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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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domenica 22 luglio 2012

24 LUGLIO, SERATA EVENTO PER LA RICERCA PUBBLICA


giovedì 19 luglio 2012

IN Parlamento l'appello per la Ricerca


Spending review: 

approda in Parlamento l'appello per la Ricerca

19 Luglio 2012 - 10:15

(ASCA) - Roma, 19 lug - ''Ora il Parlamento faccia la sua parte e accolga l'emendamento al decreto che restituisce i 210 milioni di fondi per la ricerca, e' l'ultima chance per consentire ai nostri Istituti di ricerca di svolgere un lavoro fondamentale per il rilancio del Paese''. Cosi' il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza annuncia la presentazione oggi in Senato di un emendamento al decreto Spending Review, presentato da numerosi senatori - Vita, Ferrante, Della Seta, Casson, Ignazio Marino, Amati, Armato, De Luca, Di Giovanpaolo, Maritati, Mazzuconi, Monaco, Nerozzi - che riporta la proposta fatta dall'associazione insieme a 30 autorevoli scienziati di ripristinare i fondi tagliati alla ricerca recuperandoli dagli stanziamenti destinati all'autotrasporto.

Nell'appello lanciato da Legambiente pochi giorni fa insieme a 30 prestigiosi scienziati italiani tra i quali la nota astrofisica Margherita Hack e l'astronauta Umberto Guidoni insieme al chimico Vincenzo Balzani, al fisico Giorgio Parisi e al presidente dell'Ispra De Bernardinis, si sottolinea come la riduzione indiscriminata di fondi agli enti di ricerca, scientifici umanistici e ambientali, compromettera' importanti progetti e che i tagli previsti in tre anni ammontano a 210 milioni di euro (33.147.093 nel 2012 e 88.392.247 per il 2013 e 2014). A questa situazione fanno da contraltare gli stanziamenti al settore dell'autotrasporto che prevedono fondi per 400 milioni di euro per il 2013, che si aggiungono ai 400 gia' stanziati negli ultimi anni, ogni anno. Nell'emendamento si propone dunque di recuperare dal fondo per l'autotrasporto i soldi per la ricerca in modo da riequilibrare il sacrificio.

''Chiediamo piu' equita' e piu' lungimiranza - aggiunge il presidente di Legambiente - perche' se bisogna tagliare e' assurdo e miope azzerare la ricerca che va a beneficio di tutti e contribuisce alla crescita e al prestigio dell'Italia e sostenere in modo cosi' generoso il trasporto delle merci su strada che al contrario contribuisce all'inquinamento dell'aria e all'aumento delle emissioni di CO2 per le quali dovremo pagare pesanti multe se l'Italia sforera' i limiti dettati dai trattati internazionali''.

mercoledì 18 luglio 2012

Incontro con BERSANI


Ieri sera, nell'ambito della festa dell'Unità di Roma, il SEGRETARIO del PD Pierluigi Bersani ha ricevuto una delegazione della Rete Ricerca Pubblica.

Il Segretario ci ha ascoltato con interesse e attenzione, si ricordava benissimo di noi e del nostro impegno di due anni fa nell'ambito della Festa dell'Unità, quando con il video appello denunciavamo i tagli di Tremonti e le soppressioni di 5 EPR.

Noi abbiamo chiesto quello che chiediamo da tempo:

  1. FERMARE I TAGLI ALLA RICERCA, STRALCIARE LA RICERCA DALLA SPENDING REVIEW! Ribadendo che non si possono tagliare gli amministrativi o i collaboratori di ricerca pensando di non incidere sulla qualità del nostro lavoro.
  2. ABBIAMO SOTTOLINEATO CHE CI SONO 13.000 PRECARI DELLA RICERCA CHE RISCHIANO DI ANDARE A CASA e che il taglio delle piante organiche e il blocco del turn-over non è più accettabile
  3. Abbiamo chiarito che non accetteremo trasformazione degli EPR IN AGENZIE GOVERNATIVE
  4. ABBIAMO CHIESTO, superato questo momento, una RIFORMA DELLA GOVERNANCE DEGLI EPR, una cabina di regia unica di tutti gli enti (SIA QUELLI VIGILATI DAL MIUR, SIA QUELLI VIGILATI DA ALTRI MINISTERI, SPESSO SOGGETTI A SOPPRESSIONE E IN MANO AI MINISTRI DI TURNO)
  5. ABBIAMO SOTTOLINEATO CHE CI ASPETTIAMO COERENZA DAL PARTITO CHE SI OPPONEVA A BERLUSCONI,RIBADENDO CHE FRA TREMONTI E MONTI PER NOI NON C'E' DIFFERENZA SE TAGLIA LA RICERCA. 

