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Isaac Newton




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venerdì 6 luglio 2012

PD ROMA CONTRO LA SPENDING REVIEW (M. Miccoli e L. Zabatta)


PD, I TAGLI ALL’UNIVER​SITÀ E ALLA RICERCA COLPISCONO Roma

(AGENPARL) - Roma, 06 lug - “I tagli all’Università e alla ricerca pubblica colpiscono Roma. Lo abbiamo detto con il governo Berlusconi e lo ripetiamo con il governo Monti. Rimaniamo al fianco dei lavoratori del comparto che in queste ore stanno organizzando le loro proteste contro i provvedimenti che sta varando il governo con la spending review, così come abbiamo fatto due anni fa, quando Tremonti ha soppresso 5 enti pubblici di ricerca”.
Così in un comunicato stampa il segretario del Pd di Roma Marco Miccoli.

“Il nostro partito sostiene con lealtà questo governo. Ma proprio con lealtà dobbiamo esprimere preoccupazione e dissenso nei confronti degli interventi che il governo sta progettando per la ricerca pubblica e l’università italiana.” prosegue Lucia Zabatta, responsabile Università e Ricerca del Pd di Roma.

“Non conosciamo ancora nel dettaglio il testo definitivo del provvedimento di spesa varato questa notte, ma le ipotesi, circolate in questi giorni, di soppressione dell’Inran, dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica, della Stazione zoologica Anton Dohrn, dell’Istituto italiano di studi Germanici, dell’Istituto nazionale di alta matematica, dell’Istituto nazionale di astrofisica (proprio quel centro di eccellenza salvato dal presidente Napolitano, due anni fa, quando era finito sotto la scure di Tremonti) e del Museo storico della fisica e centro di studi e ricerche “Enrico Fermi”, 
con il trasferimento di risorse, finanziarie e umane, ad altri enti di ricerca, in alcuni casi, e la messa in mobilità di lavoratori, in altri, nonché l’ipostesi di trasformazione/soppressione dell’Ispra, che circola su altri tavoli governativi, sono sufficienti per farci ipotizzare una scelta, non condivisibile, di trasformazione dell’intero comparto.
 Soppressioni e accorpamenti degli enti non garantiscono significativi risparmi di spesa, anzi rischiano di produrre aggravi di costi, come ci hanno dimostrato anche le esperienze del recente passato, mentre minano gravemente la funzionalità e la capacità produttiva delle istituzioni scientifiche, in molti casi di eccellenza. Il taglio di 200 milioni di euro al fondo ordinario delle università, poi, rischia di mettere definitivamente in ginocchio l’università pubblica italiana, già fortemente provata dai tagli lineari di Tremonti e della legge Gelmini.” “Le stesse comunità scientifiche sono consapevoli del difficile momento che vive il Paese e vogliono fare la loro parte per aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi. Ci auguriamo che il governo voglia aprire con loro e con le parti sociali un confronto e un dialogo per un progetto di riforma complessiva, che punti, magari anche alla razionalizzazione delle risorse e alla riorganizzazione delle istituzioni scientifiche e degli assetti del comparto, ma finalmente in un’ottica di rilancio, rafforzamento e potenziamento di un settore strategico per lo sviluppo del paese. Ora più che mai, attanagliata da questa crisi profonda, l’Italia ha bisogno delle sue migliori intelligenze presenti e della massima capacità di formare e valorizzare le migliori intelligenze per il futuro.”

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