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Isaac Newton




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lunedì 12 maggio 2014

EXPO 2015: la ricerca ITALIANA sulla NUTRIZIONE tagliata fuori.

L'INRAN ISOLATO DAL CRA 

Le polemiche e gli scandali sull’EXPO impazzano. Tutti, giustamente, si indignano per l’ennesima ondata di tangenti e corruzioni scoperte nell’ambito di una manifestazione importantissima per il Nostro Paese.
Questo è un piccolo Blog che si occupa di ricerca e come ogni post di questo Blog proveremo a restare sul punto. Così, a proposito dell’EXPO 2015, che ha scelto come tema centrale quello dell’Alimentazione e della Nutrizione,  abbiamo deciso di raccontarvi la Storia dell’Inran che "dice" molto delle incoerenze del nostro paese.


Expo Milano 2015  è un’Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e innovative. Non solo una rassegna espositiva, ma anche un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a un tema decisivo: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Un evento unico che incarna un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.
Un viaggio attraverso i sapori. I visitatori, coinvolti in prima persona in percorsi tematici e approfondimenti sul complesso mondo dell’alimentazione, hanno l’opportunità di compiere un vero e proprio viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e le tradizioni dei popoli della Terra.
Expo Milano 2015 sarà la prima Esposizione della storia a essere ricordata non solo per i manufatti realizzati ma soprattutto per il contributo al dibattito e all’educazione sull’alimentazione, sul cibo, sulle risorse a livello planetario.

Ecco, nel nostro paese, l’Ente di Ricerca che si occupa da sempre di Nutrizione ed educazione alimentare era (ed è) l’INRAN..


Sapete cosa sta succedendo?
- Che l’Inran è stato soppresso NEL 2012 e accorpato al CRA nel 2013,
- che i precari sono stati espulsi e la ricerca è stata bloccata per molto tempo,
- che l’INRAN rischia di diventare un’AGENZIA GOVERNATIVA
- che la ricerca sulla Nutrizione è stata isolata all'interno del CRA
- che l’INRAN NON AVRA’ il RUOLO che avrebbe meritato in seno all’Expo.


REPORT SULLO STATO DELL'ARTE DEL CRA-NUT (ex-INN, ex-INRAN)
Sintesi cronologica e situazione attuale (Maggio 2014)

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 1936 - Nasce come Istituto Nazionale di Biologia all'interno dell'Università di Roma Sapienza, per lo studio della Scienza dell’Alimentazione concepita quale studio del nesso fra agricoltura (intesa come fonte di risorse alimentari) e benessere finalizzato alla salute della popolazione.

       1948 - cambia la sua denominazione in Istituto Nazionale della Nutrizione (INN), per analogia con simili istituzioni di ricerca nel mondo.



1958 - all’INN viene riconosciuta personalità giuridica quale Ente Autonomo di Diritto Pubblico sotto la vigilanza del Ministero Agricoltura e Foreste (MAF). L'INN è unico Ente vigilato, mentre gli Istituti di Sperimentazione Agraria del MAF sparsi in tutta Italia, che nel 1999 confluiranno insieme per creare un unico Ente (il CRA), dipendono direttamente dal Ministero e hanno funzioni di supporto alle politiche agricole.

1963 - con apposita legge vengono emanate le norme regolatrici dell’assetto e dell’organizzazione dell’istituto fissandone le finalità istituzionali
1-Compiere ricerche biologiche sulla nutrizione umana nonché indagini ed esperimenti sulla composizione e sul valore nutritivo degli alimenti;
2- Compiere studi e svolgere attività di consulenza nel campo dell’alimentazione su richiesta del MAF o di altre Pubbliche Amministrazioni;
3-Collaborare con i competenti organi dello stato alla formazione di personale specializzato nel settore degli studi sull’alimentazione.

1975 - l'INN entra a far parte degli 11 Enti nazionali di Ricerca e Sperimentazione con la legge 70 (Riordino degli Enti Pubblici), insieme a CNR, ENEA, INFN, INGV. Questi Enti andranno poi a costituire il comparto di contrattazione collettiva EPR (Enti Ricerca Pubblica) con il DPR 568/1987.