La risposta è stata chiara: IL PD SI E' IMPEGNATO A PRESENTARE UN EMENDAMENTO A FAVORE DELLO STRALCIO DALLA SPENDING REVIEW DEGLI ARTICOLI CHE TAGLIANO LA RICERCA PUBBLICA!

Dopo il nostro incontro è salito sul palco e Marco Miccoli come PD di Roma ed ha consegnato al Segretario una lettera del Partito di Roma che ribadisce preoccupazione e dissenso rispetto alle norme della Spending Review rispetto ai tagli alla Ricerca Pubblica.

PD DI ROMA A BERSANI



PERCHÉ IL PD ROMA CHIEDE LO STRALCIO DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DAL DECRETO SULLA SPENDING REVIEW

Caro segretario, vogliamo rappresentarti la nostra profonda preoccupazione per la grave situazione in cui versano le nostre istituzioni scientifiche, università ed enti pubblici di ricerca, che si trovano a subire un ulteriore, forse fatale, colpo con le misure varate nel decreto sulla spending review.
Il combinato disposto dei tagli lineari previsti a carico degli enti pubblici di ricerca (EPR) e degli interventi (blocco del turn over, riduzioni degli organici, ecc.) previsti per tutto il comparto pubblico (quindi applicati anche sull’università e gli EPR), rischiano di portare la situazione di difficoltà, che già oggi affronta il settore della ricerca pubblica, ad un punto di non ritorno.
Nonostante le roboanti dichiarazioni d’intenti, questo paese non mostra una vera attenzione (benevola) nei confronti della ricerca e da troppo ha smesso di investire in questo settore.
Anzi, negli ultimi 15 anni si è assistito ad un lento e costante disinvestimento nella ricerca pubblica: tagli lineari ad enti e università, soppressioni e accorpamenti di EPR, ripetuti e reiterati commissariamenti, riforme e controriforme del comparto e di singoli istituti, ecc.
Tutto ciò ha privato le nostre istituzioni scientifiche di risorse finanziarie, di stabilità (occupazionale e istituzionale), di ruoli e obiettivi chiari e definiti, paralizzato per periodi più o meno lunghi le singole istituzioni scientifiche, compromettendone le capacità produttive e innovative.
Come Partito Democratico di Roma stiamo conducendo una battaglia per la difesa e il rilancio di questo settore, che rappresenta anche uno straordinario patrimonio per la città di Roma, ormai da anni.
Siamo intervenuti, al fianco dei lavoratori del comparto, in occasione dell’”ammazza precari” di Brunetta, contro la legge Gelmini, contro i tagli lineari all’università e la soppressione degli enti pubblici di ricerca di Tremonti. E abbiamo deciso di intervenire, allo stesso modo, nei confronti dei provvedimenti del governo Monti, che ci pare siano orientati alla stessa logica e alla stessa assenza di visione strategica dei governi precedenti.
Non possiamo non continuare a dire, come già abbiamo detto negli anni scorsi, che l’università e la ricerca pubblica hanno bisogno di investimenti, non di tagli.

Firmate la petizione "Io sto con la Ricerca"


Appello al Governo Monti: chiediamo che il contributo al trasporto delle merci su gomma sia destinato alla ricerca. La spending review non può compromettere la crescita culturale del Paese.
Il Governo Monti con la spending review taglia in modo indiscriminato i fondi agli enti di ricerca, scientifici umanistici e ambientali, compromettendo importanti progetti di ricerca. I tagli previsti in tre anni ammontano a 210 milioni di euro (33.147.093 nel 2012 e 88.392.247 per il 2013 e 2014). Il Governo però decide di non togliere un solo euro ai generosi aiuti di Stato che da anni vengono elargiti agli autotrasportatori per un costo annuale di 400 milioni di euro a carico della collettività. Anzi, in modo del tutto improprio per la finalità del decreto, questa cifra viene garantita anche per l’anno 2013. Il settore del trasporto delle merci su strada contribuisce non solo all’inquinamento dell’aria e delle nostre città, ma anche alle emissioni di CO2 per le quali dovremo pagare pesanti multe se l’Italia sforerà i limiti dettati dai trattati internazionali. Nel 2010, secondo i dati Ispra, i veicoli pesanti hanno prodotto oltre 22 milioni di tonnellate di CO2. Bisognerebbe invece puntare sulla manutenzione e l’ammodernamento degli attuali 16000 km di rete ferroviaria esistente, per un efficace riequilibrio modale, merci e passeggeri. 

