COMUNICATO
FALSE COLLABORAZIONI IN “CASA FORNERO”
UN VERBALE DEGLI ISPETTORI DENUNCIA IL SISTEMA DI
PRECARIETA’ IN ISFOL
"Fino al 31 dicembre 2007, l’ISFOL ha utilizzato gli
ex collaboratori […] come veri e propri lavoratori dipendenti […]. I contratti
utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e
continuativa) sono risultati essere non
genuini in quanto, alla luce delle risultanze emerse, […] hanno celato veri
e propri rapporti di lavoro subordinato"
Queste le conclusioni degli ispettori del lavoro al termine
dell’indagine compiuta presso l’ISFOL, l’ente pubblico di ricerca vigilato dal
Ministero del Lavoro. Parole che non lasciano dubbi rispetto al sistema di
false collaborazioni che per anni l’Istituto ha perpetrato a scapito dei lavoratori
e che rappresenta un caso da manuale di come la cattiva flessibilità si
trasformi in precarietà. Il verbale che oggi i sindacati e i lavoratori dell’ISFOL hanno deciso di diffondere denuncia il
caso di 210 falsi collaboratori, tutt’ora precari nell’Ente. A questi sono
state richieste le stesse prestazioni di un dipendente (rispetto degli orari,
vincolo di presenza sul posto di lavoro, obbligo di comunicare le ferie, ecc.).
In sostanza solo vincoli e nessuna garanzia per lavoratori che in alcuni casi sono
precari da più di 15 anni. Molti di questi hanno prestato servizio presso lo
stesso Ministero del Lavoro, dove venivano distaccati una volta “assunti”.
Il Ministero, dunque, combatte contro se stesso. È da via Veneto,
infatti, che parte l’ispezione nel 2007 ed è Matilde Mancini nella doppia veste
di Segretario Generale del Ministero
(ente vigilante) e Commissario Straordinario dell’ISFOL (ente vigilato) che riceve, nel 2012, il verbale che inchioda
l’Istituto. Ben due sono i paradossi: il primo è che la Mancini dell’ISFOL si
oppone al verbale con ricorso al Ministero, il secondo è che il Ministero della
Mancini lo respinge. Dopo il rigetto del verbale l’Inps addebita all’ISFOL il pagamento di 1.388.763,00 euro per la regolarizzazione dei contributi da lavoro
dipendente dei falsi collaboratori e come multa per il mancato versamento. Di
questi soldi, fino ad ora, i lavoratori hanno perso le tracce.
Oggi l’ISFOL è chiamato a rispondere in tribunale ai falsi
collaboratori che sono in causa per il riconoscimento del rapporto di
subordinazione. Tra i documenti probatori c’è anche il verbale del
Ministero.
Per questi lavoratori non c’è futuro. In un Istituto
commissariato da anni e senza vertici (il Direttore Generale è dimissionario) il
bilancio di previsione 2014-2016 non prevede i fondi per pagare gli stipendi dei
precari.
La riforma Fornero a parole vorrebbe risolvere la precarietà
contro <>, nei fatti
non risolve nemmeno la situazione esistente nel “suo” Ente di ricerca. Per il Ministro, dunque, meglio disoccupati
che precari.
I sindacati e i lavoratori dell’Istituto chiedono al Ministero
e alle forze politiche che dichiarano di voler sostenere la ricerca pubblica una
risposta concreta sull’ISFOL e i suoi precari.
Contatti:
Andrea Lazzerini (ANPRI)
Nicola Catalano (CGIL FLC)
Enrico Sestili (UIL RUA)
Enrico Mari (USB)
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