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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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venerdì 30 novembre 2012

Precarietà negli EPR: primi dati



Anticipazione.

Riusciamo finalmente a pubblicare i primi dati sulla dimensione della precarietà negli Epr elaborati dalla Rete Ricerca Pubblica, i dati sono rilevati attraverso il proprio network di Referenti all’interno degli Enti. Sono stati controllati e confrontati con altre fonti, pubblichiamo un estratto dell’aggiornamento migliore a disposizione.

Considerando la modalità di rilevazione, non possiamo garantire la precisione assoluta, in alcuni enti si stanno svolgendo dei concorsi per qualche decina di ricercatori, ma siamo certi delle proporzioni e delle dimensioni complessive.

Siamo lieti di presentare i dati tanto ricercati dalla Funzione Pubblica, soprattutto sapendo che i nostri calcoli vedono la precarietà negli ENTI attestarsi al 32% delle risorse umane totali, con picchi importantissimi negli enti vigilati dal Miur, che superano il 40% in moltissimi enti.

Sappiamo che i dati in possesso del Ministero della Funzione Pubblica, presentati al tavolo tecnico di ieri, sono imprecisi e provvisori e siamo lieti di fornirli a chiunque voglia utilizzare dei dati attendibili e soprattutto aggiornati.

Da quello che ci risulta la Funzione Pubblica fra Università e Ricerca calcola circa 6000 precari, come potete vedere dai nostri dati, invece, noi sappiamo che solo negli EPR (esclusa l’Università) ci sono almeno 10.000 precari.

Se poi i dati della Funzione pubblica si riferiscono solo ai precari A TEMPO DETERMINATO (quasi 3000), escludendo le migliaia di co.co.co. assegnisti e borsisti, bè allora siamo molto preoccupati, NON VORREMMO CHE LE PROROGHE FOSSERO IMMAGINATE SOLO PER I TEMPI DETERMINATI.

(Presto pubblicheremo un approfondimento completo di dati e analisi)






giovedì 29 novembre 2012

Presidente Isfol: Pietro Antonio Varesi


Giovedì 29 novembre la Commissione Lavoro ha espresso parere favorevole alla proposta di nomina di Pietro Antonio Varesi a Presidente dell'Isfol (n. 162).

mercoledì 28 novembre 2012

DATI PRECARIATO EPR

Le notizie sulle proroghe e sul riconoscimento dell'anzianità per i precari della PA ci sembrano UN BUON SEGNALE..

Ma sappiamo che la battaglia sarà dura.

Presto su questo BLOG 
pubblicheremo i dati relativi
 al precariato negli Enti Pubblici di Ricerca. 


Proroga precari PA al 31 Luglio 2013


Pa, uno spiraglio per 250mila precari:         

il Governo lavora a una proroga 

dei contratti fino al 31 luglio

Il governo sta lavorando a una proroga dei contratti in scadenza nella pubblica amministrazione fino al prossimo 31 luglio da inserire nella legge di stabilità. Lo annuncia il commissario straordinario dell'Aran, Antonio Naddeo, all'incontro con i sindacati a Palazzo Vidoni, secondo quanto si apprende da fonti sindacali. La norma prevede la proroga dei contratti per 6-7 mesi con l'obiettivo ....

Proroga dei contratti dei precari fino a luglio


LO ANNUNCIA IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DELL'ARAN

Pubblica amministrazione, il governo: «Proroga dei contratti dei precari fino a luglio»

Il provvedimento verrebbe inserito come emendamento all'interno della legge di stabilità

Sarà con ogni probabilità il prossimo governo a doversi occupare della questione dei precari nella pubblica amministrazione. 
Il governo Monti sta infatti lavorando a una proroga dei contratti in scadenza fino al prossimo 31 luglio da inserire nella legge di stabilità. Lo annuncia il commissario straordinario dell'Aran, Antonio Naddeo, all'incontro con i sindacati a Palazzo Vidoni, secondo quanto si apprende da fonti sindacali.
GRADUATORIA - Il governo inoltre starebbe studiando una misura per riconoscere l'anzianità dei precari nella pubblica amministrazione. Il provvedimento, anche in questo caso verrà inserito come emendamento alla legge di stabilità. La norma consentirebbe di valutare, nei concorsi pubblici, l'anzianità di servizio dei lavoratori precari.

sabato 24 novembre 2012

IL MINISTRO e LA RETE RICERCA PUBBLICA


IL CONFRONTO...

venerdì 23 novembre 2012

Caro Ministro Patroni Griffi, i precari della PA non sono un ESUBERO!