Per qualificare non solo a parole la spesa pubblica, chiediamo un emendamento al decreto che sposti alla ricerca una parte dei fondi destinati agli autotrasportatori, annullando così i tagli previsti.  Ne beneficerebbe l’ambiente e farebbe bene alla qualità dello sviluppo tanto invocata.
Tanti nomi illustri hanno già aderito al nostro appello: ecco i primi firmatari  
Per firmare la petizione riempi tutti gli spazi indicati.


martedì 17 luglio 2012

CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI

Vogliamo l'applicazione della 
carta europea dei ricercatori
e delle raccomandazioni europee anche in Italia..

La Spending Review è in controtendenza rispetto all'Europa.
LEGGI LA CARTA!


venerdì 13 luglio 2012

ISTAT: OCCUPATO IL CENTRO DIFFUSIONE DATI

ISTAT: FLC-CGIL;RICERCATORI HANNO OCCUPATO CENTRO DIFFUSIONE

(ANSA) - ROMA, 13 LUG - I lavoratori dell'Istat in stato di agitazione hanno occupato il centro diffusione dati dell'Istituto. È quanto fa sapere Flc Cgil, il sindacato dei lavoratori della conoscenza. 


Dopo l'occupazione della sala stampa, avvenuta in mattinata, la protesta è proseguita «come assemblea esterna, nelle strade intorno all'Istituto, spostandosi nel centro diffusione dati dell'Istat». 


L'assemblea, fa sapere il sindacato, «composta da alcune centinaia di lavoratori, ha deciso quindi di occupare lo spazio e rispondere al presidente Giovannini - che ieri aveva lanciato un allarme sullo stato dell'Istat - sottolineando che non bastano le dichiarazioni pubbliche, serve un cambio di rotta, all'interno e all'esterno dell'Istituto».


L'assemblea permanente dei lavoratori e dei sindacati dell'Istat (precari, sottoinquadrati e vincitori di  concorsi che non vedono riconosciuta la loro posizione) chiede, spiega il sindacato, anche di «cancellare le norme della cosiddetta spending review che bloccano il turnover, tagliano l'organico e i fondi agli enti pubblici di ricerca».
Secondo il sindacato «nel percorso tra la sede centrale e il centro di diffusione dei dati sono intervenuti alcuni funzionari della polizia di stato che hanno identificato senza motivo vari lavoratori dell'Istat».(ANSA).

I Ricercatori da Profumo..




PRESIDIO MIUR - 12 LUGLIO 2012

Sindacati e ricercatori in presidio davanti il MIUR, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, per chiedere un incontro con il Ministro Profumo e per chiedere modifiche al decreto di revisione della spesa e per difendere la ricerca pubblica. “Con la spending review il Governo Monti procede allo smantellamento della ricerca pubblica”. Con il provvedimento di revisione della spesa ci sarà la riduzione dei finanziamenti agli Enti di ricerca pubblica, il taglio del 10% delle dotazioni organiche per il personale tecnico – amministrativo, la messa in mobilità del personale, il blocco del turn over e delle autorizzazioni ad assumere (fermo al 2008), e la soppressione di alcuni enti di ricerca, con mobilità coatta del personale: “C’è un’altra vittima predestinata di questa manovra, di cui nessuno parla: il personale precario, destinato di fatto a perdere il posto di lavoro dopo anni di attività”. Così la ricerca in Italia finirà dicono i ricercatori, “anche perché questi tagli si sommano ai tagli del precedente governo”. E le cifre complessive a quanti sono i lavoratori coinvolti sono ancora sconosciute  di Manolo Lanaro

giovedì 12 luglio 2012

Il Presidente dell'ISS, non ci sta!

