L'INRAN ISOLATO DAL CRA
Le polemiche e gli scandali sull’EXPO
impazzano. Tutti, giustamente, si indignano per l’ennesima ondata di tangenti e
corruzioni scoperte nell’ambito di una manifestazione importantissima per il
Nostro Paese.
Questo è un piccolo Blog che si occupa di ricerca e come ogni post di questo Blog
proveremo a restare sul punto. Così, a proposito dell’EXPO 2015, che ha scelto
come tema centrale quello dell’Alimentazione e della Nutrizione, abbiamo deciso di raccontarvi la Storia
dell’Inran che "dice" molto delle incoerenze del nostro paese.
Expo
Milano 2015 è
un’Esposizione Universale con caratteristiche assolutamente inedite e
innovative. Non solo una rassegna espositiva, ma anche un processo
partecipativo che intende coinvolgere attivamente numerosi soggetti attorno a
un tema decisivo: Nutrire il
Pianeta, Energia per la Vita. Un evento unico che incarna un
nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul
visitatore.
Un
viaggio attraverso i sapori. I
visitatori, coinvolti in prima persona in percorsi tematici e approfondimenti
sul complesso mondo dell’alimentazione, hanno l’opportunità di compiere un vero
e proprio viaggio intorno al mondo attraverso i sapori e le tradizioni dei
popoli della Terra.
Expo
Milano 2015 sarà la
prima Esposizione della storia a essere ricordata non solo per i manufatti
realizzati ma soprattutto per il contributo al dibattito e all’educazione
sull’alimentazione, sul cibo, sulle risorse a livello planetario.
Ecco, nel nostro paese, l’Ente di Ricerca che
si occupa da sempre di Nutrizione ed educazione alimentare era (ed è) l’INRAN..
Sapete cosa sta
succedendo?
- Che l’Inran è stato soppresso NEL 2012 e accorpato al CRA nel 2013,
- che i precari sono stati espulsi e la ricerca è stata bloccata
per molto tempo,
- che l’INRAN rischia di
diventare un’AGENZIA GOVERNATIVA
- che la ricerca sulla Nutrizione è stata isolata all'interno del CRA
- che l’INRAN NON AVRA’ il
RUOLO che avrebbe meritato in seno all’Expo.
REPORT SULLO STATO DELL'ARTE DEL CRA-NUT (ex-INN, ex-INRAN)
Sintesi cronologica e situazione attuale
(Maggio 2014)
CONTINUA A LEGGERE >>>
1948 - cambia la sua denominazione in Istituto Nazionale della Nutrizione (INN),
per analogia con simili istituzioni di ricerca nel mondo.
1958 - all’INN viene riconosciuta personalità
giuridica quale Ente Autonomo di Diritto Pubblico sotto la vigilanza del
Ministero Agricoltura e Foreste (MAF). L'INN è unico Ente vigilato, mentre gli Istituti di Sperimentazione Agraria del
MAF sparsi in tutta Italia, che nel 1999 confluiranno insieme per creare un
unico Ente (il CRA), dipendono
direttamente dal Ministero e hanno funzioni di supporto alle politiche
agricole.
1963 - con apposita legge vengono emanate le
norme regolatrici dell’assetto e dell’organizzazione dell’istituto fissandone
le finalità istituzionali
1-Compiere ricerche biologiche sulla
nutrizione umana nonché indagini ed esperimenti sulla composizione e sul valore
nutritivo degli alimenti;
2- Compiere studi e svolgere attività di
consulenza nel campo dell’alimentazione su richiesta del MAF o di altre
Pubbliche Amministrazioni;
3-Collaborare con i competenti organi dello
stato alla formazione di personale specializzato nel settore degli studi
sull’alimentazione.
1975 - l'INN
entra a far parte degli 11 Enti nazionali di Ricerca e Sperimentazione con la
legge 70 (Riordino degli Enti Pubblici), insieme a CNR, ENEA, INFN, INGV.
Questi Enti andranno poi a costituire il comparto di contrattazione collettiva
EPR (Enti Ricerca Pubblica) con il DPR 568/1987.