RICERCA

SCUOLA

SANITA’

Il 23 Ottobre 2012 la Rete Ricerca Pubblica, nell’ambito della trasmissione “l’Aria che Tira” su LA7, ha chiesto con determinazione la riapertura del tavolo sul precariato della PA al Ministro Patroni Griffi.

Il “Tavolo” era stato inauguratodal Ministro il 3 maggio scorso proprio per affrontare il tema del precariato nella Pubblica Amministrazione ed era stato poi abbandonato senza motivazioni esplicite dallo stesso Ministero. Non arrivarono più convocazioni all’indirizzo delle parti sociali, ma arrivò la Spending Review e furono tagliati i bilanci e le piante organiche di tutte la Amministrazioni Pubbliche. Non fu un buon segnale per i precari e i motivi per essere molto preoccupati aumentarono.

Il 3 Maggio a quel tavolo erano stati individuati tre settori della PA in cui l’urgenza di affrontare il tema del precariato era riconosciuta anche dallo stesso Ministero, pena la crisi di molti servizi e di settori strategici per il paese. Durante la trasmissione avevamo ricordato al Ministro che i tre settori in cui si attendono con ansia interventi politici incisivi per il superamento del precariato sono: 
Ricerca Pubblica, Assistenza Sanitaria e Scuola.

Il Ministro garantì, in trasmissione, che il tavolo era solo sospeso e che presto lo avrebbe riconvocato formulando delle proposte, ammettendo che il tema del precariato nella Pubblica Amministrazione “è il problema, il più importante problema da risolvere”. A distanza di un mese esatto da quella trasmissione il tavolo è stato finalmente ri-convocato, il 22 Novembre scorso, infatti, si è svolto un incontro presso la Funzione Pubblica fra il Ministro e le Parti Sociali (CGIL, CISL, UIL e USB).

Oggi, a valle di un incontro che sembra riaprire un dialogo sulla necessità e l’urgenza almeno di prorogare i contratti in scadenza al 31.12.2012 e a fronte di una disponibilità dichiarata dalle parti sociali al dialogo con la Funzione Pubblica per costruire un percorso che garantisca stabilità del lavoro dei precari e stabilità dei servizi presidiati dai precari, sentiamo l’urgenza di ribadire l’esplosività della questione.



I dati CGIL parlano di 230 mila precari della Pubblica Amministrazione a rischio di espulsione: UN ESERCITO!
Stando ai dati CGIL (che il Ministro ha ribadito essere la fonte che anche il Ministero utilizza): 160mila sarebbero in scadenza al 31.12.12 e molti di questi sono proprio il lavoratori degli Enti di Ricerca (INGV, CNR, ISPRA, EX-ISPESL, INRAN, e molti altri). 

Per non parlare del fatto che alla fine di questo anno scolastico 70mila insegnati precari della scuola perderanno il posto. “E’ una bomba che va disinnescata” sostiene la Cgil, e noi aggiungiamo, che questa bomba andrebbe proprio eliminata, il precariato nella PA e nella Ricerca va superato, non può essere un destino né una condanna generazionale. Non si può entrare precari, uscire precari, morire precari, siamo dipendenti pubblici necessari ad uno Stato che non può continuare a sfruttarci ed usarci.

Riteniamo, inoltre, doveroso sottolineare che il monitoraggio e la ricognizione del fenomeno del Precariato nella PA sono ad oggi affidati alle Parti Sociali e che il Ministero non ha ancora pubblicato dati ufficiali. Questo vuoto informativo ci sembra grave, non vorremmo mai assistere ad un nuovo drammatico balletto di dati simile a quello sul numero degli “ esodati”.

I precari in scadenza, per cui non si riescono a trovare soluzioni, seppur promesse (come nel caso dell’INGV) sono il risultato dell’effetto perverso della Spending Review che elimina posti di lavoro e delle ultime manovre che tagliano il lavoro precario. Sono il risultato delle cosiddette politiche d’austerità che altro non fanno che far pagare la crisi al Lavoro Dipendente e Precario.

Come tutte le parti SOCIALI hanno ribadito oggi attraverso comunicati sindacali: “sarebbe grave se il Governo continuasse ad ignorare il problema rendendosi in tal modo responsabile di ulteriori licenziamenti di massa”!

E noi staremo qui a sorvegliare.
Per ulteriori approfondimenti rimandiamo ai seguenti Link





martedì 20 novembre 2012

Tagli alla ricerca pubblica


Tagli alla ricerca pubblica:

 il CNR impone overheads alla Rete

Il commento CGIL sulle proposte avanzate dal Presidente dell'ente Nicolais.