Spending review. 
Garaci: "Tagli all'Iss insostenibili"

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'

Spending review. I tagli "nascosti". 

Per la ricerca dell'Iss sforbiciata da 12,3 milioni

Anche l’Istituto Superiore di Sanità finisce sotto la scure della spending review. È contenuta nell’allegato 3 della manovra la tabella con le riduzioni dei trasferimenti agli enti di ricerca. E per l’Iss il taglio da qui al 2014 è superiore ai 12 milioni di euro.

10 LUG - I tagli della spending review colpiscono anche gli Enti di ricerca, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità. E la botta è considerevole: 1,9 mln per il 2012, 5,2 mln per il 2013 e 5,2 mln per il 2014...

Spending, il Presidente dell'Istat non ci sta!

"Basta Tagli abbiamo bisogno di Ricercatori"

mercoledì 11 luglio 2012

BERSANI SI SVEGLIA?


Spending review: Pd, bene riordino ma preoccupazione per... 10 Luglio 2012 - 14:50

Bersani: "Preoccupati seriamente perche' vengono toccate prestazioni sociali. Non lo accettiamo e chiederemo cambiamenti"

(ASCA) - Roma, 10 lug - Per il Pd il decreto sulla Spending review e' caratterizzato da luci e ombre, nel senso che insieme all'aspetto positivo legato al quadro generale del riordino della spesa ci sono pero aspetti che ''preoccupano'' per le loro conseguenze sociali e per i quali il Partito Democratico annuncia delle proposte di modifica in forme di emendamenti in parlamento.
E' quanto rende noto un comunicato della segreteria nazionale del Pd al termine di una riunione dedicata a questo tema.

''La segreteria nazionale del Partito Democratico si e' riunita questa mattina con i responsabili del Pd della Sanita', della Pubblica Amministrazione e con i rappresentanti dei gruppi parlamentari per verificare l'impatto del decreto legge sulla spending review. 
La segreteria del Pd -si legge nel documento- considera positivo l'intervento di riordino istituzionale, di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione centrale e locale, con risultati importanti di contenimento e di razionalizzazione dei costi. Il Pd si predispone anche a presentare proposte di rafforzamento di questi temi''.

''Nello stesso tempo, il Partito Democratico riscontra nel decreto del governo elementi che destano notevole preoccupazione sul piano delle prestazioni sociali. Per tale ragione -prosegue il documento della Segreteria- ritiene indispensabile presentare in sede parlamentare tutti gli emendamenti che, pur mantenendo la finalita' dell'equilibrio finanziario, consentano di salvaguardare la qualita' e l'universalita' dei servizi pubblici nella sanita', negli enti locali, nella scuola, nella ricerca e nella cultura''.

Posizione sottolineata personalmente dal segretario Pier Luigi Bersani che ha confermato che nel decreto ''ci sono tante cose buone'' pero' ''servono delle correzioni sulle quali bisogna ragionare in Parlamento''.

Bersani conferma anche il termine ''preoccupazione'' usato nel documento della Segreteria. ''Siamo preoccupati e seriamente -spiega- perche' in alcuni ambiti vengono toccate prestazioni sociali e questo noi non lo accettiamo e ci predisponiamo perche' ci possano essere correzioni e soluzioni alternative su sanita' e servizi sociali. §Voglio credere che su questi temi -ha aggiunto- ci sia l'attenzione del Pdl: che non si occupino solo di Rai, ma anche di quello che succede nel Paese''.

DOMANI, PRESIDIO AL MIUR


Giovedì 12 luglio - ore 10.0

Presidio unitario presso il MIUR
Viale Trastevere 76/a


Con la spending review il Governo dei professori ha varato l'ennesima manovra contro il pubblico impiego e procede allo smantellamento della ricerca pubblica.


Riduzione dei finanziamenti agli EPR, taglio del 10% delle dotazioni organiche per il personale tecnico - amministrativo, messa in mobilità del personale, blocco del turn over e delle autorizzazioni ad assumere (fermo al 2008), soppressione ed accorpamento dell'INRAN, con mobilità coatta del personale: ecco la ricetta pensata dal Governo contro la ricerca pubblica.

