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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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venerdì 20 giugno 2014

Appello per la Ricerca Pubblica: ascoltateci!


Appello: sulla Ricerca il Governo ascolti i ricercatori


ascoltaSiamo in imminenza, almeno per quanto annunciato dal premier Renzi e dalla ministra della pubblica amministrazione, di un’ennesima riforma degli enti pubblici di ricerca italiani. Un evento importante per un pezzo notevole della cultura e anche del progresso (scientifico-tecnologico e, conseguentemente, produttivo e economico) del nostro Paese. Mi ha quindi molto stupito la sostanziale mancanza di dibattito in merito.
Alcuni presidenti di enti hanno espresso una loro posizione, attraverso la lente della loro visione del sistema, ma mancano, ad oggi, spazi di dibattito pubblico dove la comunità scientifica italiana possa esprimere la propria opinione.
Un’altra notevole eccezione, sebbene inquadrata in un contesto istituzionale molto formale, è la lunga indagine della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica (Affare n. 235), che ha visto l’audizione dei vertici degli enti di ricerca e di alcune organizzazioni.
Ho pensato allora di lanciare un appello affinché il Governo apra un confronto ampio ed approfondito con il mondo della Ricerca - anche prendendo come base di partenza l’indagine della Commissione cultura del Senato – al quale hanno immediatamente aderito degli autorevoli colleghi.
Ma l’obiettivo principale, per una volta, non è quello di raccogliere 10, 100 o 1000 firme, ma quello di suscitare una discussione pubblica, anche e soprattutto tra i ricercatori, nel tentativo di non piegarci, ancora una volta, all’inevitabile e di far sentire netta e chiara la nostra voce.
Ecco il testo dell’appello:

Il governo Renzi ha intrapreso una strada di riforme nel nostro Paese, con l’intenzione di ammodernarlo e rilanciarne lo sviluppo.

In questo alveo si inserisce la proposta di riformare la Pubblica Amministrazione nel senso di migliorarne l’efficienza, favorire il ricambio generazionale, ripulirla da sacche di malcostume e utilizzare al meglio le risorse pubbliche.

Tutto ciò è giusto e condivisibile dal punto di vista delle intenzioni, si vedrà quale sarà l’implementazione di questo processo.

In questo contesto viene proposta una (ennesima) riforma del sistema della ricerca pubblica, che – ricordiamo – non interessa solo gli enti pubblici di ricerca, ma anche le università e le imprese innovative.

Non è possibile intervenire in un settore non solo così complesso e delicato, ma anche strategico per il futuro dell’Italia, senza coinvolgere a fondo, e a pieno titolo, tutti i soggetti interessati al processo, ed in primis chi è impegnato in prima persona nella ricerca, ovvero la comunità scientifica.

Lanciamo, quindi, un appello al Presidente del Consiglio, alla Ministra IUR, Stefania Giannini, alla Ministra della PA, Maria Anna Madia, al Governo tutto e al Parlamento, perché venga ascoltata la voce dei protagonisti della ricerca italiana (inclusi coloro che sono impegnati temporaneamente all’estero e che potrebbero tornare a dare il loro contributo), così come ha iniziato da tempo la VII Commissione permanente del Senato della Repubblica (Affare n. 235), avviando un processo di consultazione pubblica di ricercatori, professori, realtà produttive, istituzioni coinvolte a vario titolo nella ricerca.


Carlo Bernardini

Giorgio Parisi

Francesco Sylos Labini

Paolo Valente

(ndr: aggiornamento 20.6  Federica de Luca della Rete Ricerca Pubblica aderisce all’appello)



mercoledì 18 giugno 2014

Riforma EPR. Il dibattito a distanza.

Il 2 Aprile scorso, come molti altri soggetti, abbiamo partecipato alle audizioni che la Commissione VII sta facendo in Senato sull'Affare EPR.

A fine aprile il Ministro Madia e Matteo Renzi hanno annunciato che nella Riforma della PA ci sarebbe stato anche il riordino degli EPR come tema da affrontare. 

Nel frattempo la Spending Review di Cottareli, progetto del precedente governo ripreso dal nuovo, aveva palesato l'intenzione di accorpare gli EPR e sopprimerne alcuni.