1999 - Il DLgs 454 (Riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura) ne
modifica nuovamente il nome in INRAN
(Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione),
modificandone le finalità istituzionali (L'istituto svolge attività di ricerca,
informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini
della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni
agroalimentari. In particolare, l'Istituto promuove e sviluppa attività di
ricerca sulla qualità, nonché' sulla sicurezza degli alimenti in
collaborazione con l'Istituto superiore della Sanità, finalizzate alla
certificazione, etichettatura nutrizionale e valorizzazione delle specificità
dei prodotti nazionali, nonché' allo sviluppo delle applicazioni
biotecnologiche nel settore agroalimentare).
2010 - Accorpamento all'INRAN dell'Ente Nazionale sementi Elette
(ENSE) e Istituto Nazionale per le Conserve Alimentari (INCA) con
il DLgs 78, convertito in Legge 122.
Questo accorpamento non si basa su omogeneità di competenze e inizia tracciare
la via per lo stravolgimento delle finalità di ricerca dell'Istituto.
2012 - 6 luglio: l'INRAN è soppresso dal DLgs 95
(Spending Review), convertito in Legge 135. Inizia un percorso di
paralisi totale delle attività di ricerca, in assenza di decreti attuativi che
regolamentino la fase successiva.

giugno: nascita del centro CRA-NUT che contiene tutto il personale
scientifico dell'ex-INRAN (ma non di ex-ENSE ed ex-INCA).
L’originarion INN si proponeva inizialmente come cardine di un sistema pubblico di ricerca sulla nutrizione coordinato
con strutture di ricerca analoghe
(Istituto Superiore di Sanità, Università, CNR). Questa
funzione si è progressivamente persa negli anni, anche e soprattutto per lo
scarso interesse per la ricerca dimostrato dal Ministero delle Politiche
Agricole. Ciò appare evidente anche solo seguendo l'evoluzione degli organi di governo dell'Istituto che,
dagli iniziali profili di alta
qualificazione scientifica (Quagliariello, Bergami, Scarascia Mugnozza,
Rotilio), sono passati a profili sempre
più politici, sempre più lontani dalla ricerca e sempre più vicini al Ministero
vigilante.
L’attività
degli istituti della nutrizione in paesi avanzati si dovrebbe porre come interfaccia
fra ricerca scientifica e attività tecnologiche, fra medicina e biologia, fra
economia e demografia, tutte fra loro interagenti, con il fine ultimo di
promuovere e mantenere alto il benessere della popolazione.
La
soppressione dell'unico Istituto Nazionale per la ricerca in nutrizione
allineato con queste finalità e contenente professionalità multidisciplinari,
proprio nella fase preparativa dell'Expò
2015 "Nutrire il pianeta", è un chiaro segno dell'incapacità non
solo di sfruttare le risorse umane e professionali da parte del Ministero, ma
anche di investire nei settori in cui tutto il resto d'Europa (e del mondo)
stanno investendo.
Basti
ricordare che fin dagli anni '80, prima iniziativa del genere in Italia, sono
state predisposte dall’INN le “Linee
guida per una giusta ed equilibrata alimentazione degli italiani” redatte
da un gruppo multidisciplinare di esperti quasi tutti dell’INN stesso. Queste
linee guida, corredate da un completo e aggiornato dossier scientifico, costituivano
un qualificante contributo all’educazione alimentare degli italiani, alla
corretta informazione degli operatori sanitari e di quanti, enti, imprese,
società di ricerca, servizi, operano nella filiera agro-alimentare.
Situazione attuale
Nel contesto
della riorganizzazione del sistema di ricerca pubblica annunciato dal governo,
i vertici del CRA stanno lavorando
per mantenersi al di fuori (vedi lettera al personale dell'8 Maggio u.s.).
Rimane infatti sempre aperto il progetto di trasformazione degli Enti della
agricoltura in agenzia di servizi (“Verdissima”
è il nome del progetto di legge di riforma). Verdissima lavorerebbe di
concerto con le regioni per lo sviluppo dei piani agricoli regionali, anche in
una ottica di filiera.
Questo
porterebbe il CRA-NUT a perdere completamente la sua identità, uscendo definitivamente dal settore della
ricerca, seppellendo i suoi più di 50 anni di storia, nonché le competenze
esistenti, che attualmente fanno sì che l’Ex-Inran sia, tra tutti quelli del
CRA, l'unico ad avere la numerosità di
personale scientifico stabilita dallo statuto CRA, l'unico ad avere una storia nella ricerca di base sia a
livello nazionale che internazionale.