C'è un'altra vittima predestinata di questa manovra, di cui nessuno parla:
 il personale precario, 
destinato di fatto a perdere il posto di lavoro
 dopo anni di attività all'interno degli EPR. 

Il tutto perpetrato con cinismo unico ed assoluta noncuranza delle competenze e capacità del personale degli EPR, 
della perdita di investimenti in formazione e di posti di lavoro qualificati.

Depotenziare la ricerca vuole dire penalizzare le capacità di sviluppo sociale ed economico del Paese.

Di fronte a questo attacco scellerato FLC CGIL, FIR CISL e UIL RUA sono decisi ad allargare ed intensificare la mobilitazione nel comparto e nei singoli Enti, assumendo le iniziative necessarie a modificare il decreto sulla spending review ed a difendere la ricerca pubblica.

Giovedì 12 luglio - ore 10.0

Presidio unitario presso il MIUR
Viale Trastevere 76/a

   FLC CGIL                               FIR CISL                                          UIL RUA
  Domenico Pantaleo                  Giuseppe De Biase                    Alberto Civica

martedì 10 luglio 2012

AGITAZIONE RICERCA: ARRIVA ANCHE L'ISTAT!


Nasce all'ISTAT l'assemblea permanente dei lavoratori in agitazione

A partire dall'assemblea unitaria Cgil-Cisl-Uil-Anpri dello scorso 13 giugno alcuni gruppi di lavoratori e sindacati hanno deciso di riunirsi e di costruire un luogo di convergenza che metta a fattore comune le diverse condizioni, visioni e problematiche che attraversano l’Istat: un'assemblea permanente dei lavoratori dell’Istat in mobilitazione.

SPENDING REVIEW: RICERCA

APPELLO CONGIUNTO INAF, INFN E CNR: il PARLAMENTO CORREGGA TAGLI

(ANSA) - ROMA, 10 LUG 


«Condividiamo l'auspicio del ministro Profumo a che il Parlamento corregga i tagli alla ricerca previsti dalla spending review» è quanto osservano in una nota congiunta Giovanni Bignami, presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).


«Siamo consapevoli che le difficoltà in cui si dibatte il Paese necessitano del contributo di tutti - prosegue la nota - ma siamo altrettanto convinti che queste non possano essere superate attraverso tagli al settore ricerca e università, al contrario».

«Siamo pronti però a confrontarci - concludono i presidenti di Inaf, Infn e Cnr nella dichiarazione congiunta - perchè una possibile maggiore efficienza del sistema ricerca porti a quei risparmi e a un maggior ritorno economico in ambito europeo, come auspicato dal ministro Profumo».

Spending Review: Il destino dell'ISFOL

L’ISFOL secondo la spending review: 
come mettere in ginocchio un EPR

Nel decreto legge sulla spending review appena varato dal Governo ed ora in discussione al Senato l’ISFOL compare nel dettaglio in due provvedimenti:

1)      taglio dei trasferimenti al fondo istituzionale di 1.936.505 per il 2012 e di 5.164.013 per il 2013, 2014 e seguenti;

2)      con l’obiettivo di razionalizzare e riordinare l’Ente secondo regole di contenimento della spesa, viene confermato il commissariamento con la nomina di un “dirigente generale del Ministero” e sua proroga fino all’approvazione del nuovo Statuto entro il 31.12.2012.

A ciò si aggiungono ovviamente tutti gli altri interventi strutturali del Governo contro tutto il settore della ricerca e del pubblico impiego: taglio del 10% delle dotazioni organiche per il personale tecnico - amministrativo, messa in mobilità del personale, blocco del turn over e delle autorizzazioni ad assumere, blocco della contrattazione e taglio dei buoni pasto.

In estrema sintesi per l’Ente si possono trarre alcune conclusioni da un siffatto “pacchetto” propinato dal Governo.

1)      Va avanti il progetto di smantellamento dell’ISFOL attraverso la contrazione sistematica dei fondi. Senza FSE, di cui non sia ha notizia alcuna, i finanziamenti ordinari consentiranno al massimo (e forse…) il pagamento delle spese di gestione e per il personale a tempo indeterminato. In questo quadro, programmare le attività di ricerca appare velleitario e fuori dal mondo: l’unico obiettivo è razionalizzare e risparmiare, il resto evidentemente non serve.

