
Commissariati perché?
Perché è decaduta la presidenza e gli organismi, e l’anno scorso è stato nominato commissario quello che era presidente sostituito, poi, dal primo commissario di cui sopra. Ci siamo ritrovati in questa situazione senza capirne il senso, in una prima versione della bozza di riforma sul mercato del lavoro, inseriti in un’ipotesi di agenzia che avrebbe dovuto riunire competenze regionali, competenze degli enti previdenziali, competenze dei servizi per l’impiego, insomma in una baraonda che è comunque decaduta. Decaduta quella non c’è nessun altro progetto e intanto si sta lasciando privo di qualunque indicazione e di qualunque capacità d funzionare un ente che potrebbe, in questo momento, fornire indicazioni e studi importanti sul mercato del lavoro e sulle politiche attive, cioè esattamente il cuore di un eventuale progetto di rilancio e di ripresa economico-sociale. Noi crediamo che sia uno spreco, oltre la forte preoccupazione per i i 250 precari. C’è bisogno di un aiuto su questi temi e noi, potremmo, se fossimo messi nelle condizioni di farlo, dare una mano ad affrontare questioni decisivi come l’occupazione, il superamento della precarietà e dell’esplosione sociale, perché è di questo che ci occupiamo.
Quali sono le possibili prospettive di questa vicenda?
E’ proprio quello che vogliamo capire dal Ministro innanzitutto e dal commissario con il quale da mesi non abbiamo la possibilità di parlare. Abbiamo incontrato nell’ultimo mese due volte il Ministro e neanche una volta il commissario straordinario. A entrambe chiediamo di conoscere i progetti e di poterne discutere perché abbiamo molto proposte, conosciamo il nostro istituto e le materie di cui ci occupiamo. Il problema è che abbiamo di fronte un Ministero letteralmente latitante, tanto che siamo venuti noi qui visto che non hanno aperto con noi alcun dialogo nè confronto.
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