repubblica 1° febbraio 2010, n. 76.
5. La proposta di revisione organizzativa di cui al comma 2 è presentata al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca entro il 31 gennaio 2013.
6. Per le finalità di cui ai commi 2, 3 e 4, a decorrere dal 1° febbraio 2013 si provvede con uno o più regolamenti ai sensi dell’articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
7. Ai componenti della Consulta non spettano indennità, gettoni o compensi comunque denominati. All’attuazione delle disposizioni del presente articolo si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
I commi da 1 a 5 istituiscono presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca la consulta dei presidenti degli enti di cui al comma 1, con il compito di presentare entro il 31.1.2013 una proposta di revisione organizzativa degli enti stessi.
Il comma 6 stabilisce che a decorrere dal 1° febbraio 2013 al riordino potrà darsi
Il comma 7 prevede che ai componenti della consulta non spetti alcun emolumento, comunque denominato, e che alle attività della stessa – anche a quelle di supporto, fornite dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca – si provveda nell’ambito delle risorse disponibili.
L’articolo non comporta pertanto nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 2
Disciplina delle partecipazioni a società e soggetti privati.
1. Per disciplinare la partecipazione nelle società ed i consorzi a totale o prevalente partecipazione degli enti o organismi vigilati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, costituite con leggi o disposizioni statutarie, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, adotta entro il 31 dicembre 2012 uno o più decreti allo scopo di ottimizzare e razionalizzare le attività svolte da tali soggetti nel settore della ricerca e provvedere a disciplinare le forme di partecipazione pubblica, l’organizzazione ed il loro funzionamento, anche al fine di realizzare economie di spesa.
2. Dall’applicazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 3
Disciplina degli incarichi negli organi di vertice.
1. Il personale pubblico incaricato presso organi di vertice degli enti o organismi vigilati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca può essere collocato in aspettativa o fuori ruolo. I criteri e le modalità di determinazione e corresponsione degli emolumenti, le indennità di carica e ogni altra corresponsione per la carica agli organi e ai direttori generali degli enti, sono fissati con decreto avente natura non regolamentare del Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Art. 4
Misure per il personale degli enti di ricerca.
1. E’ istituita l’abilitazione scientifica nazionale che costituisce requisito necessario per l’accesso a tutti i profili dei ricercatori e tecnologi degli enti pubblici di ricerca. Con decreto del Presidente della Repubblica ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con gli altri Ministeri vigilanti, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono disciplinate le modalità di espletamento delle procedure finalizzate al conseguimento dell’abilitazione nonché di chiamata dei ricercatori da parte degli enti, ferme restando le modalità di accesso ai singoli livelli per concorso pubblico per il personale a tempo indeterminato.
3. Il regolamento di cui al comma 2 è adottato nel rispetto dei criteri, in quanto compatibili, di cui all’articolo 16, comma 3, della legge 30 dicembre 2010, n. 240.
Art. 5
Disposizioni finali.

1. Al decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, sono apportate le seguenti modificazioni:
a)    all’articolo 2, comma 1, la lettera b) è sostituita dalla seguente: “b) approva il PNR e gli aggiornamenti annuali, previo parere delle commissioni parlamentari competenti per materia, delibera in ordine all’utilizzo del Fondo speciale e valuta periodicamente l’attuazione del PNR;”.
2. Al decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, sono apportate le seguenti modificazioni:
a)    all’articolo 2 è soppresso il comma 2;
b)    all’articolo 5, il comma 3 è sostituito dal seguente: “3. Per il perseguimento delle finalità di coordinamento e armonizzazione di cui al comma 2, il Ministero, tenuto conto degli obiettivi del Programma nazionale della ricerca e in funzione dell’elaborazione di nuovi indirizzi, svolge una specifica funzione di preventiva valutazione comparativa e di indirizzo strategico. A tale fine il Ministero può avvalersi del supporto, anche individuale, di dipendenti di enti di ricerca e università, anche in forma di comando, sulla base di apposite intese con le amministrazioni di appartenenza.”;
c)     all’articolo 7:
1)    il comma 1 è sostituito dal seguente: “Gli statuti e i regolamenti di amministrazione, finanza e contabilità, e del personale degli enti di ricerca sono formulati e adottati dai competenti organi deliberativi dei singoli enti e approvati dal Ministero, che esercita il controllo di merito.”;
2)    il comma 3 è sostituito dal seguente: “3. L’approvazione da parte del Ministero degli statuti e regolamenti avviene entro sessanta giorni dalla ricezione dei medesimi. Decorso tale termine in assenza di formali osservazioni, gli statuti e i regolamenti si intendono approvati e divengono efficaci. Lo stesso procedimento si applica anche per le successive modificazioni.”;
d)    all’articolo 10, il comma 2 è sostituito dal seguente:
“2. I consigli di cui al comma 1 sono composti dal presidente dell’ente, che svolge funzioni di presidente anche di detti organi, e da un numero massimo di sei componenti, due dei quali individuati dal Comitato nazionale dei garanti della ricerca (CNGR), di cui all’articolo 21 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e gli altri quattro nominati dal consiglio di amministrazione previo esperimento di forme di consultazione della comunità scientifica ed economica, previste dagli statuti.”.
3. Dall’attuazione delle disposizioni del presente titolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

ESODATI INRAN, prossime iniziative


Dalla piramide alimentare a quella umana.
La protesta dei lavoratori “esodati” INRAN

DOMANI
Martedì 16 ottobre dalle 10.00 alle 14.00 i lavoratori dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione), ente pubblico di ricerca viglilato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF), saranno in presidio sotto Montecitorio, per manifestare al governo il loro estremo disagio.

L'INRAN è l'unico ente di ricerca soppresso dalla manovra di Spending Review ed è attualmente in fase di accorpamento al CRA (Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura). Nel frattempo i lavoratori dell'INRAN sono  senza stipendio e l'attività di ricerca è bloccata a causa dell'impossibilità di acquisto del materiale anche ordinario.

I ricercatori INRAN possono così essere considerati i primi "esodati" della ricerca. Per queste ragioni Martedì 16 ottobre saranno in piazza a spiegare ai cittadini l'importanza della ricerca in campo alimentare e per protestare contro il fallimento di questa operazione con una  Piramide umana.

Lavoratori “esodati” INRAN