2)      Si getta per l’ennesima volta l’ISFOL in una fase di stasi in vista di un nuovo Statuto. Tecnica questa ormai collaudata per impedire la progettazione delle attività e soprattutto per bloccare l’Ente in attesa che qualcuno decida cosa farne (Agenzia? Istituto piccolo? Riserva indiana?). Insomma il solito giochetto a tutto vantaggio di chi sostiene l’inutilità dell’ISFOL, delle sue attività e di tutto il suo personale. Della serie: come si crea la giustificazione dall’alto per avere mano libera e per realizzare ciò che da tempo si è deciso in qualche neanche troppo segreta stanza. Se così non fosse, non avremmo assistito in questi mesi ad inutili conflitti tra vertici in tema di competenze e si sarebbe invece proceduto responsabilmente a mettere l’Istituto nelle condizioni per ben operare (tanto per fare un esempio, da gennaio siamo ancora in attesa della nomina dei gruppi di ricerca sotto le strutture…) e di gestire in maniera almeno decente l’ordinaria amministrazione.

3)      Per quanto riguarda il personale, non solo vengono create le condizioni di fatto per procedere ad esuberi del personale di ruolo, ma  si delinea anche la perdita di occupazione di tutti i precari, quest’ultimi vere e proprie vittime occultate della spending review e nemmeno degne di trovare riscontro dai mezzi di informazione. 

In questo decreto non c’è attualmente la formale soppressione dell’ISFOL, ma va detto con chiarezza che ne sono in sostanza fissati e attuati scientemente tutti i presupposti. La UIL RUA ISFOL insieme alle altre organizzazioni sindacali intende opporsi a questo disegno e smascherare chi invoca sacrifici sempre e solo per gli altri, magari dall’alto di un ben remunerato rinnovo di incarico.

In questa fase drammatica per la ricerca, la UIL RUA ISFOL invita tutto il personale a supportare le iniziative sindacali unitarie, in ISFOL e in tutto il comparto, volte a modificare il decreto sulla spending review, nella convinzione che la ricerca, i lavoratori e l’occupazione sono valori che vanno difesi. 

UIL RUA ISFOL


  

Spending Review: l’INRAN si ribella e occupa l’istituto

 di Redazione LiberaRoma
Spending Review: soppressione di 5 enti di ricerca pubblici. L’INRAN si ribella e occupa l’istituto
di Isabella Borghese
Gli istituti di ricerca non ci stanno all’approvazione del Decreto “Spending Review” che prevede anche la soppressione di cinque enti di ricerca pubblica.
In questo quadro di mobilitazione generale che vede protagonisti non solo gli enti di ricerca vigilati dal MIUR (CNR, INGV e INFN) ma anche quelli vigilati dal MIPAAF (CRA, INRAN e INEA) e dal MATTM (ISPRA) proprio oggi i lavoratori dell’INRAN hanno deciso di occupare l’istituto e di reagire alle scelte di questo Governo.
Nel corso dell’assemblea indetta da CGIL, CISL e UIL i lavoratori dell’INRAN della sede di Roma hanno votato all’unanimità una mozione che indice l’occupazione dell’Istituto e si avvia a preparare una serie di iniziative di mobilitazione fino ad arrivare allo sciopero generale.
Il decreto Spending review sopprime l’INRAN, lo smembra tra CRA ed Ente Risi (Ente non di ricerca), e mette in mobilità il personale ex INCA, già confluito in INRAN non più tardi di 2 anni fa, a seguito del decreto 78/10 “Tremonti”. Il personale INRAN oggi è fortemente preoccupato per l’accorpamento con il CRA. Infatti questo comporterebbe il rischio della perdita di specificità delle attività di ricerca. Ma soprattutto i lavoratori sono in uno stato di agitazione per la sorte sia del personale precario, ma anche per quella del personale INCA destinato alla mobilità, nonché del personale Ense candidato ad uscire dal comparto ricerca.
Diventa dunque forte la preoccupazione del personale per il futuro delle attività da cui dipendono centinaia di lavoratori precari, motivo che spinge i lavoratori ad avviare una serie di iniziative per manifestare il forte dissenso rispetto alle previsioni legislative il cui obiettivo è ottenere una correzione di norme incomprensibili che distruggono l’Ente in maniera immotivata.
Infatti, spiega la mozione, l’accorpamento porterebbe a perdere risorse umane, oggi precarie, frutto di anni di investimenti e portatrici di competenze, oltre che incardinate nelle attività ordinarie.
L’occupazione di stamattina, che ricorda quella dei colleghi dell’Ispra, è il modo scelto dai lavoratori per impedire al Governo di cancellare la ricerca pubblica in Italia in campo della nutrizione e dell’agricoltura, ma anche in quella in campo ambientale (vedi la nuova trasformazione in Agenzia prevista per l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Si è partiti subito all’INRAN con l’occupazione e ci si prepara al presidio indetto per lunedì 9 luglio dalle ore 10 alle ore 13 sotto il MIPAAF per manifestare contro la soppressione degli Enti e per rivendicare l’autonomia e il ruolo degli enti di ricerca.

