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"Se ho potuto vedere più lontano degli altri... è perché sono salito sulle spalle dei giganti".

Isaac Newton




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martedì 27 marzo 2012

PRONTA L'AGENZIA NAZIONALE DELL'OCCUPAZIONE!

Roma, 27 marzo 2012
COMUNICATO STAMPA

Riforma del lavoro

Fornero licenzia la ricerca pubblica dell'ISFOL 
senza giusta causa!

Il Commissario Straordinario dell’ISFOL, nonché Segretario generale del Ministero del Lavoro, Matilde Mancini ha confermato oggi alle rappresentanze sindacali l’intenzione del Governo di chiudere l’ISFOL, ente pubblico di ricerca sui temi del lavoro e della formazione.

L’obiettivo è quello di procedere alla costituzione di un’Agenzia Unica Nazionale, così come definita nel documento sulla riforma del mercato del lavoro.


La decisione desta preoccupazione per più motivi:

- come può il Governo privare il Paese dell’unico Ente deputato all’analisi e valutazione delle politiche del lavoro?

- come mai tiene nascosta al personale una decisione che cambierà la vita di 630 lavoratori, mettendone a rischio professionalità e competenze?

- che fine faranno i 252 precari – assunti con regolare concorso pubblico – che da oltre 10 anni lavorano nell’Ente?

Le lavoratrici e i lavoratori dell’ISFOL confermano lo stato di agitazione convocandosi in assemblea permanente.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’ISFOL e le OO.SS. (CGIL, CISL, UIL, USB P.A., ANPRI)

"e NOI ci chiediamo perchè anche questo governo
rinuncia all'autonomia scientifica della ricerca pubblica!"

venerdì 23 marzo 2012

CI RISIAMO! SOPPRIMONO LA RICERCA.. per rilanciare il PAESE!

comunicato stampa ISFOL

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO:

IL GOVERNO DEI PROFESSORI SOPPRIME LA RICERCA


Le lavoratrici e i lavoratori dell’ISFOL, Ente Pubblico Nazionale di Ricerca, riuniti in assemblea permanente respingono con forza ogni ipotesi di soppressione dell’ Istituto.

E’ sconcertante che nel quadro degli interventi in materia di mercato del lavoro oggi in discussione si pensi di procedere alla cancellazione dell’unico Ente istituzionalmente deputato all’analisi e valutazione delle politiche del lavoro, della formazione e dell’inclusione sociale.

Ancor più preoccupante è la prospettiva di dispersione del patrimonio di competenze professionali qualificate e la perdita di posti di lavoro di 252 lavoratori precari da più di 10 anni.

Come già successo in passato, si tenta di sopprimere gli Enti di Ricerca pubblici operando un danno al Paese senza un reale risparmio della spesa pubblica .



Le lavoratrici e i lavoratori dell’ISFOL e le OO.SS

ANPRI - Andrea Lazzerini a.lazzerini@isfol.it

FLC CGIL – Claudia Tagliavia c.tagliavia@isfol.it

FIR CISL – Achille Paliotta  a.paliotta@isfol.it

UIL RUA – Enrico Sestili  en.sestili@gmail.com

USB P.I. – Enrico Mari mailto:e.mari@isfol.it

http://www.flcgil.it/ricerca/riforma-del-mercato-del-lavoro-il-governo-dei-professori-sopprime-la-ricerca.flc




venerdì 4 febbraio 2011

Ricercati speciali

Radio3 ascolta e racconta la ricerca italiana

Radio3 chiama a raccolta biologhe e drammaturghi, chimici e filologi, architetti e astronome, matematiche e linguisti, musiciste e archeologhe, geografi e informatici, fisici e geologhe, storiche dell'arte e veterinari, e tutti coloro che vivono sperimentando, osservando, inventando.


Ricercati speciali è l’album segnaletico  dei ricercatori sul sito di Radio3

Tutti i ricercatori e le ricercatrici che hanno voglia di metterci la faccia potranno mandare a radio3web@rai.it
una foto (loro, del laboratorio, degli strumenti, del lavoro sul campo…)
e un testo di dieci righe per parlarci di sé..chi sono, dove lavorano, com’è una loro giornata tipo, le soddisfazioni e le frustrazioni, le speranze…
I profili saranno pubblicati sul nostro sito nella sezione Ricercati speciali e diventeranno
anche alcune delle storie che racconteremo in radio.

giovedì 3 febbraio 2011

STIAMO TORNANDO...!

Federica De Luca sociologa e una delle animatrici della Rete di Ricerca Pubblica racconta le attività di networking intraprese nel tentativo di salvare alcuni Enti di Ricerca pubblici a rischio di soppressione. Nonostante ciò cinque enti l'ISAE, l'ISPESL, lo IAS , l'INSEAN e l’ENSE sono stati soppressi dalla finanziaria 2010


Brano musicale: The future, LB

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-0922ce7c-85c4-4d46-a1aa-4b34ddc40ba0.html

martedì 19 ottobre 2010

Articolo su "Liberazione" di Rete Ricerca Pubblica

venerdì 15 ottobre 2010

14 OTTOBRE- ROMAUNO.TV - METROPOLIS-

Roma 14 ottobre 2010


Comunicato Stampa
ALLE 21.00- SU ROMA UNO- METROPOLIS
RIFORMA “SALVA-UNIVERSITA’”: E I SOLDI DOVE SONO?