1999 - Il DLgs 454 (Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura) ne modifica nuovamente il nome in INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), modificandone le finalità istituzionali (L'istituto svolge attività di ricerca, informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni agroalimentari. In particolare, l'Istituto promuove e sviluppa attività di ricerca sulla qualità, nonché' sulla sicurezza degli alimenti in collaborazione con l'Istituto superiore della Sanità, finalizzate alla certificazione, etichettatura nutrizionale e valorizzazione delle specificità dei prodotti nazionali, nonché' allo sviluppo delle applicazioni biotecnologiche nel settore agroalimentare).

2010 - Accorpamento all'INRAN dell'Ente Nazionale sementi Elette (ENSE) e Istituto Nazionale per le Conserve Alimentari (INCA) con il DLgs 78, convertito in Legge 122. Questo accorpamento non si basa su omogeneità di competenze e inizia tracciare la via per lo stravolgimento delle finalità di ricerca dell'Istituto.

2012 - 6 luglio: l'INRAN è soppresso dal DLgs 95 (Spending Review), convertito in Legge 135. Inizia un percorso di paralisi totale delle attività di ricerca, in assenza di decreti attuativi che regolamentino la fase successiva.

         2013 - marzo: DM attuativi per l'accorpamento dell'ex-INRAN al Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA), composto da 13 Centri e 26 Unità, che rappresentano gli ex-Istituti di Sperimentazione Agraria sparsi per tutto il territorio nazionale. Questo accorpamento conclude la distruzione delle storiche attività di ricerca dell'Istituto nel settore Nutrizione e Salute, relegandole a mero supporto della sperimentazione in campo agricolo.
            
giugno: nascita del centro CRA-NUT che contiene tutto il personale scientifico dell'ex-INRAN (ma non di ex-ENSE ed ex-INCA).

L’originarion INN si proponeva inizialmente come cardine di un sistema pubblico di ricerca sulla nutrizione coordinato con strutture di ricerca analoghe (Istituto Superiore di Sanità, Università, CNR). Questa funzione si è progressivamente persa negli anni, anche e soprattutto per lo scarso interesse per la ricerca dimostrato dal Ministero delle Politiche Agricole. Ciò appare evidente anche solo seguendo l'evoluzione degli organi di governo dell'Istituto che, dagli iniziali profili di alta qualificazione scientifica (Quagliariello, Bergami, Scarascia Mugnozza, Rotilio), sono passati a profili sempre più politici, sempre più lontani dalla ricerca e sempre più vicini al Ministero vigilante.

L’attività degli istituti della nutrizione in paesi avanzati si dovrebbe porre come interfaccia fra ricerca scientifica e attività tecnologiche, fra medicina e biologia, fra economia e demografia, tutte fra loro interagenti, con il fine ultimo di promuovere e mantenere alto il benessere della popolazione.
La soppressione dell'unico Istituto Nazionale per la ricerca in nutrizione allineato con queste finalità e contenente professionalità multidisciplinari, proprio nella fase preparativa dell'Expò 2015 "Nutrire il pianeta", è un chiaro segno dell'incapacità non solo di sfruttare le risorse umane e professionali da parte del Ministero, ma anche di investire nei settori in cui tutto il resto d'Europa (e del mondo) stanno investendo.
Basti ricordare che fin dagli anni '80, prima iniziativa del genere in Italia, sono state predisposte dall’INN le “Linee guida per una giusta ed equilibrata alimentazione degli italiani” redatte da un gruppo multidisciplinare di esperti quasi tutti dell’INN stesso. Queste linee guida, corredate da un completo e aggiornato dossier scientifico, costituivano un qualificante contributo all’educazione alimentare degli italiani, alla corretta informazione degli operatori sanitari e di quanti, enti, imprese, società di ricerca, servizi, operano nella filiera agro-alimentare.