Napolitano!!!!!!

VECCHIO POST.. CHE RIVELA LA PASSIONE DEGLI EPR..

http://retericercapubblica.blogspot.it/2010/09/napolitano-risponde-allappello-degli.html

MARTEDÌ 21 SETTEMBRE 2010

Napolitano risponde all'appello degli Enti di Ricerca!

Clicca sul titolo di questo post per aprire il collegamento all'Osservatorio degli EPR.

Appello per Statuti Autonomi degli EPR! 

Spending Review: le bugie dei Professori


Roma, 9 luglio 2012

UN GOVERNO DI PINOCCHI: 
BUGIE E INDIFFERENZA PER GLI EPR 
SONO IL MARCHIO DI FABBRICA DEI POTENTI DI TURNO

Il Decreto Spending Review sta mietendo vittime in perfetta continuità con il precedente Governo, anzi a mani più libere che mai.

Soppressioni, accorpamenti, riduzioni dei finanziamenti, tagli agli organici e messa in mobilità: questo il regalo d’estate che, dice Monti “non è una manovra”: figuriamoci se lo fosse stata!!!

E veniamo alle pinocchiate!


La Fornero tra le lacrime ci racconta di riforme ineluttabili, e produce esodati che si rivelano pericolosamente molto più numerosi del previsto. Nel suo caso il dubbio è tra bugia e incompetenza. Chi ha ragione, lei o l’INPS? Ha tanto urlato sui dipendenti pubblici uguali a quelli privati che ora si creano nuovi esodati pubblici per pagare i vecchi esodati privati.

Profumo: abbiamo fatto molta fatica per riuscire a parlarci. Poi di sua volontà ha proposto una serie di tavoli tecnici per affrontare le tematiche di Università, Ricerca ed AFAM, riempiendosi la bocca e cercando di convincere  noi dell’importanza che questi settori hanno nel recuperare risorse dal programma “HORIZON 2020”. Salvo poi consentire un taglio di 230 ml dall’università – al momento scongiurato ma non è detta l’ultima parola…. E salvo consentire un accorpamento quanto mai irrazionale degli enti di ricerca vigilati MIUR (OGS, INAF, INGV…), senza nè capo coda, che “tutti dicono” essere al momento sventato nel decreto ma che “tutti dicono” rientrerà nei provvedimenti prossimi del Governo; resta fermo il taglio certo dei finanziamenti agli enti. Il taglio, già previsto dal decreto, in alcuni casi comporterà la “soppressione di fatto” degli enti stessi: altro che tavoli tecnici e coordinamento della ricerca pubblica!

Il Governo dei professori – finora - tiene sull’Università che è salva, ma smantella il comparto degli EPR, che restano nella bufera. In questo caso bugie o camaleontismo?

Patroni Griffi: ha recentemente firmato un accordo considerato storico perché per la prima volta siglato insieme anche a regioni, province e comuni, accordo improvvisamente dimenticato. Anzi nel decreto spending review compaiono addirittura norme  contrarie a quel testo - come l’introduzione della pagella individuale per i dipendenti pubblici - dopo che il Ministro aveva sostenuto che l’interesse del cittadino era casomai quello di conoscere la perfomance delle amministrazioni, e non dei singoli dipendenti.
 Ancora va promettendo che non ci saranno licenziamenti, ma il suo operato non offre nessuna garanzia. In questo caso bugie, malafede o una svendita del Pubblico Impiego ai ricatti degli  equilibri politici?