La consultazione pubblica del Ministro Madia sulla questione della Riforma della PA, a cui abbiamo partecipato nella speranza di dare il nostro piccolo contributo, si chiudeva il 30 maggio scorso e il report di sintesi del Governo sui contributi ricevuti non sembra discostarsi dalle proposte avanzate dal governo (sicuro questi metodi abbiano un senso?).

Dopo 45 giorni di "suspance" il 13 giugno scopriamo che la questione EPR è stata rimandata (di una settimana? Con provvedimento ad hoc? Una legge delega?). 
Restiamo in attesa.

Le Audizioni in commissione VII del Senato, nel frattempo, continuavano e pare si siano appena chiuse. Viene pubblicata una sintesi apprezzabile (in termini di trasparenza) sul sito del Senato (lo stesso soggetto sottoposto a Soppressione come molti EPR) che invitiamo tutti a leggere attentamente.

Nel frattempo il dibattito a distanza fra Presidenti degli Enti, Ministri, Sindacati e Parlamentari va avanti ma resta importante l'assenza di un dibattito strutturato e non "a botte" di comunicati e dichiarazioni. Emerge il Modello Francese come punto di riferimento di molti interlocutori (fra cui la nostra Rete). E' chiaro a tutti che il rilancio della Ricerca non si fa a costo Zero. 
Così come è chiaro a tutti che il dibattito è ormai avviato sulla preoccupante deriva "Agenzia si/Agenzia No". 

Il problema non è questo (o non è solo questo).
I problemi, secondo noi, sono:

- L'agenzia quali compiti avrà?
- Quali risorse avrà?
- Esiste un piano di risorse aggiuntive e non spot?
- Esiste un accordo fra Presidenza del Consiglio e i 6 Ministeri Vigilanti degli Epr?
- Il sistema delle nomine politiche è in discussione?
- La questione dell'autonomia dalla politica degli EPR, emersa fortemente nelle Audizioni, come sarebbe affrontata dall'Agenzia?
- Il MIUR che ruolo avrebbe?
- Il processo di Agenzificazione degli Epr Non Miur resta in piedi?
- I Precari che fine farebbero?
- Lo statuto speciale che sgancerebbe gli EPR dalla PA (chiesto da noi e da tutti) ci sarebbe?

Domande in cerca di risposte..

Ci auguriamo un dibattito serrato e serio, ci auguriamo che il Governo legga con attenzione gli Atti delle Audizioni in Senato, ci auguriamo che il Senato riesca a fare il proprio lavoro serenamente, ci auguriamo di non dover subire passivamente l'ennesimo riordino inutile.

Facciamo notare (soltanto) che, nel frattempo, pare sia partito il commissariamento dell'Istituto Superiore di Sanità, che l'Enea è COMMISSARIATO dalla notte dei tempi, che l'Ispesl è ancora dentro l'Inail, che l'Isfol rischia di essere trasformato in Agenzia per l'Occupazione, che l'Inran sta subendo un accorpamento improbabile con il CRA (forse il Polo della Nutrizione era l'unico sensato da mettere in piedi), che l'ISPRA è in fase di riordino in ottica agenziale, che l'Asi ha finalmente un nuovo Presidente ma non ha un CDA (QUINDI è DI NUOVO paralizzato) e che stanno per scadere migliaia di Assegnisti di Ricerca e precari di ogni genere.

Ps. Sappiamo di "avere degli alleati" competenti, come ha detto il Presidente dell'Inaf, non abbiamo capito bene perché dovrebbero avere diritto di cittadinanza dei nemici della RICERCA.

martedì 10 giugno 2014

Accorpamento Enti di Ricerca- Dibattito promosso da SIPS

Workshop "Razionalizzazione e potenziamento della rete scientifica italiana" - Roma, 10 Giugno 2014

SIPS -Società Italiana per il Progresso delle Scienze

 Visualizza l'invito

giovedì 5 giugno 2014

Esiti Consultazione - Riforma PA. Accorpamento Enti di Ricerca

Avviamo un dibattito Pubblico?

Ieri usciva un articolo sull'analisi dei dati e delle e-mail ricevute dall'account rivoluzione@governo.it in cui sembra che il Governo abbia ricevuto "sentiment positivi" sull'accorpamento degli EPR per poli di eccellenza..