Slitta la riforma dell’Università targata Gelmini: i soldi per la copertura finanziaria non ci sono. Cosa succede ora? Il disegno di legge arriverà all’esame del Senato? E quando? Studenti, ricercatori, docenti continueranno a protestare? Quando inizieranno i corsi del nuovo anno accademico?
E cosa stanno facendo gli atenei per affrontare la crisi e le difficoltà economiche?

A queste domande risponderà Metropolis, la trasmissione di approfondimento giornalistico di Roma Uno, condotto da Valentina Renzopaoli, che andrà in onda questa sera, giovedì 14 ottobre alle 21 e in replica domani alle 15 (digitale terrestre, freq. 860 su Sky, streaming su www.romauno.tv).

In studio ne discuteranno Bartolomeo Azzaro, Prorettore per lo Sviluppo delle attività formative e di ricerca Università La Sapienza, Giuseppe Santoni, Prorettore vicario Università di Tor Vergata, Alessandro Ferretti, Coordinatore nazionale Rete 29 Aprile, Elena Monticelli, Link Coordinamento universitario.

In collegamento telefonico Federica De Luca, Rete Ricerca Pubblica.


Presidio a Montecitorio- La Manovra non ha copertura finanziaria.

Anche la Rete Ricerca Pubblica in piazza con l'Università

Tratto da "Ilfattoquotidiano.it"

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/14/universita-gli-studenti-davanti-a-montecitorio-tenere-alta-lattenzione-contro-la-riforma/71689/

Università, gli studenti davanti a Montecitorio: “Tenere alta l’attenzione sul ddl”


L’onda della scuola diventa tzunami e arriva davanti a Montecitorio dove oggi si sarebbe dovuto discutere il ddl Gelmini. La notizia dello slittamento dell’esame del disegno di legge è arrivata ieri sera, ma il sit in di protesta c’è stato e – giurano gli organizzatori – andrà avanti fino a sabato, quando il corteo della scuola pubblica si unirà a quello della Fiom per sfilare a difesa dei diritti, della democrazia, della legalità e del lavoro.

Associazioni di studenti, universitari, ricercatori e anche docenti da tutta Italia contro l’affossamento della scuola pubblica con slogan e manifesti che parlano da soli: “Ghedini difendici tu siamo noi gli utilizzatori finali della scuola pubblica”, per la rete universitaria. “Gelmini ostaggio di Tremonti, dimettiti”, per la rete 29 Aprile. E ancora: “Una ministra in processione” per l’unione nazionale degli studenti (Udu) che ha lanciato il presidio davanti Palazzo Chigi.

“Perché – spiega Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’Udu – l’aria che si respira è diversa, un piccolissimo passo avanti è stato fatto, ma quello che non vogliano è un progetto che distrugge il diritto all’istruzione e quindi è necessario continuare a tenere alta l’attenzione per dimostrare che non molleremo mai”. Dalla stessa parte anche il prorettore per lo Sviluppo delle attività formative e di ricerca della Sapienza, Bartolomeo Azzaro, che con l’articolo 33 della Costituzione attaccato dietro la schiena spiega le sue ragioni: “Nel nostro ateneo la situazione è davvero difficile. Se siamo qui anche noi professori è per dimostrare che questa è una battaglia che ci accomuna tutti, che nella protesta c’è sintonia”. E lascia intendere che quella d’ingegneria non rimarrà l’unica facoltà occupata visto la forte agitazione che c’è nelle altre sedi.

Nei maggiori atenei romani, da Torvergata a Roma Tre la protesta cresce ogni giorno con lezioni bloccate per il no dei ricercatori all’insegnamento e per la mancanza di fondi che dal ministero non arrivano. Lo stesso Luigi Frati, rettore del primo ateneo capitolino, per sua ammissione ha dichiarato di avere soldi per pagare gli stipendi fino a dicembre. “Situazione che accomuna tutta l’Italia” replica Sergio Zilli, ricercatore di Trieste e membro del Cun, Consiglio universitario nazionale, che denuncia un nuovo taglio di 280 milioni al Fondo ordinario di finanziamento (un finanziamento statale che costituisce la principale fonte di entrata per le università italiane): “La situazione è drammatica ed è destinata a peggiorare, perché con la scure della Gelmini, oltre alle risorse già detratte dalla legge 133, sono previste altri tagli per un totale che porterà l’Ffo da 7,2 a 6,1 miliardi”.

“Anche se il parere sul ddl Gelmini è stato spostato per dopo la sessione di bilancio, quindi a metà novembre, noi continuiamo ad alzare la testa, e il movimento non si ferma come vuole far credere qualcuno”. A parlare è Teresa Numerico del coordinamento di Romatre: “La rabbia sale anche se il nostro rettore cerca tenere a bada l’ateneo”. Nei giorni scorsi la Gelmini aveva parlato di riforma moderna e innovativa attendendo l’approvazione del Parlamento e la copertura economica del Ministero dell’Economia. “Eppure a noi nessuno chiede mai niente”, si interroga Gianfranco Mascia del popolo viola: “Studenti, genitori e lavoratori della scuola non sono mai stati ascoltati sulle riforme da fare. La scuola è il futuro dei nostri figli e del nostro Paese, ma noi non possiamo partecipare ad una riforma che ci vede in prima linea. Non staremo a guardare mentre si porta avanti questo scempio”.

di Luigina D’Emilio