19/11/2012

Nel corso dell'incontro del 13 novembre 2012 con i direttori degli istituti, il Presidente del CNR Nicolais e il DG Annunziato hanno ribadito la necessità di chiedere un contributo alla rete scientifica a sostegno della difficile situazione finanziaria in cui versa l'Ente.
La proposta, già emersa durante l'incontro con i sindacati il 29 ottobre, sarebbe motivata dall'esigenza di garantire la copertura del fabbisogno finanziario dell'Ente venuta meno a seguito dei tagli di Finanziamento Ordinario imposti dal Governo a danno del CNR e della ricerca pubblica a partire dal 2013 e negli anni successivi. A questa proposta, sia la FLC CGIL che gli altri sindacati si sono fermamente opposti. È stata inoltre giustamente contestata dai direttori che vedrebbero tagliata l'unica fonte economica nella gestione ordinaria dell'Istituto e del suo personale.
Il nostro commento nel comunicato allegato

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sabato 10 novembre 2012

ISFOL: VIDEO-APPROFONDIMENTO

PRIMO VIDEO APPROFONDIMENTO
 DELLA 
Rete Ricerca Pubblica

(presto nuovi approfondimenti su altri enti)


venerdì 9 novembre 2012

Fornero sobbalza e NOMINA IL PRESIDENTE DELL'ISFOL

A distanza di poche ore dalla conferenza stampa dei lavoratori Isfol, 
in cui sono stati resi noti i contenuti dei verbali degli ispettori, 
Fornero avvia la nomina del Presidente dell'Isfol.
Si ricorda che l'Isfol era commissariato da più di un anno e mezzo.
La richiesta della nomina del Presidente
 era una delle richieste forti dei lavoratori Isfol da mesi.


Isfol: Consiglio dei ministri 

avvia iter nomina presidente Varesi


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 09 nov - 

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha avviato la procedura per la nomina di Pietro Antonio Varesi a presidente dell'Isfol, l'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori. 
Lo rende noto, in un comunicato, Palazzo Chigi.
com-Amm

(RADIOCOR) 09-11-12 18:11:25 

FORNERO. UN VERBALE DEGLI ISPETTORI DENUNCIA IL SISTEMA




COMUNICATO
FALSE COLLABORAZIONI IN “CASA FORNERO”

UN VERBALE DEGLI ISPETTORI DENUNCIA IL SISTEMA DI PRECARIETA’ IN ISFOL

"Fino al 31 dicembre 2007, l’ISFOL ha utilizzato gli ex collaboratori […] come veri e propri lavoratori dipendenti […]. I contratti utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) sono risultati essere non genuini in quanto, alla luce delle risultanze emerse, […] hanno celato veri e propri rapporti di lavoro subordinato"

Queste le conclusioni degli ispettori del lavoro al termine dell’indagine compiuta presso l’ISFOL, l’ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero del Lavoro. Parole che non lasciano dubbi rispetto al sistema di false collaborazioni che per anni l’Istituto ha perpetrato a scapito dei lavoratori e che rappresenta un caso da manuale di come la cattiva flessibilità si trasformi in precarietà. Il verbale che oggi i sindacati e i lavoratori dell’ISFOL hanno deciso di diffondere denuncia il caso di 210 falsi collaboratori, tutt’ora precari nell’Ente. A questi sono state richieste le stesse prestazioni di un dipendente (rispetto degli orari, vincolo di presenza sul posto di lavoro, obbligo di comunicare le ferie, ecc.). In sostanza solo vincoli e nessuna garanzia per lavoratori che in alcuni casi sono precari da più di 15 anni. Molti di questi hanno prestato servizio presso lo stesso Ministero del Lavoro, dove venivano distaccati una volta “assunti”.  
Il Ministero, dunque, combatte contro se stesso. È da via Veneto, infatti, che parte l’ispezione nel 2007 ed è Matilde Mancini nella doppia veste di Segretario Generale del Ministero (ente vigilante) e Commissario Straordinario dell’ISFOL (ente vigilato) che riceve, nel 2012, il verbale che inchioda l’Istituto. Ben due sono i paradossi: il primo è che la Mancini dell’ISFOL si oppone al verbale con ricorso al Ministero, il secondo è che il Ministero della Mancini lo respinge. Dopo il rigetto del verbale l’Inps addebita all’ISFOL il pagamento di 1.388.763,00 euro per la regolarizzazione dei contributi da lavoro dipendente dei falsi collaboratori e come multa per il mancato versamento. Di questi soldi, fino ad ora, i lavoratori hanno perso le tracce.
Oggi l’ISFOL è chiamato a rispondere in tribunale ai falsi collaboratori che sono in causa per il riconoscimento del rapporto di subordinazione. Tra i documenti probatori c’è anche il verbale del Ministero. 
Per questi lavoratori non c’è futuro. In un Istituto commissariato da anni e senza vertici (il Direttore Generale è dimissionario) il bilancio di previsione 2014-2016 non prevede i fondi per pagare gli stipendi dei precari.
La riforma Fornero a parole vorrebbe risolvere la precarietà contro <>, nei fatti non risolve nemmeno la situazione esistente nel “suo” Ente di ricerca. Per il Ministro, dunque, meglio disoccupati che precari.
I sindacati e i lavoratori dell’Istituto chiedono al Ministero e alle forze politiche che dichiarano di voler sostenere la ricerca pubblica una risposta concreta sull’ISFOL e i suoi precari.