Noi, che abbiamo partecipato alla consultazione in un'ottica propositiva (ma non positiva rispetto all'accorpamento per Poli) vorremmo capire se è possibile avviare un confronto con altri strumenti su un tema così strategico ..e per dirla con le parole di Paolo Valente su L'Unità:

"Resta la preoccupazione di un dibattito assente..  soprattutto quando si tratta di temi complessi e che hanno a che vedere con problematiche strategiche come è – o meglio dovrebbe essere in un paese avanzato – quello della Ricerca"

Aggiornamento Ore 13.15
Al seguente Link potete scaricare il report del Governo sulla consultazione: Report PDF






Sezione Report dedicata al punto sugli Enti:

Al Punto 16: Riorganizzazione strategica della ricerca pubblica, aggregando gli oltre 20 enti che svolgono funzioni simili, per dare vita a centri di eccellenza

Si evidenzia un ampio consenso nei confronti della razionalizzazione degli enti di ricerca (in base alla loro  missione), purché finalizzata alla valorizzazione e non al ridimensionamento del settore, spesso accompagnato da richiami alla necessità che sia garantito contemporaneamente un adeguato finanziamento, anche al fine di evitare la continua fuoriuscita di “cervelli” all’estero, insieme alla revisione dello status giuridico ed economico dei ricercatori (taluni auspicano una omogeneizzazione tra ricercatori universitari e degli enti di ricerca)

A fronte di taluni cenni di insoddisfazione verso la vigilanza svolta dal MIUR, è stato proposto che il sistema della ricerca faccia capo ad un’autorità centrale governativa che non si limiti al mero controllo amministrativo ma garantisca gli indirizzi della ricerca del Paese, dia forza al sistema-ricerca in sede comunitaria (finanziamenti). 

Tra i contributi più articolati, si segnalano le seguenti proposte: 

 - la creazione di un unico Polo di ricerca presso il CNR; 

 - l’accorpamento degli enti competenti in materia di biologia marina (ICRAM, parte del CNR, Stazione A. Dhorn); 

- l’accorpamento INDAM e Ist. Studi germanici nel CNR; 

- l’accorpamento INRIM con il settore ISPRAmeteorologia; 

- la creazione di un centro di eccellenza nel settore della nutrizione in analogia con quanto avviene a livello europeo e internazionale; 

- l’eliminazione delle disparità retributive a favore del personale dell’ASI.

Si richiede che nell’aggregazione degli enti in centri di eccellenza venga data la possibilità al personale, e in particolare ai ricercatori, di scegliere la propria collocazione nelle nuove strutture in base al loro curriculum pregresso e tematiche di ricerca di interesse, favorendo al massimo la mobilità' e il libero inserimento all’interno dei futuri centri di eccellenza.

martedì 3 giugno 2014

Riforma PA - Accorpamento Enti di Ricerca

Riepilogo Post relativi a RIFORMA EPR

.1 MAGGIO 2014. - Riforma PA - Accorpamenti e poli d'eccellenza 

 >> RIFORMA PA: accorpamento 20 EPR e Poli d'eccellenza


.2 MAGGIO 2014. - Riforma PA - Accorpamenti e poli d'eccellenza 

.7 MAGGIO 2014. - Riforma PA - Ministro Giannini
>> Accorpamento Enti di Ricerca: Ministro Giannini

.3 GIUGNO 2014. - Riforma PA - Nicolais chiede l'Agenzia per la Ricerca

>> Nicolais (CNR) e l'ANR (L'Agenzia!)


.3 GIUGNO 2014. - Riforma PA - Il contributo di Rete Ricerca Pubblica
La Posizione di 
Rete Ricerca Pubblica
EPR e nuova Governance

mail inviata a rivoluzione@governo.it

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Accorpamento Enti di Ricerca: IL CONTRIBUTO DI #RRP

La Posizione di Rete Ricerca Pubblica
EPR e nuova Governance
mail inviata a rivoluzione@governo.it