Particolare menzione merita Grilli, che dal MEF fa il bello ed il cattivo tempo.
 Nell’incontro col Governo le parti sociali avevano chiesto di non toccare gli Enti di Ricerca;
 Grilli ha dichiarato che il Governo non aveva nessuna intenzione di fare tagli “anzi intendeva rafforzare gli EPR”.

 I 30 ml di tagli previsti per il 2012 e gli 80 per il 2013
infatti non sono tagli:
operano un vero e proprio massacro!!


Bugie o bugie?


Il Presidente dell'INFN a Napolitano


[...] Ma i tagli preoccupano e fanno discutere. Il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, per esempio proprio non ci sta e, dopo aver minacciato le dimissioni per i tagli subiti dall'Infn nell'ambito del decreto, ha scritto direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sollecitare maggiore attenzione sul mondo della ricerca scientifica italiana e delle sue eccellenze.

"Mi rivolgo a Lei perché ci ha dato l'enorme gioia di inviare ai fisici italiani del Cern un plauso per il successo nella ricerca del bosone di Higgs" scrive Ferroni nella lettera al Capo dello Stato in cui afferma che con il provvedimento assunto nel decreto si "penalizza la qualità e l'eccellenza" della ricerca italiana. "Nel Suo messaggio - ricorda il presidente dell'Infn - Lei sottolineava il rilievo internazionale della fisica italiana e il suo prestigio nel mondo. Mi permetto di aggiungere che proprio questo prestigio ha fatto sì che commesse per centinaia di milioni di euro siano arrivate alle Pmi italiane ad alta tecnologia nel corso della costruzione dell'acceleratore di particelle di Ginevra".

"Ora, con una scelta non discussa né preannunciata nel decreto sulla spending review, non solo il prestigio, ma la capacità stessa di stare al passo con la ricerca internazionale in fisica e di avere un futuro per la fisica italiana, vengono gravemente compromessi" aggiunge Ferroni. Il taglio previsto per gli enti di ricerca grava infatti in modo particolare sull'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si trova a rinunciare da solo alla stessa cifra – o quasi – di quel che tutti gli altri enti i ricerca messi assieme debbono subire in termini di riduzione del contributo statale. 

"Non troviamo coerenza logica in questo taglio e non vediamo come esso si coniughi con il tentativo, che pure il Governo fa, per non attuare tagli lineari, ma valorizzare le parti produttive della spesa pubblica - continua Ferroni -. Se l'Italia vuole uscire dalla crisi con una visione di lungo periodo, la scienza non può essere letta esclusivamente come un problema contabile. Anche perché le risorse tagliate sono, in termini assoluti, molto piccole, ma in termini di possibilità di operare, devastanti".

Soppressione Inran: occcupazione dell'Ente


Continua l'occupazione dell'INRAN [l’unico ente indipendente di ricerca che si occupa di nutrizione in Italia, soppresso dal Governo Monti].

 I lavoratori hanno occupato l'ente e rimangono in presidio permanente, giorno e notte, per difendere il posto di lavoro e il patrimonio di conoscenze accumulato negli anni. 

Norma e Posizioni FLC CGIL sulla soppressione dell'INRAN :

Articolo 12 comma 1 - Spending ReviewSoppresso l'INRAN. 

Il suo personale è in parte destinato al CRA il cui organico è comunque tagliato del 10% con la modalità prevista per gli altri enti, in parte all'Ente Risi, ed in parte posto in mobilità. 

Però al suo direttore generale si garantisce ancora il posto per l'ordinaria amministrazione, per un anno almeno.

Una norma vergognosa che smentisce ogni ipotesi di riordino degli enti vigilati dal MIPAAF degna di senso. Lo smembramento dell'ente e la messa in mobilità di una parte del personale è una inutile barbarie. Ci opporremo con ogni mezzo. Si vuole aprire una discussione vera su come riorganizzare la ricerca pubblica? bene, saremo i primi ad essere disponibili, del resto è ciò che abbiamo chiesto da subito al Governo.
Ma qui si parla di ben altro. Interventi con l'accetta e in alcuni casi nuove operazioni di sottogoverno degne della miglior prima repubblica ma mascherate da innovazioni e riforme.