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Isaac Newton




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lunedì 4 novembre 2013

IL GRANDE FLUSSO (della mistificazione)

CONTRA ICHINO e CONTRA APPLAUSI PD

Di seguito un breve contributo di risposta alle dichiarazioni del Sen. Ichino.
Contributo ripreso anche da "Il Fatto Quotidiano".

di Rete Ricerca Pubblica
Ichino in Senato durante l'approvazione del 101/13: “Il tessuto produttivo italiano, anche in questi anni di crisi gravissima, ha prodotto nell'arco di un anno, il 2012, un milione e 700.000 contratti di lavoro a tempo indeterminato (lo sottolineo), un milione e 700.000 contratti di lavoro regolari che danno la stabilità cui questi giovani aspirano. Chiedo perché mai dovremmo indurre 200.000 giovani a puntare su quei 10-12.000 posti di lavoro che le amministrazioni pubbliche possono offrire loro e a rinunciare invece alla prospettiva di immettersi nel grande flusso di 1.700.000 contratti che le aziende private e il tessuto produttivo offrono loro. Questo è l'errore di fondo che noi vediamo in questo provvedimento e vediamo in esso il ripetersi di una prassi, di un costume politico che si è protratto nei decenni passati, sempre centrato sull'uso delle amministrazioni pubbliche come polmone assistenziale, unico polmone capace di dare una risposta al bisogno di occupazione.(APLLAUSI PD)"



In realtà una serie di ERRORI DI FONDO li fa il Professor ICHINO, proviamo a spiegarli, premettendo che i numeri, i dati, soprattutto in valore assoluto, se decontestualizzati, come ha fatto il Professore (declamando 1,7 milioni di posti) non significano nulla! Strumentalizzare i dati è ormai diventato lo sport della Politica che, invece,  dovrebbe usarli per progettare le politiche. E visto che noi con i numeri ci lavoriamo, proviamo a rispondere al Professor Ichino, sperando che questo governo non arrivi, come è stato fatto in passato dai precedenti governi, a scegliere la strada della mistificazione per affrontare le questioni serie e gravissime che la crisi comporta. Ci ricordiamo ancora quando qualcuno sosteneva che non eravamo in crisi e non c’era nessuna crisi perché i ristoranti erano pieni.

Mandare a casa 200.000 precari della PA è come dire CHE IL TAGLIO DELLA SPESA IMPRODUTTIVA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PARTE DAL TAGLIO DEI PRECARI che offrono servizi nella PA. Noi non ci sentiamo spesa improduttiva.

Ci chiediamo, piuttosto, siamo sicuri che i precari della PA siano la prima spesa improduttiva da tagliare, o forse sono loro (cioè noi) ad assistere, con i propri contratti precari, uno Stato che non può permettersi di assumerli da anni, mentre portano avanti servizi essenziali per il Pubblico? Lo Stato quanto risparmia con la forza lavoro precaria cresciuta esponenzialmente a causa del turn-over bloccato da 20 anni? L'assistenza la fanno i precari alle casse dello stato, ad oggi.

Ma andiamo per ordine

1. 1,7 milioni NON SONO UN GRANDE FLUSSO

1,7 milioni di contratti di lavoro a tempo indeterminato avviati nel 2012 non sono UN GRANDE FLUSSO, al contrario è un dato allarmante rispetto al passato ed è anche un dato che continua a crollare nel 2013. Addirittura nel primo trimestre 2013 abbiamo una contrazione dei CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO del 10,2% rispetto allo stesso trimestre del 2012*.

·   Sono pochi, sia in assoluto sia in percentuale, sul totale degli avviamenti: i contratti avviati nel 2012 a tempo indeterminato (1.777.253) sono solo il 17% del TOTALE dei contratti (precari e indeterminati).

·      In quel 17% di contratti a tempo indeterminato c’è anche la PA


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2.  AVVIAMENTI E NON POSTI DI LAVORO
    Il Dato si riferisce agli AVVIAMENTI E NON A POSTI DI LAVORO, gli avviamenti e le cessazioni del 2012, documentate dal rapporto del Ministero e dall’Isfol, si riferiscono a “contratti” avviati e cessati E NON A PERSONE/posti di lavoro. Per esempio, a fronte di 10.410.000 cessazioni del 2012, sappiamo che il dato coinvolge solo 6 milioni di lavoratori e non 10 milioni (Comunicazioni Obbligatorie, Min Lavoro)**.

3. E QUANTI NE ESCONO?
  A fronte di 1,7 Milioni di Avviamenti a tempo indeterminato nel 2012, abbiamo avuto circa 2,2 MILIONI di Cessazioni di Contratti a Tempo Indeterminato**. La quota dei licenziamenti (nelle cessazioni) è in netto aumento (826mila licenziamenti) sugli anni precedenti. Quindi il saldo è negativo**.

4. Chi sono i “fortunati” ? Chi c’è nel milione e 700.000?
      Ma chi sono, poi, gli assunti di cui parla Ichino? Tra gli uomini assunti a tempo                indeterminato nel 2012 il 20% è composto da manovali edili, facchini e muratori. 
    Tra le donne il 35% (294 mila) sono addette all'assistenza personale e collaboratrici  domestiche. 

In sintesi, non c'è nessun grande flusso che ci aspetta. I precari della PA sono giovani, non sempre, e molto qualificati e le competenze che hanno sviluppato e costruito a servizio dello Stato non sono sempre riciclabili nel Privato. Siamo sicuri che per lo Stato sia un investimento dismettere 190.000 precari della PA?

E SOPRATTUTTO, NON DOVEVA ESSERE IL DECRETO DELLE REGOLARIZZAZIONI?
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Per un ulteriore approfondimento  VAI AL SITO di FLC-CGIL.

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