L’allarme
viene da una lettera aperta inviata l'8
Maggio dai vertici CRA al personale, che nei fatti preannuncia il
sacrificio della ricerca scientifica a favore di attività di supporto all'industria alimentare: nella lettera si parla di "filiere più significative e con le maggiori prospettive di
contribuire alla ripresa economica, alla crescita dell’occupazione e ad uno sviluppo
sostenibile complessivo del Paese".
La ricerca a servizio del
cittadino, i rapporti nutrizione e salute saranno quindi cancellati all'interno
di un'agenzia che si occupa esclusivamente
di agricoltura. I ricercatori (precari e di ruolo), i nutrizionisti e i
tecnici dietisti rischieranno di non essere più consoni con la mission della agenzia e, soprattutto nel
caso dei precari, senza più un contratto di tutela. La lettera si conclude infatti
con accenni alla "moderazione di pur
legittime aspirazioni individuali" e a "situazioni di difficoltà
personali".
Non sappiamo
quanto il MiPAAF sia coinvolto in
questa battaglia dei vertici CRA. E' certamente strano (se non scandaloso) che
proprio in una fase così incerta, senza nulla sapere della futura
riorganizzazione, il CRA stia affrettando le procedure di selezione e di nomina dei 2 direttori di Dipartimento dimissionari
(sui 4 previsti), nonché di 2 Direttori
di Centro. Trattandosi di contratti di diritto privato, la corresponsione
economica sopravvivrebbe per 4 anni anche se una futura riorganizzazione
dell'Ente ne eliminasse le mansioni (come già accaduto per i vertici INRAN
nella lunga fase di soppressione/accorpamento).
Precari: La
situazione attuale vede 8 stabilizzandi
in attesa di assunzione, programmata (e promessa) a fine anno con
individuazione delle risorse a copertura del 50%. Per circa 40 ex-co.co.co., molti dei quali presenti in Istituto per più
di 10 anni, il contratto è terminato al
31 dicembre 2013, nonostante le coperture finanziarie esistenti nell'ambito
di finanziamenti nazionali e internazionali per attività di ricerca. I vertici
CRA hanno inoltre impedito l'attivazione di nuovi contratti co.co.co. che
avrebbero consentito alle persone di continuare il proprio lavoro e ai progetti
di ricerca di poter procedere, attivando esclusivamente, e con molto ritardo,
procedure di concorso per contratti TD.
Lo
svolgimento dei concorsi e le chiamate in servizio procedono però molto
lentamente tra pastoie burocratiche di ogni genere, compresa una lunga
negoziazione sui profili da mettere a bando, necessariamente variegati poiché,
come sopra esposto, l’ex-INRAN era un Ente Nazionale di Ricerca con approcci
multidisciplinari, che vanno dalla sorveglianza nutrizionale all'istologia
vegetale passando per la statistica e la qualità alimentare.
Avendo
imposto non più di 4 bandi per motivi meramente logistici, l'individuazione
delle professionalità ne ha grandemente sofferto, rendendo praticamente
impossibile in alcuni casi l'assunzione di profili previsti da progetto (un
grafico, un esperto in comunicazione, un giovane ricercatore con CV ancora in
formazione).
In
questo quadro desolante, la “riorganizzazione strategica della ricerca
pubblica, aggregando gli oltre 20 enti che svolgono funzioni simili, per dare
vita a centri di eccellenza” (Punto 16 della riforma Renzi-Madia della pubblica
amministrazione) sarebbe di enorme importanza per l'ex-INRAN (ora CRA-NUT)
nella speranza di ripercorrere a ritroso l'oscurantismo che ne ha finora
snaturato l'identità di ente di ricerca pubblica. Come abbiamo chiesto a gran
voce anche nella fase precedente la soppressione dell'Ente, sarebbe auspicabile
un'aggregazione per competenze con
altri centri di ricerca nel settore della nutrizione, ad esempio l'Istituto CNR di Scienza
dell'Alimentazione di Avellino, che fa capo al Dipartimento Agro-alimentare, o l’Istituto Superiore di Sanità.
L'aggregazione
“in centri di eccellenza” potrebbe salvaguardare, valorizzare e investire
unendo professionalità simili?
La storia
dell’INRAN finora è andata nella opposta direzione ma riponiamo grandi speranze
in una riforma che possa restituirci alla ricerca in nutrizione anziché
svilirci all'interno di un'agenzia per l'agricoltura.
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