Onorevole Ministro Marianna Madia,
Le scriviamo come Rete Ricerca Pubblica (Libera aggregazione di lavoratori della ricerca pubblica per la salvaguardia della libertà e dell'indipendenza della ricerca in Italia) perché vogliamo raccogliere l’invito lanciato dal Presidente del Consiglio ad inviare proposte e suggerimenti in merito alla revisione dell’impianto della Pubblica Amministrazione. 
Accogliamo con favore la volontà manifestata dal Governo di dare un nuovo assetto al comparto degli Enti Pubblici di Ricerca e, proprio in qualità di rete di lavoratori degli EPR, inoltriamo alla Sua attenzione le proposte maturate in quattro anni di attività incessante in termini di difesa e rilancio del comparto. Le nostre proposte, che qui saranno solo brevemente presentate, sono state depositate presso la Commissione VII del Senato, nell’ambito delle Audizioni sull'Affare Assegnato n. 235 (Enti di Ricerca) il 2 Aprile scorso.
In prima istanza riteniamo sia utile ribadire la necessità di una riformulazione del Sistema di Governance degli Enti di Ricerca che:
- consenta l’istituzione di uno Statuto Speciale per il comparto  degli EPR in grado di sottrarre gli Epr alle regole ordinarie del resto della PA (Nomine Vertici, reclutamento/Turn-over, burocrazia interna, vigilanza ministeriale, meccanismo delle piante organiche, mobilità del personale);
- superi l'attuale distinzione tra EPR Vigilati dal Miur ed EPR Vigilati da altri Ministeri, in un ottica integrata e trasversale in grado di garantire una programmazione strategica nazionale;
- avvii la configurazione di una serie di organi di garanzia e tutela dell’autonomia della ricerca, in particolar modo per gli ambiti disciplinari maggiormente sensibili politicamente (lavoro, salute, energia, territorio, alimentazione, sicurezza, analisi economiche).

Nicolais e l’agenzia per la ricerca

PIAZZA GRANDE 
In questi tempi difficili è necessario avviare una riforma per restituire energia e creatività alla formazione scientifica, ponendo le diverse realtà sotto il controllo di una struttura che le coordini tutte.

Quando si toccano le leve qualificanti il futuro, proprio e collettivo, come la conoscenza, la formazione, l’innovazione, occorre avere buon senso, capacità critica, autonomia di giudizio, umiltà, coraggio, immaginazione.

Le future politiche scientifiche del Paese dovranno essere mosse da queste energie e non da visioni di parte, aspettative immediate, motivazioni tiepide.

E dovranno poter contare su risorse significative.

La creatività, il valore e le competenze dei nostri ricercatori, la cui qualità dell’impegno scientifico è internazionalmente riconosciuto, sono tra i punti di forza più originali e potenti per rimettere in moto il Paese, accelerarne la crescita, innalzarne qualità e tenuta competitiva.

nicolaisDa anni – troppi – la ricerca italiana è stata ispiratrice e oggetto di maldestri tentativi di riforma che hanno ottenuto, quasi sempre e nonostante le buone intenzioni dei proponenti, effetti discutibili se non peggiorativi.
IL MONDO dei saperi e della formazione è ormai asfissiato da un fitto groviglio normativo e procedurale, dal precariato elefantiaco, dalla progressiva perdita di consenso e valore sociale, dall'impossibilità di programmare il proprio futuro.

E non basta affidare il rilancio alla sola valutazione, quando ancor prima di vederne applicazioni ed effetti, la distinzione con le funzioni di indirizzo e programmazione non è sempre del tutto chiara.
Al punto in cui siamo, poi, il sistema non è in grado di autoriformarsi: troppe le beghe e gli interessi interni, i narcisismi, i condomini....

Ricerca Pubblica - Aggiornamenti

Dopo alcuni giorni di stop del Blog per problemi tecnici ecco alcuni aggiornamenti.
Ringraziamo Io Non Faccio Niente (Blog) per le notizie (tutte reblogged)

Enti pubblici di Ricerca:  continuano le audizioni alla 7a commissione Senato
L’Ufficio di Presidenza della Commissione Istruzione ha in agenda una serie di audizioni sull’affare assegnato in ordine agli Enti pubblici di ricerca (Atto n. 235). Martedì 3 giugno, oggi, a partire dalle 11.30, interverranno i rappresentanti della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT), dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Giovedì 5 giugno, alle ore 9, sarà la volta dei rappresentanti dell’Istituto nazionale di statistica (Istat).
Le raccomandazioni all’Italia della Commissione Europea: preservare la ricerca
Oggi la Commissione europea ha adottato una serie di raccomandazioni di politica economica rivolte ai singoli Stati membri per consolidare la ripresa iniziata l’anno scorso....

La CRUI condivide appieno queste “illuminate” idee del prof. Novelli sui ricercatori e tecnologi “non assimilabili” ai ricercatori universitari, in quanto poco più che tecnici?....

ce