Situazione attuale
Nel contesto della riorganizzazione del sistema di ricerca pubblica annunciato dal governo, i vertici del CRA stanno lavorando per mantenersi al di fuori (vedi lettera al personale dell'8 Maggio u.s.). Rimane infatti sempre aperto il progetto di trasformazione degli Enti della agricoltura in agenzia di servizi (“Verdissima” è il nome del progetto di legge di riforma). Verdissima lavorerebbe di concerto con le regioni per lo sviluppo dei piani agricoli regionali, anche in una ottica di filiera.
Questo porterebbe il CRA-NUT a perdere completamente la sua identità, uscendo definitivamente dal settore della ricerca, seppellendo i suoi più di 50 anni di storia, nonché le competenze esistenti, che attualmente fanno sì che l’Ex-Inran sia, tra tutti quelli del CRA, l'unico ad avere la numerosità di personale scientifico stabilita dallo statuto CRA, l'unico ad avere una storia nella ricerca di base sia a livello nazionale che internazionale.
L’allarme viene da una lettera aperta inviata l'8 Maggio dai vertici CRA al personale, che nei fatti preannuncia il sacrificio della ricerca scientifica a favore di attività di supporto all'industria alimentare:  nella lettera si parla di "filiere più significative e con le maggiori prospettive di contribuire alla ripresa economica, alla crescita dell’occupazione e ad uno sviluppo sostenibile complessivo del Paese".
La ricerca a servizio del cittadino, i rapporti nutrizione e salute saranno quindi cancellati all'interno di un'agenzia che si occupa esclusivamente di agricoltura. I ricercatori (precari e di ruolo), i nutrizionisti e i tecnici dietisti rischieranno di non essere più consoni con la mission della agenzia e, soprattutto nel caso dei precari, senza più un contratto di tutela. La lettera si conclude infatti con accenni alla "moderazione di pur legittime aspirazioni individuali" e a "situazioni di difficoltà personali".
Non sappiamo quanto il MiPAAF sia coinvolto in questa battaglia dei vertici CRA. E' certamente strano (se non scandaloso) che proprio in una fase così incerta, senza nulla sapere della futura riorganizzazione, il CRA stia affrettando le procedure di selezione e di nomina dei 2 direttori di Dipartimento dimissionari (sui 4 previsti), nonché di 2 Direttori di Centro. Trattandosi di contratti di diritto privato, la corresponsione economica sopravvivrebbe per 4 anni anche se una futura riorganizzazione dell'Ente ne eliminasse le mansioni (come già accaduto per i vertici INRAN nella lunga fase di soppressione/accorpamento).


Precari: La situazione attuale vede 8 stabilizzandi in attesa di assunzione, programmata (e promessa) a fine anno con individuazione delle risorse a copertura del 50%. Per circa 40 ex-co.co.co., molti dei quali presenti in Istituto per più di 10 anni, il contratto è terminato al 31 dicembre 2013, nonostante le coperture finanziarie esistenti nell'ambito di finanziamenti nazionali e internazionali per attività di ricerca. I vertici CRA hanno inoltre impedito l'attivazione di nuovi contratti co.co.co. che avrebbero consentito alle persone di continuare il proprio lavoro e ai progetti di ricerca di poter procedere, attivando esclusivamente, e con molto ritardo, procedure di concorso per contratti TD.
Lo svolgimento dei concorsi e le chiamate in servizio procedono però molto lentamente tra pastoie burocratiche di ogni genere, compresa una lunga negoziazione sui profili da mettere a bando, necessariamente variegati poiché, come sopra esposto, l’ex-INRAN era un Ente Nazionale di Ricerca con approcci multidisciplinari, che vanno dalla sorveglianza nutrizionale all'istologia vegetale passando per la statistica e la qualità alimentare.
Avendo imposto non più di 4 bandi per motivi meramente logistici, l'individuazione delle professionalità ne ha grandemente sofferto, rendendo praticamente impossibile in alcuni casi l'assunzione di profili previsti da progetto (un grafico, un esperto in comunicazione, un giovane ricercatore con CV ancora in formazione).


In questo quadro desolante, la “riorganizzazione strategica della ricerca pubblica, aggregando gli oltre 20 enti che svolgono funzioni simili, per dare vita a centri di eccellenza” (Punto 16 della riforma Renzi-Madia della pubblica amministrazione) sarebbe di enorme importanza per l'ex-INRAN (ora CRA-NUT) nella speranza di ripercorrere a ritroso l'oscurantismo che ne ha finora snaturato l'identità di ente di ricerca pubblica. Come abbiamo chiesto a gran voce anche nella fase precedente la soppressione dell'Ente, sarebbe auspicabile un'aggregazione per competenze con altri centri di ricerca nel settore della nutrizione, ad esempio l'Istituto CNR di Scienza dell'Alimentazione di Avellino, che fa capo al Dipartimento Agro-alimentare, o l’Istituto Superiore di Sanità.
L'aggregazione “in centri di eccellenza” potrebbe salvaguardare, valorizzare e investire unendo professionalità simili?
La storia dell’INRAN finora è andata nella opposta direzione ma riponiamo grandi speranze in una riforma che possa restituirci alla ricerca in nutrizione anziché svilirci all'interno di un'agenzia per l'agricoltura.


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