Contatti:
Andrea Lazzerini (ANPRI) 
Nicola Catalano (CGIL FLC) 
Enrico Sestili (UIL RUA) 
Enrico Mari (USB) 

Per i numeri di telefono dei referenti sindacali contattare retericercapubblica@gmail.com

lunedì 5 novembre 2012

False collaborazioni in isfol




COMUNICATO

FALSE COLLABORAZIONI IN “CASA FORNERO”

UN VERBALE DEGLI ISPETTORI DENUNCIA IL SISTEMA DI PRECARIETA’ IN ISFOL

"Fino al 31 dicembre 2007, l’ISFOL ha utilizzato gli ex collaboratori […] come veri e propri lavoratori dipendenti […]. I contratti utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) sono risultati essere non genuini in quanto, alla luce delle risultanze emerse, […] hanno celato veri e propri rapporti di lavoro subordinato"

Queste le conclusioni degli ispettori del lavoro al termine dell’indagine compiuta presso l’ISFOL, l’ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero del Lavoro. Parole che non lasciano dubbi rispetto al sistema di false collaborazioni che per anni l’Istituto ha perpetrato a scapito dei lavoratori e che rappresenta un caso da manuale di come la cattiva flessibilità si trasformi in precarietà. Il verbale che oggi i sindacati e i lavoratori dell’ISFOL hanno deciso di diffondere denuncia il caso di 210 falsi collaboratori, tutt’ora precari nell’Ente. A questi sono state richieste le stesse prestazioni di un dipendente (rispetto degli orari, vincolo di presenza sul posto di lavoro, obbligo di comunicare le ferie, ecc.). In sostanza solo vincoli e nessuna garanzia per lavoratori che in alcuni casi sono precari da più di 15 anni. Molti di questi hanno prestato servizio presso lo stesso Ministero del Lavoro, dove venivano distaccati una volta “assunti”.  
Il Ministero, dunque, combatte contro se stesso. È da via Veneto, infatti, che parte l’ispezione nel 2007 ed è Matilde Mancini nella doppia veste di Segretario Generale del Ministero (ente vigilante) e Commissario Straordinario dell’ISFOL (ente vigilato) che riceve, nel 2012, il verbale che inchioda l’Istituto. Ben due sono i paradossi: il primo è che la Mancini dell’ISFOL si oppone al verbale con ricorso al Ministero, il secondo è che il Ministero della Mancini lo respinge. Dopo il rigetto del verbale l’Inps addebita all’ISFOL il pagamento di 1.388.763,00 euro per la regolarizzazione dei contributi da lavoro dipendente dei falsi collaboratori e come multa per il mancato versamento. Di questi soldi, fino ad ora, i lavoratori hanno perso le tracce.
Oggi l’ISFOL è chiamato a rispondere in tribunale ai falsi collaboratori che sono in causa per il riconoscimento del rapporto di subordinazione. Tra i documenti probatori c’è anche il verbale del Ministero. 
Per questi lavoratori non c’è futuro. In un Istituto commissariato da anni e senza vertici (il Direttore Generale è dimissionario) il bilancio di previsione 2014-2016 non prevede i fondi per pagare gli stipendi dei precari.
La riforma Fornero a parole vorrebbe risolvere la precarietà contro <>, nei fatti non risolve nemmeno la situazione esistente nel “suo” Ente di ricerca. Per il Ministro, dunque, meglio disoccupati che precari.
I sindacati e i lavoratori dell’Istituto chiedono al Ministero e alle forze politiche che dichiarano di voler sostenere la ricerca pubblica una risposta concreta sull’ISFOL e i suoi precari.

Contatti:
Andrea Lazzerini (ANPRI) 
Nicola Catalano (CGIL FLC) 
Enrico Sestili (UIL RUA) 
Enrico Mari (USB) 

Per i numeri di telefono dei referenti sindacali contattare retericercapubblica@gmail.com